Sicilia, 37% di aziende nell’agricoltura 4.0 - QdS

Sicilia, 37% di aziende nell’agricoltura 4.0

Roberto Pelos

Sicilia, 37% di aziende nell’agricoltura 4.0

martedì 26 Febbraio 2019

Osservatorio Smart Agrifood del Politecnico di Milano sull’innovazione digitale nella filiera agroalimentare italiana. L’offerta tecnologica sempre più crescente spinge un mercato in rapida espansione che nel 2018 raggiunge un valore compreso tra i 370 e i 430 milioni di euro 

BRESCIA – Nella filiera agroalimentare italiana si diffonde sempre di più l’innovazione digitale, secondo quanto emerge da uno studio dell’Osservatorio Smart Agrifood della School of Management del Politecnico di Milano e del Laboratorio Rise dell’Università degli studi di Brescia.
 
Sono già 133 le soluzioni tecnologiche per la tracciabilità presenti sul mercato italiano e il 44% delle aziende che vi ha fatto utilizzo ha migliorato in efficienza ed efficacia riducendo tempi e costi.
 
Ma è l’agricoltura 4.0 il settore nel quale si registra il maggior fermento con più di 300 soluzioni 4.0 già disponibili orientate soprattutto all’agricoltura di precisione e in misura minore all’agricoltura interconnessa impiegate dal 55% di 766 imprese agricole intervistate nella ricerca.
 
L’offerta tecnologica sempre più crescente spinge un mercato in rapida espansione che nel 2018 raggiunge un valore compreso tra i 370 e i 430 milioni di euro (+270% in un solo anno) pari a 5% di quello globale e il 18% di quello europeo generato da oltre 110 aziende fornitrici tra player affermati e start up.
 
Tra le aziende agricole che hanno preso parte all’indagine 76 sono siciliane, appartenenti per il 15% al settore cerealicolo, per il 25% all’olivicolo, per il 9% al vitivinicolo, per il 20% al settore frutticolo, per l’11% al foraggero, per il 14% all’orticolo.
 
Il 38% di queste aziende dichiara una superficie agricola coltivabile inferiore ai 10 ettari, il 30% tra i 10 e i 50 ettari e il 21% tra i 50 e i 100 ettari. Il 37% dichiara di utilizzare soluzioni orientate all’agricoltura 4.0.
 
In questo contesto anche le start-up che propongono soluzioni digitali al settore agricolo e agroalimentare proseguono nella loro spinta verso l’innovazione; l’Italia si colloca davanti a tutti i paesi europei per numerosità, ma con appena 25,3 milioni di euro di finanziamenti (pari all’1% del finanziamento complessivo) appare ancora marginale nella capacità di raccogliere capitali.
 
In particolare, le aziende della Lombardia hanno raccolto un finanziamento di 10,3 milioni di euro, le aziende dell’Emilia-Romagna ne hanno raccolti 935 mila e quelle del Lazio 1,8 milioni di euro. L’Osservatorio ha mappato 110 imprese del comparto (74% brand affermati e 26% start-up) che offrono 300 soluzioni tecnologiche di agricoltura 4.0 con ruoli e posizionamento molto diversi lungo la filiera.
 
Il 49% delle aziende sono fornitrici di soluzioni avanzate come Internet of things, robotica e droni, il 22% di soluzioni di data analysis, il 16% di macchine e attrezzature per il campo, il 7% produce componentistica e strumenti elettronici. Da un’indagine condotta dall’Osservatorio su 1.467 aziende agricole (920 le compilazioni valide) emerge come le imprese italiane siano sempre più consapevoli delle opportunità offerte dal paradigma 4.0. e utilizzino sempre di più soluzioni orientate all’agricoltura 4.0.
 
Il 55% delle aziende dichiara di utilizzare macchinari e tecnologie avanzate per la pianificazione delle colture, la semina, la coltivazione, il raccolto e fra questi il 45% dichiara di farlo da più di cinque anni. Le tecnologie digitali hanno un grande impatto sull’efficienza e l’efficacia dei processi di tracciabilità alimentare. Il 30% delle imprese che adottano soluzioni digitali di tracciabilità rileva una riduzione degli errori di inserimento dei dati e di rischio di manomissione, il 27% nota una riduzione dei costi richiesti all’attivazione delle procedure di tracciabilità e il 21% un risparmio di tempo per la raccolta dei dati.

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