Sanità, costi al top ma benefici flop - QdS

Sanità, costi al top ma benefici flop

Eleonora Fichera

Sanità, costi al top ma benefici flop

sabato 05 Maggio 2018

Qualità dei servizi, assistenza a disabili, speranza di vita e mortalità precoce: la salute in Sicilia è un miraggio. Spesa da 9,1 miliardi ma dipendiamo dallo Stato che copre il 50,9%

PALERMO – 9,1 miliardi è il costo della Sanità in Sicilia. Di questi, ci ha spiegato l’assessore regionale all’Economia, Gaetano Armao, 4,5 miliardi rappresentano la cosiddetta quota di compartecipazione. “Una cifra enorme – ha sottolineato Armao – perché le altre Regioni non versano nulla”. La Sicilia, inoltre, è l’unica tra le Regioni a Statuto speciale che non finanzia da sola la propria spesa sanitaria: circa la metà (il 50,9%) viene infatti dalle casse dello Stato. Una dipendenza che dà voce in capitolo al Governo nazionale, permettendogli di dirottare le risorse sborsate e limitando l’autonomia regionale nella gestione della spesa.
 
Ma a costi così significativi, corrispondono performance adeguate? Secondo l’ultimo Rapporto OsservaSalute sembrerebbe proprio di no. Il report, curato dall’Osservatorio nazionale sulla salute delle Regioni italiane, fornisce ogni anno un quadro completo sullo stato di salute degli italiani e sulla qualità del sistema sanitario. Dall’edizione 2017 emerge il quadro di uno stivale diviso in due, in cui il divario Nord-Sud resta ancora significativo. Tantissimi, gli indicatori “critici” per la Sicilia: dal punteggio dei Lea alla mortalità precoce, passando per un’assistenza sanitaria insufficiente a coprire i bisogni dei cittadini. Nell’Isola, insomma, si vive meno e peggio.
 
Disparità delle quali i siciliani stessi sembrano essere consapevoli. Gli isolani, infatti, sembrano fidarsi sempre meno dell’assistenza sanitaria regionale. Una condizione che accomuna molte delle Regioni del Mezzogiorno. “Molto spesso nel Sud – ha dichiarato il direttore dell’Osservatorio nazionale sulla salute nelle Regioni italiane, Walter Ricciardi – le organizzazioni sanitarie non rispondono agli attuali bisogni dei cittadini. Di fatto si sta verificando sempre più frequentemente una mobilità passiva, i cittadini si muovono dalle Regioni meridionali per andare in quelle del Centro-Nord non più soltanto per interventi di straordinaria complessità, ma anche per procedure di media complessità. è un indicatore che ci dice che qualcosa non funziona”.


Per offrire un quadro completo di stato di salute dei cittadini e qualità del sistema sanitario, abbiamo voluto analizzare alcuni degli indicatori presentati da OsservaSalute, confrontando i dati siciliani con la media nazionale e con i risultati raggiunti dal Veneto, Regione benchmark, simile all’Isola per numero di abitanti ma profondamente diversa per qualità di vita e servizi offerti. Un confronto che contribuisce a far emergere con chiarezza la disparità territoriale cui abbiamo accennato.
 

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