Un progetto per favorire l’emersione dal lavoro nero - QdS

Un progetto per favorire l’emersione dal lavoro nero

Michele Giuliano

Un progetto per favorire l’emersione dal lavoro nero

martedì 08 Giugno 2010

L’assessorato al Lavoro ha reclutato 74 esperti per dar vita ad “Al Khantara” finanziato con fondi Po Fesr. Nel primo quadrimestre del 2010 scovati oltre 1000 i lavoratori nell’ombra

PALERMO – Dovrà essere un progetto dai grandi numeri. Almeno è quello che tutti si aspettano vedendo già come si presenta il progetto “Al Khantara”: la Regione ha, infatti, reclutato ben 74 esperti per attuare il piano per contrastare il lavoro nero ed in particolare in favore degli extra-comunitari, prime vittime del contorto sistema di assunzioni in nero nel territorio siciliano.
Proprio in questi giorni il governo siciliano ha pubblicato l’elenco degli esperti incaricati delle attività che mirano a favorire l’integrazione dei lavoratori di nazionalità straniera. Ci sono i tecnici più svariati: quelli per la realizzazione della progettazione esecutiva, quello per l’indagine preliminare, per l’analisi dei fabbisogni e per le attività di ricerca sul campo, solo per citarne alcuni. Ce ne sono ben 74 come dicevamo e tutti ovviamente riceveranno il loro compenso che sarà attinto ovviamente dai finanziamenti del Pon Fesr. Si tratta di un’iniziativa che sostanzialmente punta a favorire l’integrazione socio-lavorativa dei lavoratori stranieri, per contrastare le spinte verso la marginalizzazione sociale, la precarietà economia e il lavoro nero. Tutti fenomeni che nell’Isola si sentono con un impatto davvero notevole e che hanno già creato un sistema del mercato del lavoro contorto, fatto di concorrenza sleale da parte di imprenditori e datori di lavoro più in generale senza scrupoli.
Il progetto “Al-Khantara” era stato portato avanti dalla task force sulla sicurezza del lavoro istituita presso l’assessorato regionale al Lavoro e alla Formazione professionale. Ai componenti furono presentati i progetti predisposti dal dipartimento regionale del Lavoro, dal dipartimento regionale dei Lavori pubblici, da Confapi e dall’Anis, l’Associazione nazionale ingegneria della sicurezza e la Consulta ordini degli ingegneri di Sicilia e dall’Ugl.
Dopo un’attenta analisi e valutazione da parte degli ispettori del lavoro, è arrivato il sì per il finanziamento con i fondi del Pon Sicurezza per lo sviluppo 2007/13 e con altre fonti nazionali, regionali o comunitarie. Insieme ad “Al-Khantara” furono presentati anche i progetti “Il ragazzo nella rete”, il cui target sono i giovani con precedenti penali, per agevolarne il reinserimento sociale attraverso il lavoro, e “Reti di sicurezza”, destinato all’accrescimento delle competenze degli operatori sociali per migliorare la tutela del lavoro regolare e la sicurezza sul lavoro. Ma ovvia priorità è stata data alla lotta al lavoro nero, vera piaga siciliana.
Già nei primi quattro mesi di quest’anno gli ispettori del lavoro, insieme con i carabinieri dei nuclei ispettorati del lavoro, nelle 9 province della Sicilia, hanno individuato ben mille e 242 dipendenti in nero. Gli ispettori e i militari dei Nil hanno effettuato 4 mila 617 interventi in 3 mila e 333 aziende, verificando le situazioni di 5 mila e 803 lavoratori. La provincia nella quale è stato riscontrato il maggior numero di irregolarità è Siracusa, con 316, seguita da quella di Catania, con 239, Caltanissetta (179), Agrigento (157), Palermo (102), Ragusa (85). Nel siracusano sono stati scoperti anche 9 extracomunitari clandestini, impiegati in nero, mentre in provincia di Trapani, gli ispettori hanno scoperto l’utilizzo irregolare di 7 extracomunitari minorenni. Già altre politiche attive sono state messe in campo in Sicilia in quest’ultimo periodo in Sicilia, come ad esempio il call center per accelerare l’emersione degli immigrati irregolari e favorire la loro integrazione nel tessuto sociale siciliano.

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