Se colà sono arrivate risorse a fiumi, squilibrando la politica degli interventi del Governo, i meridionali hanno preso atto che i modi rudi del senatur pagano. È perciò necessario fare così e ancora di più.
Raffaele Lombardo, Presidente dei Siciliani, ha vinto una mano, ma non la partita, la quale si fonda sull’esecuzione del suo programma politico dell’intera legislatura. Non sappiamo se egli andrà in ferie. Forse non dovrebbe. E neanche gli assessori, e neanche i deputati regionali. In Sicilia, abbiamo un ritardo macroscopico non più tollerabile. È necessario che tutte le istituzioni diano l’esempio lavorando giorno e notte, agosto compreso, per cominciare il faticosissimo recupero sui ritardi accumulati in sessant’anni, di cui hanno precise responsabilità le “debolezze” (e non forze) politiche che hanno governato la Cosa pubblica isolana stando attenti più alle proprie tasche che a quelle dei siciliani.
Vanno aperti subito migliaia di cantieri, tenuto conto che i Comuni sono 390 e ognuno di essi ne dovrebbe aprire più di uno. Ma i cantieri non si possono aprire se non si trasforma la mentalità complessiva dell’intera burocrazia, scegliendo fra i dirigenti generali quelli bravi professionalmente (e ve ne sono tanti), i quali come Enarchi mettano al primo posto il proprio dovere (conseguire risultati).
Gli editorialisti del Nord, che sono intervenuti nella vicenda dei Fas, sostengono con piena ragione che il problema del Sud è la qualità della spesa e altri sottolineano come la classe dirigente meridionale (e quella siciliana, noi aggiungiamo) ha l’enorme responsabilità di invertire i propri comportamenti, inserendo in essi altissimi tassi di efficienza e di efficacia per puntare ai risultati.
È ininfluente riesumare la Cassa per il Mezzogiorno, con le sue luci e ombre. O istituire un’Agenzia per il Sud. È sufficiente che i due sottosegretari siciliani (Miccichè con delega al Cipe e Reina con delega alle Infrastrutture) abbiano l’effettivo potere, politico e amministrativo, di fare il proprio mestiere. È poi necessario che la Regione nel suo complesso si metta a camminare a passo svelto, prima, e a correre dopo. Il tempo è diventato l’elemento determinante rispetto al passato. Chi non lo capisse, sarebbe fuori dal tempo.
Qui si tratta di non dividersi sulla questione di fondo: il recupero di tutti i fondamentali della Sicilia. Anzi, bisogna lavorare tutti insieme per conseguire l’obiettivo di una crescita più rapida di quella nazionale, in modo da portare il misero 5% del Pil nazionale rapidamente all’8%.
Non vorremmo che in questa necessità, per Lombardo e i suoi collaboratori, di lavorare giorno e notte, agosto compreso, si inserisse l’altra importante del Partito del Sud. Bene ha fatto il Presidente a delegare i suoi colonnelli nelle varie regioni, ma ora è necessario che le sue attenzioni e capacità vengano rivolte alla nostra Isola, per accelerare al massimo il processo di recupero.
Attento, Presidente, agli sgambetti degli “amici”. I tuoi nemici li conosci e li puoi fronteggiare.