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Messina – Città Metropolitana senza più risorse, finanziamenti milionari a serio rischio

Lina Bruno

Messina – Città Metropolitana senza più risorse, finanziamenti milionari a serio rischio

venerdì 08 Febbraio 2019

La crisi dell’Ente intermedio rischia di far perdere al territorio preziose risorse per investimenti. Da lunedì settecento dipendenti in ferie forzate su disposizione del sindaco De Luca

MESSINA – “Se non si possono dare servizi alla collettività meglio chiudere e mandare gli 840 dipendenti in altri Enti, dove siano messi in condizione di lavorare”. Franco Roccaforte, a capo di tre Direzioni della Città Metropolitana (Viabilità, Patrimonio ed edilizia scolastica e Protezione civile), spiega quali sono gli effetti dell’impossibilità di chiudere il Bilancio 2018 sulla vivibilità di un territorio di 108 Comuni, che ha scuole e strade a rischio e da anni in attesa di interventi.
 
L’atto di indirizzo del sindaco metropolitano Cateno De Luca, che dispone da lunedì le ferie d’ufficio per circa 700 lavoratori è una provocazione ma è anche consequenziale, secondo il dirigente, di uno stato di fatto che paralizza ogni azione virtuosa. Il prelievo forzoso dello Stato e le promesse non mantenute della Regione, che doveva erogare somme compensative con la sterilizzazione del taglio del 2017 portano a 9 milioni 600 mila euro in meno di entrate, malgrado norme e accordi in Conferenza unificata.
 
Il paradosso è che ci sono oltre 156 milioni di finanziamenti disponibili in corso di programmazione, parte già con decreto e contratti pronti per la firma per l’avvio dei lavori, ma non si può proseguire con le procedure. Una situazione che rischia di fare perdere preziose opportunità di investimento. Sono risorse che vengono dal Patto per Messina (circa 89 mln), dal Mit (23 mln 2019/2023), dalla Regione Sicilia.
 
Da sottolineare, inoltre, come delle tre Città Metropolitane, quella di Messina sia l’unica ad avere, invece del Comune, la gestione delle risorse del Patto per lo sviluppo firmato con la Presidenza del Consiglio. “È come essere in gestione provvisoria – spiega Roccaforte – quindi si possono fare spese obbligatorie per legge (stipendi, bollette e lavori a salvaguardia della pubblica incolumità), ma non si possono avviare gli interventi finanziati nel 2018 già progettatati e con gare d’appalto. Sono oltre 137 milioni solo per strade provinciali. È una somma che non perderemo completamente se entro l’anno riusciamo a fare i bilanci (2018 e 2019), ma intanto è inutilizzabile”.
 
“Di queste risorse – ha aggiunto – ciò che perderemo subito sono quelle per i lavori che abbiamo appaltato e per i quali non possiamo fare i contratti. Nel 2018 ho attivato 54 procedure di gara d’appalto e in questo momento ho contratti pronti per 10 milioni di euro che non posso firmare perché il giorno dopo le ditte verrebbero, così come prevede la legge, a chiedere il 20% di anticipo. Ma dove li prendo? Fra decreti che a oggi mi sono arrivati per i quali però non posso fare determina e accertare la somma e gare che non posso contrattualizzare, ho 28 milioni di euro di lavori bloccati che riguardano strade provinciali ed edilizia scolastica, settori in attesa di interventi di manutenzione da diversi anni”.
 
Tra questi c’è l’appalto di 5 milioni di euro per il ponte Mela, tra Barcellona e Milazzo; ci sono oltre 8 milioni di euro per il completamento del restauro dell’Istituto Cuppari a Messina e la costruzione del Liceo scientifico a Santa Teresa Riva, opere che si attendono da 20 anni. Da sei anni poi lo scientifico Archimede di Messina e l’Ipsia di Barcellona aspettano il finanziamento di un milione 670mila euro.
 
“Senza una deroga agli strumenti finanziari – ha evidenziato ancora Roccaforte – si perderanno già a marzo circa 12 milioni mentre e tra un paio di giorni andranno in fumo 150 mila euro per manutenzione straordinaria in due Istituti. Per questo con una lettera ho fatto richiesta allo Stato e alla Regione per prorogare fino a dicembre i tempi per affidamento e aggiudicazione dei lavori. Ho pronto l’appalto di un milione e mezzo per asfaltare un tratto della strada Panoramica che dovrebbe essere chiuso per la pericolosità. Perderemo il finanziamento se non rendiconteremo entro giugno il lavoro finito e il collaudo”.
 
“Se una paralisi crea tanti problemi – ha concluso il dirigente della Città Metropolitana – allora evidentemente, considerato il pasticcio seguito all’abolizione delle Provincie, questo Ente ancora serve alla collettività”.

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