Le semplificazioni previste dal "Decreto del Fare" - QdS

Le semplificazioni previste dal “Decreto del Fare”

Desiree Miranda

Le semplificazioni previste dal “Decreto del Fare”

mercoledì 15 Gennaio 2014

Tutte le semplificazioni previste dal Decreto n. 69/13 “del Fare” convertito nella Legge n. 98 del 2013. Ottanta articoli riguardanti casa, imprese, fisco, contenimento dei costi e snellimento della burocrazia

CATANIA – Il cosiddetto Decreto del Fare, ovvero il decreto legge numero 69 del 2013 convertito in legge numero 98 del 9 agosto 2013 si pone come una della classiche manovre che i governi italiani sono costretti a fare quasi ogni anno per adeguare il Paese alle nuove spese e tasse. Interviene soprattutto su casa, imprese e fisco, ma si tratta di un provvedimento articolato in oltre ottanta articoli, che in generale contiene numerose semplificazioni, soprattutto per quanto riguarda il sostegno alle imprese, il potenziamento dell’azienda digitale, i fondi per la realizzazione di nuove infrastrutture, l’ambito fiscale e amministrativo, nonché misure per migliorare l’efficienza del sistema giudiziario, in particolare quello civile.
“Oltre a interventi di carattere generale, indispensabili per dare certezza ai tempi di conclusione delle pratiche, quale l’indennizzo automatico e forfettario, vi sono numerose misure che consentiranno di ridurre i costi burocratici, di contribuire a rimettere in moto gli investimenti e di agevolare la ripresa in settori chiave. Il provvedimento interviene, infatti, su adempimenti burocratici particolarmente costosi per le imprese”, spiega il capo dipartimento della funzione pubblica, Antonio Naddeo, nel presentare il provvedimento sulla guida apposita che il governo ha voluto per aiutare i cittadini a districarsi tra gli articoli. Serrato e altalenante è stato l’iter che ha condotto alla sua approvazione con modifiche dell’ultimo momento.
Vediamo quali sono le principali novità introdotte.
 
Indennizzo alle aziende per ritardi della Pa
Se l’amministrazione non ha rispettato i tempi previsti per il rilascio di un provvedimento che riguarda l’avvio o l’esercizio dell’attività d’impresa, è stato deciso il pagamento di una sanzione della somma di 30 euro per ogni giorno di ritardo, fino ad un massimo di duemila euro. L’utente ha 20 giorni di tempo a disposizione per rivolgersi al responsabile appositamente nominato dall’amministrazione il quale ha il compito concludere il procedimento nella metà del tempo originariamente previsto.
Se però anche il responsabile del potere sostitutivo è inadempiente, l’utente ha ancora un’altra strada da percorrere: presentare un ricorso al giudice amministrativo pagando un contributo per le spese di procedimento ovvero il contributo unificato, ridotto alla metà. La disposizione è operativa per le domande riguardanti l’avvio e l’esercizio delle attività d’impresa presentate a partire dal 21 agosto 2013 (data di entrata in vigore della legge di conversione del decreto del Fare).
 
Deciso un paniere di beni impignorabili da Equitalia
Limitati i poteri di azione dell’agenzia di riscossione dei tributi. È stato infatti deciso un paniere di beni essenziali su cui Equitalia non potrà procedere all’espropriazione. Disposizioni che vanno dall’impignorabilità dell’abitazione principale a patto che il debitore vi risieda anagraficamente e che si tratti del solo bene posseduto e dei beni strumentali cioè quelli utilizzati nell’attività d’impresa o di lavoro autonomo, alla possibilità di saltare otto rate senza che per questo decada il piano di rateazione, la quale oltretutto è stata ampliata fino a 120 rate. Fino al prossimo 15 settembre, inoltre, è sospeso il pagamento del canone per le concessioni demaniali marittime anche nel caso in cui gli importi dovuti siano stati iscritti a ruolo e siano state già emesse cartelle di pagamento da parte degli agenti incaricati alla riscossione. Per i Comuni è invece introdotto l’obbligo di devolvere il 10% delle risorse nette derivanti dalle dismissioni del patrimonio originario immobiliare al Fondo per l’ammortamento dei titoli di Stato, mentre scende da 150 a 100 milioni la cifra sui debiti della pubblica amministrazione e destinata al pagamento dei debiti commerciali insoluti dal 31 dicembre 2012, degli enti in pre-dissesto.
 
Appalti e fisco
Eliminata la responsabilità solidale dell’appaltatore per il versamento all’Erario dell’Iva dovuta dal subappaltatore in relazione alle prestazioni effettuate nell’ambito del contratto di subappalto. La responsabilità solidale dell’appaltatore rimane solo per il versamento delle ritenute fiscali sui redditi di lavoro dipendente. Per le comunicazioni telematiche all’agenzia delle Entrate per i titolari di partita Iva, con un apposito regolamento saranno stabilite le informazioni da annotare nei registri e eliminati gli obblighi di trasmissione di dati e dichiarazioni contenenti informazioni già ricomprese nelle comunicazioni giornaliere. Introdotte nuove misure per la riscossione del debito mediante ruolo che implicano rateazione, vendita del bene pignorato, pignoramento dei beni strumentali, espropriazione immobiliare ed ipoteca, compensi di riscossione.
 
