Si sono concluse le primarie del PD con un 60% a 40% Bersani batte Renzi. Vince dunque il segretario del Pd che sarà il prossimo candidato alla presidenza del consiglio, il leader di sinistra che se verrà eletto guiderà il Paese. Ma, a mio parere, Renzi vince in ogni caso, a dispetto e a ragione dei numeri. Quasi il 40% è un risultato incredibile, che nessuno del suo partito e nessun italiano avrebbe mai immaginato possibile. Avversato da tutti i parlamentari, i segretari provinciali, da ogni struttura partitocratica, il giovane sindaco fiorentino ha avuto la capacità di parlare al cuore degli italiani, a tutti non solo a quelli di sinistra. Ha portato una ventata di entusiasmo, la passione per la politica e la voglia di esprimersi e quindi di andare a votare. In Sicilia, hanno votato 150.000 persone la prima domenica ed il 15% in meno al ballottaggio, ma è un dato importante considerato il fortissimo astensionismo delle regionali soltanto di un mese fa.
Renzi ha spezzato uno schema, quella rigidità del suo partito che lo aveva portato ad accartocciarsi su se stesso e ad esprimersi in modo critico ed antiquato. Il modo di comunicare di Renzi è stato invece costruttivo, appassionante, emozionante. Ha utilizzato parole e linguaggi non politichesi, ma diretti, chiari, ha parlato con concetti da gente comune anche se nei modi più raffinati. E’ andato contro tutto il partito e ha trasmesso a Bersani energia, voglia di combattere, di esporsi anche, cosa che il segretario Pd finora non aveva mai fatto. Pur essendo persona capace e di grande esperienza si era appiattito sull’idea falsa di un risultato scontato, cosa che non è stata affatto così.
E il nuovo ha vinto, comunque andrà sarà un successo avrà creduto Renzi. Poiché, nonostante le percentuali, ogni volta che un uomo riesce a cambiare solo con la sua forza, il suo coraggio e la sua determinazione modi vecchi di fare e di pensare, ogni volta che coinvolge altre persone, ogni volta che il suo sorriso e la sua ironia, il suo entusiasmo e la sua grinta diventano contagiosi, ogni volta che pensa e propone progetti concreti vicini alla gente senza fare populismo inutile, allora ha già nei fatti vinto. Vinto le resistenze del vecchio, vinto ancora di più perché ha combattuto da solo, vinto perché il vecchio da questo momento lo guarderà con occhi diversi e più attenti. E perché chi lo ha sostenuto e votato, me compresa, quando ce ne sarà l’occasione lo sosterrà ancora. Allo stesso modo dovrebbe fare il Pdl, svecchiarsi, cambiare stile. Oggi vince chi riporta la fiducia degli elettori verso la politica giusta, quella al servizio degli italiani.
