Startup, nuove regole per le agevolazioni - QdS

Startup, nuove regole per le agevolazioni

Rosario Battiato

Startup, nuove regole per le agevolazioni

sabato 15 Novembre 2014

Sulla Guri il decreto del 24 settembre 2014 del Mise che riepiloga tutte le novità per accedere al fondo da 200 milioni di euro. Esteso il programma Smart&Start con particolari attenzioni per le imprese giovani e per il Mezzogiorno

PALERMO – Nuove regole per le start-up innovative in tutta Italia col nuovo “Smart&Start”. Due giorni fa si è infatti chiuso il vecchio modello (stabilito nel dm 6 marzo 2013), sostituito dalla pubblicazione sulla Guri del decreto del 24 settembre 2014 del ministero dello Sviluppo economico che ridisegna le modalità per l’accesso alle agevolazioni.
Sul sito del Mise c’è un lunga nota che riassume le principali novità in materia. Il primo punto è determinante perché allarga le agevolazioni – circa 200 milioni di euro – a tutta Italia, a differenza della prima edizione che riguardava soltanto sei regioni del Mezzogiorno e le aree del cratere Aquilano. I destinatari sono le start-up innovative, iscritte nella sezione speciale del Registro delle imprese, costituite da non più di 4 anni o le persone fisiche che vogliono avviare una start-up innovativa. Il volume del finanziamento massimo arriva fino 1,5 milioni di euro (prima era 500mila euro) e sarà a tasso zero, da restituire in 10 anni, che potrà arrivare fino al 70% dell’investimento totale.
Sin qui le regole generali. Andando più in dettaglio scopriamo che l’asticella della percentuale massima di finanziamento non è statica ma può arrivare a toccare l’80% in tre casi: aziende composte esclusivamente da giovani o da donne, oppure se al suo interno c’è almeno un dottore di ricerca italiano che sta lavorando all’estero e sceglie di rientrare in Italia. Particolare attenzione resta comunque per le start-up con sede nel mezzogiorno e  nel Cratere sismico dell’Aquila per le quali è previsto un contributo a fondo perduto del 20%. Inoltre le start-up costituite da non più di 12 mesi potranno beneficiare anche di un tutoring tecnico-gestionale, con servizi altamente specialistici.
Il decreto finanzia i progetti che prevedono programmi di spesa, di importo compreso tra 100 mila e 1,5 milioni di euro, per acquistare beni di investimento e/o per acquisire servizi necessari alla gestione. Tra le voci di spesa considerate ammissibili ci sono: impianti, macchinari e attrezzature tecnologiche; componenti HW e SW; brevetti, licenze, know-how; consulenze specialistiche tecnologiche (spese per investimenti); personale dipendente e collaboratori; licenze e diritti per titoli di proprietà industriale; servizi di accelerazione; canoni di leasing; interessi su finanziamenti esterni (spese di gestione). Le spese devono essere sostenute dopo la presentazione della domanda ed entro i 2 anni successivi alla stipula del contratto di finanziamento.
La prima esperienza di Smart&Start, ormai definitivamente chiusa anche se le domande già pervenute proseguiranno il normale iter di valutazione da parte di Invitalia, è servita a sostenere il lancio delle start-up innovative, ormai considerate dal governo un ruolo importante nella politica industriale del Paese.
 
I numeri lo confermano: 1.171 richieste di finanziamento e 2.767 neoimprenditori coinvolti. A presentare le domande ci sono state molte imprese costituite da donne (27%) e da giovani (51%), due categorie che nelle recenti statistiche sul lavoro, in particolare nel mezzogiorno, non stanno particolarmente bene Le iniziative finanziate sono state 368, per un totale di investimenti attivati pari a 68 milioni di euro, di cui 32 in Campania, 15 in Sicilia, 13 in Puglia e 7 in Calabria. Invitalia ha finora concesso agevolazioni per 63,5 milioni di euro, a fronte di richieste superiori a 206 milioni.

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