Clima fiducia stabile nelle regioni dappertutto ma non in Sicilia - QdS

Clima fiducia stabile nelle regioni dappertutto ma non in Sicilia

Angela Carrubba

Clima fiducia stabile nelle regioni dappertutto ma non in Sicilia

martedì 27 Ottobre 2009

Dal Rapporto congiuntura 3° trimestre diffuso dall’Istituto studi e ricerche per il Mezzogiorno (Srm). Il periodo in considerazione va da aprile a giugno 2009 a confronto con il 2008

PALERMO – Il 13 ottobre scorso è stato pubblicato il nuovo numero, relativo al III Trimestre 2009, di “Congiuntura Mezzogiorno – Rapporto sulle regioni meridionali” di Isae, Obi e Srm per l’analisi della situazione congiunturale del settore manifatturiero, delle costruzioni, del terziario innovativo e delle famiglie, guardando ai dati relativi al Mezzogiorno e alle regioni che ne fanno parte, viste in relazione al quadro congiunturale nazionale.
La ripresa della fiducia è diffusa a tutto il territorio nazionale, ma con intensità diverse tra Nord e Sud. In particolare, l’indicatore di Clima Economico segna un forte balzo in avanti nel Nord Ovest, e, in misura minore, al Centro, registrando invece guadagni più modesti nel Nord Est e soprattutto nel Mezzogiorno.
La crescita della fiducia dei consumatori è omogenea su tutto il territorio nazionale, ed appare guidata da opinioni via via più favorevoli riguardo al quadro economico generale (nonostante persistenti preoccupazioni riguardanti il mercato del lavoro) e la situazione della famiglia. Nell’industria e nei servizi, invece, la ripresa è per ora concentrata nelle regioni settentrionali: nel manifatturiero, l’aumento dell’indice è forte nel Nord Ovest e nel Nord Est e modesto invece nel Mezzogiorno; nei servizi, la fiducia torna addirittura a scendere nelle Regioni meridionali, e anche nel Nord Est, mostrando invece vistosi segni di recupero nelle altre ripartizioni.
Guardando ai dati regionali per il Mezzogiorno, nel terzo trimestre il Clima Economico sembra in effetti caratterizzato da un andamento “a macchia di leopardo”, con alcuni territori che mostrano decisi segni di ripresa, ed altri invece che registrano ancora un calo degli indicatori. Tra i primi, ci sono soprattutto le regioni del Molise e della Puglia, dove il Clima Economico sale sui valori più elevati dalla metà del 2008; l’indicatore è poi sostanzialmente stabile in Abruzzo, e torna invece a peggiorare nelle altre regioni, con particolare intensità in Basilicata, in Sardegna e in Sicilia.
Il clima economico in Sicilia risulta in flessione nel terzo trimestre 2009.  Dopo il forte balzo registrato nel secondo trimestre dell’anno, il Clima Economico siciliano risulta in calo nel periodo luglio/settembre 2009 a causa, principalmente, di un deterioramento del clima di fiducia delle imprese di servizi. La riduzione dell’indice è di 2,6 punti, in controtendenza rispetto al Mezzogiorno.
La fiducia delle imprese manifatturiere in Sicilia risulta pressoché stabile nel periodo luglio/settembre, con l’indice che si attesta su un valore di 81,3 da 81,4. Tale andamento segue la correzione positiva registrata nel secondo trimestre e avvenuta dopo quattro trimestri consecutivi caratterizzati da untrend negativo che avevano fatto segnare anche il punto di minimo storico dal 1996. Incidono sulla fiducia delle imprese manifatturiere siciliane elementi di segno opposto. Da un lato si rilevano segnali positivi sul fronte delle scorte e dei giudizi sugli ordini: le prime sono valutate in decumulo (giudizi in calo di 3 punti, da 17 a 14), mentre l’andamento degli ordini è ritenuto in ripresa (nel terzo trimestre 2009 passano da -35 a -32 in termini di saldo). In netta flessione, invece, sono le attese di produzione (da +15 a +9).
La fiducia dei consumatori siciliani, in controtendenza rispetto a quanto registrano nell’area meridionale, è sostanzialmente stabile rispetto allo scorso trimestre, con l’indice che si attesta a 99,8 da 99,9 del periodo aprilegiugno. Analogamente, riguardo la situazione economica della famiglia recuperano i giudizi sulla situazione corrente (da -79 a -71 il saldo) e sullo stato del bilancio famigliare (da -15 a -13), ma peggiorano le previsioni a breve termine (da -21 a -26).

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