Nel 2030 ci saranno 5 mln di diabetici, il rimedio sta nella diagnosi precoce - QdS

Nel 2030 ci saranno 5 mln di diabetici, il rimedio sta nella diagnosi precoce

redazione

Nel 2030 ci saranno 5 mln di diabetici, il rimedio sta nella diagnosi precoce

mercoledì 26 Luglio 2017

La malattia colpisce oggi 3,5 mln di italiani e pesa 14,5 mln € sul Sistema sanitario. L’attività dell’intergruppo parlamentare

in collaborazione con ITALPRESS
 
ROMA – Il diabete è una malattia cronica che ad oggi colpisce oltre 3,5 milioni di persone in Italia, oltre ad un sommerso stimato di circa 1 milione di persone che ne soffrono senza saperlo. L’integrazione tra lo specialista e il medico di medicina generale – e ancora prima la responsabilizzazione del paziente diabetico nella gestione dello stile di vita e nell’aderenza alla terapia farmacologica – si rivela una collaborazione necessaria per garantire una diagnosi precoce e una gestione efficace del paziente, evitando così un progressivo aumento di comorbidità e complicanze legate alla patologia. Come nel resto del mondo, anche in Italia il diabete è in crescita esponenziale. Nel 2030, infatti, si stima che saranno circa 5 milioni le persone affette da diabete con conseguenti pressioni sul Sistema Sanitario Nazionale che già oggi affronta una spesa di circa 14,5 milioni di euro per questa patologia.
In vista di questo scenario critico, l’interrogazione parlamentare al ministero della Salute dell’onorevole Federico Gelli, medico-chirurgo responsabile della Sanità Nazionale per il Partito Democratico, è in linea con quanto promosso dall’Intergruppo Parlamentare “Qualità di vita e diabete” e fa riferimento alla necessità di adeguarsi agli altri Paesi europei eliminando l’attuale limitazione alla prescrizione dei farmaci orali più recenti da parte dei Medici di Medicina Generale. In questo modo si eviterebbe che i pazienti siano costretti a passare troppo rapidamente al trattamento con insulina al fallimento della monoterapia in presenza di terapie innovative orali efficaci, sicure e prive di alcuni effetti di difficile gestione da un punto di vista sociale.
“In qualità di rappresentanti istituzionali, sosteniamo occasioni di dibattito su questo tema con l’obiettivo di facilitare il cambiamento a vantaggio della salute della popolazione e del Sistema Sanitario Nazionale. Proprio per questo scopo stiamo lavorando per rendere concrete le raccomandazioni firmate al livello europeo con la recente Dichiarazione di Berlino”, afferma il senatore D’Ambrosio Lettieri, membro della 12° commissione Igiene e Sanità e presidente dell’Intergruppo parlamentare Qualità di Vita e Diabete.
“Come rappresentanti dell’Intergruppo parlamentare  – afferma Lorenzo Becattini, Deputato e copresidente dell’Intergruppo Parlamentare – ci impegniamo nel raggiungimento di un obiettivo comune che veda coinvolti tutti gli attori del sistema diabete, dalle istituzioni ai pazienti, dai medici di medicina generale agli specialisti: diagnosticare precocemente il diabete e trattarlo avendo a disposizione tutte le opzioni di trattamento innovative. Per questo motivo, vediamo con grande interesse l’iniziativa portata avanti dall’onorevole Gelli, che potrà sicuramente contribuire ad accrescere l’importanza del ruolo dell’Italia nella gestione di questa patologia”.
“Come sappiamo, dato che il diabete è una patologia destinata ad aumentare in modo esponenziale e che in generale esiste un problema legato alla spesa sanitaria, è importante continuare a sottolineare come una collaborazione stretta tra il paziente, i medici e gli specialisti possa garantire una diagnosi precoce e una gestione efficace della malattia. L’organizzazione delle cure non deve essere effettuata pensando a silos separati nei quali si agisce con alternative e strumenti diversi, ma è un continuum nel quale la possibilità di prescrizione di farmaci orali innovativi, in condizioni di appropriatezza, potrebbe poi fare veramente la differenza, in termini di salute, per la persona con diabete e per i suoi familiari, con un più immediato e appropriato accesso a terapie innovative”, afferma Rita Lidia Stara, vice Presidente di Forum Diabete.
“L’Associazione Medici Diabetologi si trova pienamente d’accordo con le argomentazioni espresse dall’onorevole Federico Gelli nella sua interrogazione parlamentare al ministero della Salute. Il sistema attuale, infatti, non consente di fatto ai pazienti di avere un rapido accesso alle cure più innovative e appropriate. È arrivato il momento che l’Italia si allinei agli altri Paesi europei, dando al medico di medicina generale il diritto di prescrivere tutti i farmaci innovativi anti-diabete presenti sul mercato, in grado anche di ridurre significativamente le comorbità associate a questa patologia”, afferma Domenico Mannino, presidente dell’Associazione Medici Diabetologi.
Il prossimo appuntamento del Global Diabetes Policy Forum si svolgerà a Roma durante il mese di ottobre con l’obiettivo di arrivare a un piano preciso che metta al centro proprio l’azione precoce contro il diabete.

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