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Palermo – Da “Sos Ballarò” un’idea per salvare lo storico mercatino dell’Alberghiera

Gaspare Ingargiola

Palermo – Da “Sos Ballarò” un’idea per salvare lo storico mercatino dell’Alberghiera

mercoledì 15 Marzo 2017

Nei giorni scorsi si è tenuta un’assemblea pubblica per discutere la messa a norma dell’area. Stilato un regolamento da presentare in Comune basato su legalità e organizzazione

PALERMO – Assemblea pubblica alla chiesa di San Saverio per decidere il futuro del mercatino abusivo dell’Albergheria. L’incontro, organizzato dall’associazione “Sos Ballarò”, nasce dall’idea di mettere a norma una situazione esasperante per i residenti del quartiere.
Ogni giorno, infatti, il suk dell’Albergheria mette a dura prova i nervi di chi ci abita: bancarelle ovunque, merce esposta anche per terra, ricettazione, abusivismo, traffico impazzito, sporcizia, cataste di rifiuti e ingombranti abbandonati che costringono la Rap agli straordinari ogni notte. Una situazione insostenibile sulla quale più volte associazioni e residenti – ma anche il parroco di San Saverio, don Cosimo Scordato – hanno provato a richiamare l’attenzione dell’Amministrazione comunale, con scarsi risultati.
Qualche anno fa l’esperimento dell’ex assessore alle Attività Produttive Marco Di Marco – pattuglie e blindati della Polizia Municipale che per settimane sorvegliarono la zona – aveva riportato un po’ di pace. Ma una volta finita la sperimentazione è tornato il caos. Di tanto in tanto i blitz congiunti di polizia, carabinieri, finanza e forestale ottengono qualche risultato (come i sequestri di cardellini o il recupero di qualche bici rubata) ma spesso queste operazioni lasciano il tempo che trovano: molti mercatari risulterebbero nullatenenti e le sanzioni resterebbero sulla carta. E il giorno dopo sono di nuovo lì. Col risultato che di passi avanti non ne vengono fatti mai, anzi: il mercatino si allarga sempre di più e ormai anche per i dipendenti del vicino Museo Gemellaro, in corso Tukory, andare a lavoro è diventata un’avventura pericolosa, tra parcheggi introvabili e minacce dagli abusivi.
Durante l’assemblea Ilda Curti, ex assessore delle giunte Chiamparino e Fassino presso il Comune di Torino, ha raccontato la sua esperienza amministrativa: ci sono voluti anni per trasformare un mercatino abusivo nel “Gran Balon”, il grande mercato dell’antiquariato che si riunisce ogni seconda domenica del mese con oltre 250 bancarelle, 50 negozi, bar e ristoranti. I mercatari hanno anche fondato l’Associazione Balon e, dopo anni di trattative e percorsi formativi, ormai sono in grado di autogestirsi, tengono un registro sempre aggiornato degli autorizzati alle vendite e dei loro mezzi di trasporto, operano all’interno di un’area stabilita e pagano le tasse dell’occupazione di suolo pubblico e dei rifiuti. Un problema trasformato in un’opportunità di lavoro e guadagno, anche per le casse del Comune piemontese. La speranza è di riprodurre a Palermo questa esperienza.
Di questo hanno parlato con i residenti e i rappresentanti di “Sos Ballarò” gli amministratori presenti: il sindaco Leoluca Orlando, gli assessori all’Ambiente Sergio Marino, alle Attività Produttive Giovanna Marano, alla Partecipazione Giusto Catania, alla Cittadinanza sociale Agnese Ciulla e il comandante dei vigili urbani Vincenzo Messina. “Questo mercatino è un ammortizzatore sociale reale – ha detto Massimo Castiglia di ’Sos Ballarò’ -. Non va vietato ma vanno trovate soluzioni perché sono arrabbiati sia i residenti sia i mercatari. Se lo vietiamo qui, si sposterà da un’altra parte”. “Tanta gente patisce la fame e sopravvive grazie a questo mercatino – ha sottolineato padre Scordato -. Non tutti, perché si insinua qualcuno poco pulito, ma molti sì. Per questo vogliamo costruire un percorso civile per regolarizzarlo. Siamo dalla parte dei mercatari anche se vorremmo che non lasciassero le vistose ‘tracce’ del loro passaggio. Chiediamo di ripartire da basi nuove con un regolamento e circoscrivendo l’area, creando una dignitosa continuità con Ballarò. D’altra parte, ovviamente, non possiamo nascondere il disagio del quartiere: la situazione del Gemellaro, le cataste di rifiuti, a volte neppure le ambulanze riescono a passare. Tutto questo ovviamente deve finire”.
Dall’assemblea è uscita fuori l’idea di un regolamento da presentare in Consiglio comunale. Alcune linee guida sono già sul tavolo: un’area ben delimitata ancora da individuare (“sarà rigorosamente delimitata e vigilata”, ha avvertito Orlando), un registro dei rivenditori autorizzati, accesso all’area tramite badge e sistemi di riconoscimento, postazioni numerate e assegnate senza deleghe, con titolari unici. Nella speranza di poter vivere, un domani, un quartiere degno del più grande centro storico d’Europa, che altrove si fregia invece di titoli Unesco e riconoscimenti come capitale della cultura.

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