Giovani in casa con i genitori. In Italia sono il 62,5% - QdS

Giovani in casa con i genitori. In Italia sono il 62,5%

Liliana Rosano

Giovani in casa con i genitori. In Italia sono il 62,5%

giovedì 29 Settembre 2016

Istat: si tratta dei cosidetti millennials, di età compresa tra i 18 e i 34 anni (quasi 7 milioni). Al Sud percentuale più alta (67,8%). Seguono il Centro (61,4%) e il Nord (58,1%)

ROMA – È stata ribattezzata la “generazione Tanguy” con il riferimento al film francese che ha fotografato i trentenni che ancora abitavano con mamma e papà. Poi è arrivata l’era dei “bamboccioni”. Anche qui stessa generazione e stesso stigma: i trentenni che non mollano il tetto familiare. Oggi si chiamano millennials e poco cambia. L’Istat, nella sua ultima rilevazione ha comunicato che il 62,5% dei giovani italiani abita ancora con mamma e papà. E chi sono questi affezionati del tetto familiare? Sono giovani tra i 18 e i 34 anni. E in Italia sono in tutto sette milioni . Un dato sostanzialmente in linea con quello del 2014 e che conferma una tendenza ormai storica. Anche perché se nel 35,5% dei casi si tratta di studenti e il 29,7% è formato da disoccupati, c’è un 31,8% di giovani che preferisce vivere con mamma.
La prima giustificazione a questo fenomeno è quella che viene dagli stessi millennials: la crisi. Sicuramente le difficoltà del mondo del lavoro, che colpiscono soprattutto loro, influenzano molto nelle scelte economiche di questi giovani. La mancanza di stabilità economica, associata ad una precarietà, penalizza certe scelte come quelle che portano verso una maggiore indipendenza dalla famiglia. Un discorso ineccepibile se non fosse per il fatto che c’è una tendenza tutta italiana che porta i figli a  preferire la casa di mamma e papà a quella di un appartamento da autonomi. Questo spiega il fatto che, sempre l’Istat ma questa volta venti anni fa, rilevava che il 62,8% degli uomini italiani con meno di 35 anni abitava con mamma.
E allora non di crisi certamente si parlava.
Una tendenza che attraversa tutto lo stivale, sebbene con diverse sfumature. La percentuale più consistente è al Sud, dove il 67,8% dei giovani vive ancora a casa dei genitori, seguono, non a grande distanza, il Centro (61,4%) e il Nord (58,1%). Le donne si confermano più indipendenti dei coetanei: nel 2015 “solo” il 56,5% divideva ancora il tetto con la famiglia d’origine, contro il 68,2% dei ragazzi. Un dato in forte contrasto con la media europea che si attesta al 48,1%. Ma se si guarda ai più giovani le percentuali sono ancora maggiori: nel 2015 vive con la famiglia il 70,1% dei ragazzi di 25-29 anni e il 54,7% delle coetanee. Insomma, il tempo che passa sposta sempre più in avanti le fasi della vita, a cominciare dal matrimonio,  ma si ritarda anche il primo figlio e di conseguenza l’età nella quale si diventa nonni.
Nel dettaglio, guardando alla fascia 30-34anni oltre la metà ha un posto di lavoro (55,3%) eppure continua a vivere con i genitori. Un discorso non molto diverso quello che riguarda la fascia d’età tra i 25 e i 29 anni: è occupato il 46,5%, mentre per i più giovani, la fetta più ampia è costituita da studenti (il 43,1% dei 20-24enni e il 76,8% dei 18-19enni). Tornando al dato complessivo, per il secondo anno consecutivo la quota dei giovani under35 che vivono a casa con i genitori, con entrambi o con uno dei due, si attesta al picco del 62,5%, la quota più alta registrata dall’Istat in 15 anni: il dato ha sempre oscillato intorno al 60%, con un picco minimo del 58,6% tra il 2009 e il 2010 (58,6%) dopo di che è iniziata una fase di rialzo. Piccoli Tanguy non vogliono crescere.

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