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Zone franche Montane, dopo un mese continua la protesta ad Irosa

Luigi Ansaloni

Zone franche Montane, dopo un mese continua la protesta ad Irosa

venerdì 08 Gennaio 2021

Sono passati ventinove giorni dall'inizio del presidio a Irosa per i 133 comuni montani siciliani che chiedono a gran voce che vengano istituite le Zone Franche Montane

Sono passati ventinove giorni dall’inizio del presidio a Irosa per i 133 comuni montani siciliani che chiedono a gran voce che vengano istituite le Zone Franche Montane.

Importanti, importantissime per la Sicilia: defiscalizzerebbero le attività economiche e imprenditoriali che si trovano sulle zone alte dell’Isola, ma allo stato attuale la legge è bloccata in Senato e si aspetta che il parlamento riprenda la sua attività ordinaria – dopo il lavoro straordinario sull’emergenza sanitaria – per sbloccare l’iter che dovrebbe portare il disegno di legge a diventare legge. Oggi al presidio oltre agli amministratori e sindaci dei comuni di Troina ed Erice è arrivato il senatore Cristiano Anastasi.

«Ho avuto il piacere di conoscere il comitato che si batte per l’istituzione delle zone franche montane. – dice il senatore Anastasi – La fiscalità di sviluppo siciliana, unica sul territorio nazionale, permetterà il mantenimento e lo sviluppo delle comunità montane, che sono presidio sul territorio, ricchezza per le genti del posto e occasione di crescita economica del nostro Paese attraverso le attività agricole, turistiche e artigianali che sono uniche e invidiate dal resto del mondo. Mi farò garante e stimolo per il buon esito al Senato della legge, che al momento comunque non presenta criticità».

«Oggi più che mai serve un’accelerazione nel processo di approvazione della legge sulle zfm. – dice dal presidio Fabio Venezia, sindaco di Troina – La deputazione nazionale siciliana di ogni schieramento deve farsi carico di calendarizzare la legge e procedere all’approvazione nei due rami del Parlamento. Il rilancio economico delle terre alte deve costituire una priorità nazionale».

«Siamo qui a ribadire l’importanza di uno strumento di fiscalità di sviluppo che l’istituzione delle ZFM avrebbe nei territori che vivono drammaticamente il fenomeno dello spopolamento – dice dal presidio Gianni Mauro, vice sindaco di Erice – Oggi più che mai e necessario che i comuni montani ritornino ad assolvere il loro importante ruolo di salvaguardia di territori unici ricchi di tradizioni e bellezze architettoniche e paesaggistiche, che nel tempo è stato mortificato e privato anche dei servizi essenziali come scuole e ospedali. Insomma servizi primari oggi negati e che hanno conseguentemente spopolato territori».

«Per i nostri paesaggi – dice Vincenzo Lapunzina, coordinatore del comitato promotore delle ZFM – già indeboliti dalla fuga dei giovani, isolati per la precarietà della viabilità, difficili da vivere per la carenza dei servizi sanitari, a tutto questo si è aggiunta la pandemia mondiale che ha dato un’ulteriore mazzata al turismo, a questo punto per noi la legge sulle ZFM diventa una legge di sopravvivenza nella speranza che i nostri Comuni non scompaiano, prospettiva che in questo momento storico sembra essere inesorabile».

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