Nella sede disagiata l’organizzazione è tutto - QdS

Nella sede disagiata l’organizzazione è tutto

Valerio Martorana

Nella sede disagiata l’organizzazione è tutto

giovedì 24 Giugno 2010

Forum con Marina Ingoglia, procuratore della Repubblica incaricato presso il Tribunale di Nicosia

Dal 20 novembre 2009 la dott.ssa Marina Ingoglia è stata applicata alla Procura della Repubblica di Nicosia con l’incarico di procuratore capo facente funzioni. Come valuta questa esperienza?
“è una entusiasmante esperienza; provengo dalla giudicante, che ho esercitato nel distretto di Palermo. Mi reco a Nicosia due volte a settimana, il mercoledì e giovedì. Ho la collaborazione di un sostituto, la dott.ssa Daniela Cento, che andrà via a breve. Negli altri giorni della settimana svolgo le funzioni di sostituto procuratore alla Procura di Caltanissetta, insieme ai colleghi Giovanni Di Leo, Onelio Dodero e Gabriele Paci”.
Il tribunale di Nicosia è una sede disagiata?
“Sì, in organico sono previsti un procuratore e due sostituti. Si pone, ovviamente, il problema di sopravvivenza delle Procure perché si è costretti a dei turni insostenibili. Per fortuna, alla Procura di Nicosia gli uffici sono ben organizzati, non ci sono arretrati. Ci siamo riusciti grazie ad una buona organizzazione del lavoro e devo sottolineare il fatto che ho trovato un ufficio funzionante. Grazie a questa buona organizzazione riusciamo anche ad accelerare la durata dei processi che mediamente si concludono nel giro di qualche anno”.
Quali tipologie di reato riscontrate?
“Dai fatti meno gravi, quali i furti di ovini, agli omicidi e tentati omicidi causati dai non buoni rapporti di vicinato. Una situazione di intolleranza per questioni legate alla proprietà, alle truffe informatiche ed, infine, lo spaccio di sostanze stupefacenti. Si registra anche una certa vivacità sotto il profilo commerciale”.
Quali sono i comuni su cui ha competenza il Tribunale di Nicosia?
“è il comprensorio di Leonforte, Troina, Assoro, Agira. Posso affermare che è già in itinere presso il Consiglio Superiore della Magistratura la nomina del procuratore capo del tribunale di Nicosia”.
Gli uffici sono informatizzati?
“L’informatizzazione presso il tribunale di Nicosia è buona e rispecchia il livello degli altri uffici giudiziari, ormai tutti dotati di ottimi sistemi informatici che ci consentono di svolgere il lavoro in maniera più veloce ed evitare una mole di cartaceo. E’ chiaro che si opera in piena sinergia con le forze dell’ordine; noi come ufficio lavoriamo a stretto contatto con la polizia giudiziaria (Carabinieri, Guardia di Finanza e Polizia di Stato)”.
Può farci un esempio?
“A proposito del buon funzionamento degli uffici del Tribunale di Nicosia, posso dire che sono frequenti le segnalazioni di persone per guida in stato di ebbrezza; nel giro di 2-3 mesi siamo in grado di chiudere il fascicolo e celebrare il relativo processo. Ovviamente con il rito abbreviato comporta un ulteriore riduzione dei tempi rispetto a quando si va al collegio”.
Lei di fatto esercita il doppio lavoro tra le Procure di Nicosia, dove svolge l’incarico di procuratore capo, ed a Caltanissetta, dove svolge l’incarico di sostituto procuratore. Riesce a coniugare entrambi i compiti?
“Sì, ci riesco abbastanza bene. Si tratta di sapersi organizzare”.
Come è organizzato attualmente il sistema giudiziario?
“Attualmente le principali funzioni giudiziarie sono svolte non più da nove, ma da sette tipologie di uffici giudiziari e il numero di sedi (anche a seguito di ulteriori interventi correttivi della geografia giudiziaria) è attualmente così articolato: uffici del giudice di pace, tribunali e relative procure, sezioni distaccate del tribunale, tribunali per i minorenni, corti di appello e relative procure generali, corte di cassazione e relativa procura generale e tribunale superiore delle acque pubbliche. Dalla risoluzione del 13 gennaio 2010 emerge, in ordine alla distribuzione territoriale del personale nell’ambito degli uffici giudicanti, che la maggiore dotazione di magistrati è riservata alle regioni meridionali. è significativo che la proposta di rivedere la geografia giudiziaria sia stata formulata anche dal ministero dell’Economia e delle Finanze, giacché il necessario intervento sulle circoscrizioni consentirebbe di ottimizzare le risorse, economiche e di personale, destinate al settore giustizia”.
 

 
Importante risoluzione del Csm sulle circoscrizioni per rendere ottimale la risposta giudiziaria

Cosa ne pensa della risoluzione del Csm concernente la revisione delle circoscrizioni giudiziarie?
“È importante perchè mette mano alle circoscrizioni giudiziarie e si individuano i parametri standard per rendere funzionale la giustizia offerta al cittadino. L’obiettivo è quello di migliorare il sistema giustizia, perché si è rilevato, in alcuni casi, la inadeguatezza di alcune circoscrizioni rispetto a criteri di efficienza e modernità nell’esercizio della giurisdizione. Non sfugge che la questione relativa alla distribuzione sul territorio degli uffici giudiziari occupa da diverso tempo il dibattito di politica giudiziaria, atteso che dall’unità d’Italia ad oggi non vi è mai stato un intervento legislativo organico che si sia preoccupato di ridisegnare la geografia giudiziaria.
La distribuzione degli uffici giudiziari sul territorio costituisce un punto nodale di fondamentale importanza che condiziona quasi tutti i profili organizzativi dell’apparato giustizia, così come condiziona la portata complessiva della risposta giudiziaria. La dimensione ottimale degli uffici, secondo gli studi effettuati dal Csm, stabilisce un criterio di riferimento che è di quaranta giudici per un tribunale, in modo tale da renderlo funzionante ed efficiente. L’obiettivo del Csm è quello di rendere alla popolazione un servizio migliore. Sono tre gli indici per la selezione delle sedi di tribunale da conservare: i capoluoghi di provincia, il livello di polarizzazione urbana e l’ampiezza dell’area di gravitazione per i servizi. Il tribunale di Caltanissetta, ad esempio, rispecchia questa dimensione ideale”.

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