Il “ricco” mercato dei tabacchi tra legalità e contrabbando - QdS

Il “ricco” mercato dei tabacchi tra legalità e contrabbando

Margherita Montalto

Il “ricco” mercato dei tabacchi tra legalità e contrabbando

venerdì 31 Maggio 2013

Aams e Guardia di finanza effettuano i controlli a tutela dei consumatori

CATANIA – Il fumo nuoce gravemente alla salute. Il fumo uccide. I danni derivati dal fumo espongono a molti rischi e il ministero della Salute ricorda che assumere tabacco in maniera costante e prolungata incide sulla qualità e sulla durata della vita. Parliamo di sigarette che vengono acquistate nei distributori autorizzati dall’Amministrazione Autonoma dei Monopoli di Stato. La commercializzazione sul territorio nazionale dei tabacchi lavorati è disposta per il tramite dei deposti fiscali e delle rivendite, “previa iscrizione delle relative marche nella tariffa di vendita”.
Come avviene il controllo degli Organi competenti? All’Aams, in collaborazione con la Guardia di Finanza è affidata la funzione di controllo fiscale all’interno dei depositi fiscali di fabbricazione dei prodotti da fumo che in quelli di distribuzione (i depositi fiscali movimentano i prodotti rifornendosi dai produttori e rifornendo a loro volta le rivendite di tabacchi); monitoraggio dei prezzi di vendita al pubblico e vigilanza sull’esatta descrizione del prodotto per attribuire ad esso l’aliquota fiscale corrispondente.
 
I controlli sono relativi all’etichettatura circa le avvertenze sanitarie dei contenuti per sigarette, come previsto dalle normative nazionali ed europee. I tabacchi lavorati devono essere conformi alle disposizioni recate dal DLgs 24 giugno 2003, n.184 (pubblicato nella GU n. 169 del 23 luglio 2003) concernente l’attuazione della direttiva 2001/37/CE in materia di lavorazione, presentazione e vendita dei prodotti del tabacco (tenore massimo di catrame, nicotina e monossido di carbonio, etichettatura, ecc.).
Tutti gli ingredienti utilizzati devono essere elencati con le relative quantità, devono essere suddivisi in base alla marca ed al tipo con relativa denominazione della stessa e deve corrispondere a ciò che è riportato sulla confezione di vendita al pubblico. Il produttore deve motivare l’impiego degli ingredienti, indicarne la funzione e specificarne la categoria. Inoltre devono essere comunicati i dati tossicologici riferiti ai singoli ingredienti, sotto forma combusta o incombusta, con particolare attenzione ai loro effetti sulla salute e tenendo conto, tra gli altri, anche degli effetti di dipendenza.
La confezione deve riportare: grafica e numero di pezzi per confezione, se si tratta di sigarette, sigari o sigaretti e peso in grammi per altra tipologia di tabacco lavorato. Il numero del lotto diventa primario per l’identificazione e la rintracciabilità dei prodotti.
 
Quindi, sigarette, sigari, sigaretti, trinciati, tabacco da fiuto o da mastico hanno ben precisi contenuti di catrame, monossido di carbonio e nicotina e i tabacchi lavorati e immessi nel circuito legale di vendita vengono controllati dall’Amministrazione autonoma dei monopoli di Stato presso il laboratorio chimico notificato. Avviata la commercializzazione da parte dei produttori/distributori, l’Aams interviene sul mercato prelevando periodicamente, a campione, tutte le marche sia presso le reti distributive che nelle strutture produttive presenti sul territorio nazionale.



Oggi si celebra la Giornata mondiale senza tabacco
 
Smettere di fumare non è semplice. “Spesso affidiamo alla sigaretta una parte della gestione delle nostre emozioni – spiega Giovanni Porta, psicoterapeuta ed ex fumatore – La sigaretta diventa per il fumatore la risposta a molte problematiche. Stress lavorativo? Sigaretta. Litigio? Sigaretta. Ansia per il futuro? Sigaretta. Personalmente, credo che il punto più difficile nello smettere di fumare sia proprio re-imparare a gestire le proprie emozioni e i propri conseguenti comportamenti senza avere la “stampella” della sigaretta. Il fumo diviene una sorta di magica panacea che consente di sopportare meglio le difficoltà esistenziali. La sua assenza è temuta non solo per la temporanea difficoltà fisiologica che l’astinenza da nicotina comporta, ma anche e soprattutto per le attese conseguenze nefaste che un suo non-uso può generare”.  Il fumo di sigaretta comporta due tipi di dipendenza. La dipendenza fisica, da nicotina, è quella più facile da vincere, in quanto si esaurisce nel giro di una settimana o poco più. Molto più difficile da affrontare è la dipendenza psicologica dalle sigarette, quella che ci fa dire non smetterò mai.
 

