Zes Sicilia occidentale, subito 57 milioni per attrarre investimenti

Zes Sicilia occidentale, subito 57 milioni per attrarre investimenti
Porto-di-Termini-Imerese

Carlo Amenta, commissario per le Zone Economiche Speciali della Sicilia occidentale racconta al QdS la sua strategia per il rilancio dell’economia e delle Zes.

In che tempi si attende i primi risultati?

“E’ un po’ presto per dare una risposta a questa domanda perché il primo passaggio sulle Zone Economiche Speciali è legato alla dotazione infrastrutturale. Sono previsti degli investimenti molto importanti, pari a circa 57 milioni di euro per la Sicilia occidentale, che riguardano i porti di Palermo e Termini Imerese e il retroporto di Trapani. Nel frattempo, io e il collega della Sicilia orientale lavoreremo per sviluppare in parallelo già le proposte di investimento ma i tempi sono anche legati all’orizzonte temporale del Pnrr, quello del 2026. Naturalmente noi ci auguriamo di fare prima anche sugli investimenti ma la dotazione infrastrutturale è fondamentale”.

Teme che possano nascere dei problemi a causa dell’emergenza sanitaria?

“Quello è un problema che riguarda un po’ tutti i comparti; da questo punto di vista io immagino che non incontreremo particolari difficoltà se non quella che le imprese, sia come investitori che come esecutori dei lavori, potrebbero incontrare. Il rischio potrebbe essere quello, già ravvisato anche sulla stampa nazionale, di un problema legato all’aumento dei costi degli appalti per gli interventi del Pnrr per la spinta inflazionistica a cui stiamo assistendo. Su questi ci sono già delle proposte di correttivo legate ad alcuni automatismi, noi ci adegueremo a quello che è poi l’indirizzo del Governo”.

Un messaggio di auspicio per questa nuova avventura?

“Certamente l’auspicio più grande è quello di riuscire ad attrarre investimenti nazionali, internazionali o locali, che portino sviluppo e posti di lavoro e soprattutto quello di riuscire a costruire un modello che metta insieme: rispetto rigoroso delle regole, legalità, efficienza e semplificazione. Se riusciremo a fare queste cose il nostro modello potrà essere esportato anche al di fuori delle Zone Economiche Speciali e quindi essere utile a tutta la regione”.

Roberto Pelos

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