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Palermo – Beni confiscati, caos-gestione. “Le case vadano alle famiglie”

Luca Insalaco

Palermo – Beni confiscati, caos-gestione. “Le case vadano alle famiglie”

martedì 16 Marzo 2010

Scompiglio tra i vertici dell’amministrazione dopo il documentario mandato in onda da Striscia. Il sindaco promette controlli a tappeto. Il Consiglio chiede chiarimenti

PALERMO – In città monta ancora il caso dei beni confiscati alla mafia. Dopo la vicenda dell’operaio Gesip, beccato ad occuparsi della barca del sindaco, è stata ancora una volta l’inviata in giallo di Striscia la Notizia, Stefania Petyx, a gettare lo scompiglio tra i vertici dell’amministrazione comunale. Tanto che, dopo la messa in onda dei servizi, anche la Procura della Repubblica ha deciso di andare a fondo sulla vicenda e di acquisire i servizi filmati. Se il sindaco si è detto all’oscuro delle assegnazioni, promettendo controlli a tappeto per perseguire eventuali abusi, nei giorni scorsi è stato l’ex assessore comunale Pippo Enea, titolare della delega fino allo scorso anno, a cercare di rintuzzare le domande incalzanti del Tg satirico, procurandosi anche una smentita ufficiale da parte della Prefettura. Intanto, da qualche giorno, sul sito istituzionale del Comune campeggia l’avviso per la concessione dei beni per finalità sociali, con tanto di elenco dei beni disponibili. Gli immobili inseriti sono in tutto 54 tra appartamenti, magazzini e terreni.
 
Ai beni sottratti a Cosa nostra guarda in particolare l’esercito dei senza casa palermitani. Secondo il gruppo consiliare Un’Altra Storia, sarebbero una trentina gli immobili idonei – da subito o dopo qualche piccolo intervento di manutenzione – a saziare la cronica fame di abitazioni. Alla luce dei gravi elementi finora emersi, il capogruppo Nadia Spallitta, ha quindi chiesto al sindaco e all’assessore al Patrimonio di sospendere le assegnazioni sospette che “hanno leso una legittima aspettativa delle famiglie inserite nella graduatoria dell’emergenza abitativa, alle quali gli immobili confiscati alla mafia prioritariamente dovevano essere assegnati”.
 
Tanto che ora “queste famiglie potrebbero agire in via risarcitoria per violazione del regolamento”. Ma è tutto il centrosinistra a insorgere contro la (mala) gestione della materia. L’Italia dei Valori ha chiesto una Commissione d’indagine per verificare “eventuali inadempienze degli uffici e degli organi comunali”. Il capogruppo del Pd, Davide Faraone, ha presentato due interrogazioni al sindaco, invitandolo a riferire in aula: “Aldilà degli esiti dell’inchiesta giudiziaria – ha detto – è giusto che il Consiglio comunale, il quale dovrà sicuramente provvedere con urgenza a rivedere il regolamento, sia messo rapidamente al corrente sul modus operandi degli uffici in merito ad una materia così delicata”.
 

 
Raccolta fondi. Centro di piazza Tavola Tonda verso il rilancio
 
PALERMO – Un successo oltre ogni aspettativa. L’iniziativa organizzata sabato sera per raccogliere fondi in favore del centro di piazza Tavola Tonda, ha richiamato moltissimi palermitani. Lo scorso 7 marzo ignoti si erano introdotti nei locali che ospitano la ludoteca Multiculturale Ubuntu ed il circolo Arci Tavola, oltreché la neonata Radio100passi, che il giorno successivo avrebbe inaugurato il palinsesto definitivo delle trasmissioni, portando via strumenti e attrezzi di lavoro. “Colpire una realtà come Tavola Tonda è un atto simbolico fortissimo in una città che vive di simboli, nel bene e nel male” hanno detto le associazioni che compongono “Il centro delle Arti e delle Culture di Tavola Tonda”: Acunamatata,  Ubuntu, il Centro aggregativo Riad (Ass. Laboratori Riuniti), il Circolo Arci Tavola Tonda, Radio 100 passi. Sigle che, simbolicamente, hanno voluto ricominciare da subito, promuovendo un concerto a palco aperto per raccogliere fondi utili a ricomprare le strumentazioni rubate. E la risposta dei palermitani è stata positiva.

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