 
La contraffazione di sigarette non solo illegale ma pericolosa
 
Ad aggiungere “male” al fumo legalizzato sta ritornando alla ribalta il contrabbando di sigarette (D.Lgs. 9-11-1990 n. 375 Adeguamento delle disposizioni concernenti il contrabbando avente per oggetto tabacchi lavorati esteri). Nella Relazione della Commissione parlamentare di inchiesta sui fenomeni della contraffazione e della pirateria in campo commerciale (Doc. XXII-bis N. 6) – Approvata dalla Commissione nella seduta del 12 settembre 2012, viene specificato che “il comparto delle sigarette in Italia esprime un valore compreso tra il 93 e il 97% dell’intero mercato del tabacco.
La Convenzione Quadro sul controllo del tabacco definisce il commercio illecito – illicit trade – come “qualsiasi pratica o condotta proibita dalla legge e riferita alla produzione, spedizione, ricezione, possesso, distribuzione, vendita o acquisto, ivi inclusa qualunque azione o condotta intesa a facilitare tale attività”. Il contrabbando – smuggling – è un fenomeno che tende ad insinuarsi nel mercato regolare per fini distributivi, di solo transito per evitare di pagare i tributi dovuti. Come per i tabacchi legali le sigarette di contrabbando hanno una loro caratteristica: possono essere genuine ma immesse sul mercato oltre il limite stabilito dalla legge e senza osservare le regolari filiere; illicit white o cheap white, sono fabbricate “legittimamente nel paese di origine a basso costo, ma poi “redirezionate” verso il mercato europeo, pur non essendo commercializzabili all’interno dell’Unione”; le sigarette contraffatte rientrano nella tipologia dei prodotti contrabbandabili.
Secondo la Commissione “L’effetto dei traffici illeciti di tabacco sul mercato legale consiste principalmente in una contrazione delle vendite dei prodotti leciti, in danno alle imprese che producono legalmente, con aspetti fortemente penalizzanti per tutti gli altri soggetti della filiera. Il mercato legale delle sigarette in Italia mostra, nell’ultimo trimestre del 2011, un declino del 6,3 per cento rispetto allo stesso periodo del 2010. Più specificatamente, secondo quanto riportato in sede di audizione presso la Commissione dai rappresentanti di British American Tobacco Italia, il 1° febbraio 2012, Campania, Sicilia e Lazio sono in testa alla classifica negativa che illustra il declino del mercato legale delle sigarette, con tassi pari a -8,7 per cento e -8,4 per cento sulla vendita totale; in particolare, le province di Napoli e Caserta incidono in maniera accentuata sui dati relativi alla regione, mentre in Sicilia il fenomeno risulta più diffuso, coinvolgendo tutte le province”.

0 commenti

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Commenta

Ediservice s.r.l. 95126 Catania - Via Principe Nicola, 22

P.IVA: 01153210875 - Cciaa Catania n. 01153210875


SERVIZIO ABBONAMENTI:
servizioabbonamenti@quotidianodisicilia.it
Tel. 095/372217

DIREZIONE VENDITE - Pubblicità locale, regionale e nazionale:
direzionevendite@quotidianodisicilia.it
Tel. 095/388268-095/383691 - Fax 095/7221147

AMMINISTRAZIONE, CLIENTI E FORNITORI
amministrazione@quotidianodisicilia.it
PEC: ediservicesrl@legalmail.it
Tel. 095/7222550- Fax 095/7374001
Change privacy settings
Quotidiano di Sicilia usufruisce dei contributi di cui al D.lgs n. 70/2017