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Catania – Alloggi popolari, avanti piano l’emergenza può aspettare

Desiree Miranda

Catania – Alloggi popolari, avanti piano l’emergenza può aspettare

sabato 20 Gennaio 2018

“Due anni” per 12 appartamenti a Librino. I 144 dello Iacp ancora in alto mare

CATANIA – L’edilizia popolare è sempre un punto interrogativo per ogni amministrazione e quella catanese non fa eccezione. Sono tante le famiglie bisognose e pochi gli appartamenti disponibili. Diverse sono anche le promesse dell’amministrazione di risolvere il problema, ma non sembra impresa semplice.
 
Alla fine del mese di dicembre è stato affidato alla ditta Repin di AciCatena la costruzione di un edificio a Librino, zona C/12 che dovrà contare tre piani con due corpi scala e quattro appartamenti per piano con due diverse metrature: due di 71,15 metri quadri e due di 63,02 metri quadri. La copertura sarà a terrazzo e dotata di impianto fotovoltaico, ma ci vuole tempo per realizzarlo e non è chiara la paternità del procedimento.
 
È un progetto che avrebbe dovuto vedere la luce nel 1996 con 24 alloggi, secondo un accordo di programma stipulato tra il ministero ai lavori pubblici e il Comune di Catania che prevedeva, inoltre, anche ulteriori 64 alloggi, sempre a Librino, in zona C/17. Se questi ultimi sono stati realizzati non si può dire lo stesso per il lotto C/12 appaltato solo recentemente.
 
I 12 appartamenti previsti costeranno 2 milioni e 461.500 euro e secondo il bando saranno realizzati in 730 giorni naturali e consecutivi decorrenti dalla data di consegna dei lavori. Ci vorranno circa due anni dunque prima che queste case siano pronte e, secondo quanto afferma l’assessore alla famiglia del Comune, Fortunato Parisi, non saranno tutte assegnate direttamente a chi ha fatto debita richiesta ed è in graduatoria per la consegna di una casa ma verranno utilizzate per lo più per le emergenze.
 
“Per il momento il finanziamento riesce a coprire soltanto 12 appartamenti ed è un locale che l’Istituto autonomo case popolari sta cercando di riadattare e sistemare per renderlo fruibile per le persone bisognose, ma per lo più la finalità è quella dell’emergenza.
L’assegnazione la farà il Comune sulla base di una graduatoria”, dice.
 
L’assessore si riferisce a chi subisce eventi drastici, come lo sfratto esecutivo pur in presenza di minori, eventi calamitosi come un nubifragio o infiltrazioni che rendono inabitabile un immobile, il crollo di un tetto o, come accaduto in via Crispi quasi un anno fa, lo scoppio di una bombola di gas che fa crollare tutto. “In questi 12 alloggi a Librino andranno dunque quei nuclei familiari che attualmente ospitiamo nei B&b”, aggiunge.
 
Dall’Istituto autonomo case popolari, però, il direttore generale Calogero Punturo, fa sapere che in realtà non è questo il lotto di cui si stanno occupando. “Non è un intervento che sta curando l’Istituto”, dice.
 
Sono sotto la loro responsabilità, invece, i 144 alloggi annunciati, sempre a Librino, nelle due torri al viale San Teodoro e in via Biagio Pecorino. “Si sta definendo l’atto di cessione della proprietà a favore del Comune dei 144 alloggi nelle due torri affinché possano essere inseriti nel Pon Metro che viene finanziato al Comune di Catania”, spiega il direttore generale dello Iacp Punturo.
Per quanto riguarda i tempi non si sa nulla perché “dipende dalla tempistica del Pon metro di cui si stanno occupando al Comune – dice ancora Puntuto -. È un finanziamento da 100 milioni di euro per la città metropolitana di Catania di cui il 30 per cento deve essere speso per la realizzazione di immobili da destinare al fabbisogno dell’edilizia economica e popolare dove appunto verranno inseriti questi 144 alloggi e probabilmente – aggiunge – anche questi 12 di cui lei parla, ma di cui non ci stiamo occupando noi”, conclude.

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