Raccolta differenziata flop nell’ennese: si salvano soltanto due centri su venti - QdS

Raccolta differenziata flop nell’ennese: si salvano soltanto due centri su venti

Mario Antonio Pagaria

Raccolta differenziata flop nell’ennese: si salvano soltanto due centri su venti

giovedì 09 Aprile 2015

Sono desolanti i dati diffusi dal Servizio Tutela del territorio dell’ex Provincia (oggi Libero Consorzio)

ENNA – I dati sulla raccolta differenziata relativa al 2014 nei comuni dell’ex Provincia di Enna, sono desolanti. A parte qualche eccezione, rappresentata dai comuni di Regalbuto e Calascibetta, dove la differenziata ha totalizzato nel primo caso il 42,9% (pari a 1.028.050 kg su 1.366,320 di Rsu) e nel secondo il 35,5% (pari a 491.940 kg su 890.340 kg di Rsu), il quadro risulta a dir poco preoccupante. 
Per i restanti 18 centri ennesi, infatti, dati forniti ufficialmente dal VI Settore dell’ex Provincia (oggi Libero Consorzio di Comuni), Servizio tutela del territorio,  sono preoccupanti e vanno dallo 0,1% di Nissoria, dove sono stati differenziati appena 1.680 kg su 1.156.320 di Rsu, al 2,9%  di una città importante come Piazza Armerina con 264.378 kg di differenziata a fronte di 8.580.080 di Rsu.
Il capoluogo fa un po’ meglio, ma con il 7,7 per cento di rifiuti differenziati (corrispondenti a 940.064 kg su 11.245.140 kg di Rsu) non può certo cantare vittoria. Altri dati negativi sono quelli di Nicosia, che differenzia soltanto il 4,4% di Rsu con 192.706 kg su 4.182.200 e Leonforte, con il 4,9% corrispondente a 245.209 kg su 4.696.940. Migliori i risultati ottenuti da Aidone e Barrafranca, che con i loro 8,8 e 7,7 percento restano comunque ben lontani dai dati record delle già citate Regalbuto e Calascibetta.
Pressoché inesistente, invece, la raccolta differenziata nella cittadina di Nissoria che si attesta all’ultimo posto in provincia con appena lo 0,1 %, ovvero con 1.680 kg. su 1.156.320 di Rsu. Percentuali vicine allo zero anche per Agira, Catenanuova, Centuripe, Pietraperzia, Sperlinga e Valguarnera. Male anche Villarosa (1,4 %), Troina (4,1%), Assoro e Cerami con l’1,5% e l’1%.
Da sottolineare, infine, il dato di Gagliano Castelferrato, fermo allo 0,7 %. Qui, nonostante sia stato realizzato un centro d’avanguardia per la differenziata, esso non è ancora entrato in funzione.
Come spiega Massimo Greco, già presidente dell’ultimo Consiglio provinciale (prima dello scioglimento voluto dalla riforma regionale per la costituzione dei Liberi Consorzi comunali) ed esperto di diritto, “la fissazione di soglie minime della raccolta differenziata risulta obbligatoria ai fini del raggiungimento degli obiettivi fissati dal legislatore, la cui violazione viene sanzionata con aggravi di costo per lo smaltimento in discarica a carico della società d’ambito inadempiente e quindi, in quota parte, dei Comuni soci”.
“Paradossalmente – aggiunge – sono sempre i contribuenti a farsi carico di queste inadempienze, remunerando il servizio di raccolta e smaltimento dei rifiuti attraverso il pagamento di una salatissima tassa”.
Per Giuseppe Regalbuto, consigliere provinciale fino al 2013 e da sempre attento alle tematiche legate all’ambiente (è presidente della Commissione speciale sulle Miniere dell’Urps, l’Unione provinciale delle Province siciliane) “i recenti dati pubblicati dall’ex Provincia sulla Raccolta differenziata sono assolutamente sconfortanti”.
“Complessivamente – aggiunge – la percentuale di raccolta differenziata nell’ennese si attesta al 6,2%. Va ricordato che il cittadino, al quale viene imposta la differenziata, deve necessariamente modificare i propri ritmi e le proprie abitudini di vita. Se la raccolta viene mantenuta efficiente e non  presenta disfunzioni, come purtroppo sovente accade, se i ritiri non divengono più rari e carenti, il cittadino che si sforza di differenziare vedrà un seguito del proprio sacrificio. Soltanto in questo caso non si troverà disincentivato a partecipare alla filiera”.
 