Edilizia, più facile costruire. Agricoltura, più facile vendere
Tempi certi per il rilascio dei permessi di costruire, anche nei casi in cui vi siano vincoli ambientali, paesaggistici o culturali; decade la necessità del permesso di costruire in caso di realizzazione di interventi edilizi che comportano modifiche alla sagoma degli edifici sostituto da una semplice segnalazione certificata di inizio attività (Scia).
Prolungati i termini di scadenza dei permessi di costruire e delle Scia, mentre ulteriori autorizzazioni necessarie potranno essere richieste allo sportello unico. L’agibilità potrà essere attestata dal direttore dei lavori o da un tecnico abilitato. Introdotta la possibilità di richiedere il rilascio del certificato di agibilità parziale.
In agricoltura annullato l’obbligo di comunicazione di inizio attività per la vendita al dettaglio in caso di sagre, fiere o manifestazioni a carattere religioso, benefico, politico o di promozione di prodotti tipici o locali e introdotto l’inizio contestuale della vendita di prodotti agricoli sia on line che direttamente.
 
Lavoro: modulistica più snella e maggiore sicurezza
Prevista modulistica e procedure semplificati su misura per le attività a basso rischio di infortuni e malattie professionali nei quali i datori di lavoro possono effettuare la valutazione del rischio utilizzando un modello semplificato.
In tali casi decade anche la necessità del documento di valutazione dei rischi da interferenza (Duvri), necessario quando nello stesso ambiente operano soggetti appartenenti a più imprese. In alternativa il datore di lavoro può nominare un incaricato qualificato.
Ridotti inoltre i termini per effettuare la prima verifica periodica delle attrezzature di lavoro da 60 a 45 giorni. Introdotti modelli semplificati per la redazione del piano operativo di sicurezza (Pos), del piano di sicurezza e coordinamento (Psc) del piano di sicurezza sostitutivo (Pss) e del fascicolo dell’opera per i cantieri temporanei e mobili. Prevista la telematizzazione di numerosi obblighi di comunicazione e notifica contenuti nel testo unico della sicurezza sul lavoro.
 
Territorio e paesaggio
Estesa a tutto il territorio nazionale la possibilità di individuare zone a burocrazia zero, non soggette a vincolo paesaggistico-territoriale o del patrimonio storico-artistico pertanto sono stati attivati percorsi sperimentali di semplificazione amministrativa per gli impianti produttivi, per l’avvio e l’esercizio dell’attività delle imprese sul territorio. Tuttavia la decisione ultima è legata alle regioni e gli enti locali che, nell’ambito delle proprie competenze, adeguano i propri ordinamenti a tali disposizioni. Nel caso in cui sia necessario il rilascio di una autorizzazione paesaggistica legata un piano paesaggistico regionale approvato dal Ministero dei beni culturali, inoltre, il parere del soprintendente, deve essere dato nel termine di 45 giorni e non più 90.
 
Estesa la validità del Durc sino a 120 giorni
Più semplici e veloci i rapporti tra amministrazione e imprese, più rapidi i pagamenti e l’erogazione dei contributi. La validità del Durc, il documento unico di regolarità contributiva, passa da 90 a 120 giorni nei contratti pubblici di lavori, servizi e forniture per la fruizione di benefici normativi e contributivi in materia di lavoro e legislazione sociale e per finanziamenti e sovvenzioni previsti dalla normativa europea, statale e regionale. Inoltre può essere richiesto dalle amministrazioni pubbliche solo per le fasi fondamentali del contratto.
Il Durc è acquisito d’ufficio dalle stazioni appaltanti ed è valido anche per contratti pubblici diversi da quelli per cui è stato richiesto. Nel caso in cui i requisiti per il rilascio del documento non sia sufficienti l’invito alla regolarizzazione deve essere trasmesso tramite Pec o tramite il consulente del lavoro. La norma, infine, estende la possibilità di rilascio del documento unico di regolarità contributiva con procedura compensativa anche agli appalti pubblici e a quelli privati del settore edile.
 
Sanità: certificati “ridotti” e per via telematica
Vengono aboliti o semplificati per via telematica molti documenti. Il certificato medico che indica la data presunta del parto, il certificato di parto e il certificato di interruzione di gravidanza sono trasmessi dal medico del servizio sanitario nazionale o dalla competente struttura sanitaria pubblica o privata convenzionata, e non più dall’interessata, esclusivamente per via telematica.
L’acquisizione della cittadinanza italiana al raggiungimento della maggiore età da parte di stranieri o apolidi nati in Italia, non sono imputabili le eventuali inadempienze dei genitori o degli uffici della pubblica amministrazione. In generale vengono aboliti numerose certificazioni sanitarie ormai ritenute non più utili: idoneità fisica per l’assunzione nel pubblico impiego, idoneità psico-fisica all’attività di maestro di sci, certificato medico per addetti al servizio farmaceutico, per la vendita dei generi di monopolio, per l’ammissione al servizio civile nazionale,per la nomina a giudice di pace e a giudice onorario aggregato. Rimane invece l’obbligo di certificazione per le attività sportive non agonistiche.

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