 
A Regalbuto e Calascibetta premialità per i più virtuosi
 
ENNA – Risultati più che soddisfacenti nella raccolta differenziata durante l’anno 2014 per i comuni di Regalbuto e Calascibetta che hanno raggiunto percentuali pari al 42,9 % e al 35,5%, dimostrando di essere entrambi in netta controtendenza rispetto agli altri centri comuni dell’ennese, i cui risultati non raggiungono nemmeno i 10 punti percentuali.
Una bella soddisfazione per le amministrazioni in questione, anche se il primo cittadino di Regalbuto, Francesco Bivona, sottolinea come tali risultati siano arrivati nonostante il Comune abbia operato in situazioni di disagio ed emergenza.
“La nostra differenziata – spiega il sindaco – comparata con quella dei comuni del Nord Italia, dove la situazione logistico culturale è profondamente diversa, non è allo stesso livello”. In altre parole, si può sempre migliorare. E proprio per questo motivo l’amministrazione di Regalbuto ha in programma ulteriori miglioramenti istituendo incentivi alla differenziata, in particolare  una carta magnetica a punti mediante cui i cittadini potranno ottenere sconti sulla mensa scolastica, riduzione della Tarsu e Ticket parcheggi privilegiati.
Sulla stessa lunghezza d’onda il sindaco di Calascibetta Carmelo Cucci, che punta al traguardo ambizioso del 65 % di raccolta differenziata con il sistema del “paga di più chi sporca di più”. “Abbiamo in programma – evidenzia – la distribuzione ai cittadini di buste per la raccolta con il Codice fiscale impresso, in maniera tale da contabilizzare la differenziata di ciascuno e conguagliarla operando un rapporto con l’importo delle tasse da pagare”.
 


Le promesse del Comune di Gagliano Castelferrato
 
GAGLIANO CASTELFERRATO (EN) – I cittadini di questo piccolo centro dell’ennese hanno differenziato, secondo il rapporto 2014 fornito dall’ex Provincia, lo 0,70% di rifiuti. Eppure la cittadina ha un Centro intercomunale per la raccolta differenziata, completato nel 2008,  realizzato con fondi dell’Unione europea per  diversi milioni di euro. Peccato che lo stesso non sia mai stato aperto, anche perché fino a questo momento le amministrazioni che si sono succedute alla giuda dell’Ente non hanno provveduto a rilasciare le autorizzazioni di competenza del Comune.
L’impianto è stato progettato per differenziare dodici frazioni secche di rifiuti e servirebbe la zona Nord della provincia. Il suo utilizzo farebbe lievitare sicuramente la percentuale di rifiuti differenziati prodotti.
L’attuale amministrazione comunale, retta dal sindaco Salvatore Zappulla, sembra però intenzionata a invertire questo stato di cose: il primo cittadino ha infatti annunciato di aver dato mandato ai tecnici del Comune di avviare l’iter delle autorizzazioni con l’Ato Enna Euno in liquidazione, nonché di aver  già discusso della questione nel corso di un tavolo tecnico con il commissario liquidatore dell’Ato stesso.
“Allo stato attuale – spiega il sindaco Zappulla – c’è solo un piccolo intoppo per la canalizzazione delle acque reflue, ma stiamo provvedendo. Aspetto notizie dall’Ato. Non è colpa della mia amministrazione se questa raccolta differenziata non è iniziata: sono sindaco dal 2013 e stiamo perdendo una bella opportunità. A noi il compito di recuperarla”.

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