Quel Comando della Polizia municipale fra cornicioni cadenti e muri ammuffiti - QdS

Quel Comando della Polizia municipale fra cornicioni cadenti e muri ammuffiti

Andrea Pizzo

Quel Comando della Polizia municipale fra cornicioni cadenti e muri ammuffiti

venerdì 25 Giugno 2010

Sciacca (Ag). Sicurezza negata negli uffici pubblici.
L’allarme. Fuori, il prospetto è a pezzi. Dentro crepe e infiltrazioni. Gli agenti hanno paura, ma i loro appelli sono rimasti inascoltati. Così come le norme di legge (d.lg 81/08).
In attesa del Comune. La situazione è stata anche verificata dai funzionari dell’Ufficio tecnico, ma ancora non si sono ottenuti i risultati sperati e si teme una tragedia annunciata.

SCIACCA (AG) – A.A.A. cercasi urgentemente nuova sede per il Comando della Polizia municipale. Come mai? Perché l’edificio in cui sono attualmente ospitati i vigili urbani è un’autentica catapecchia.
Si tratta di un’ala del complesso monumentale San Domenico: risalente al XVI secolo e assai inadeguato, strutturalmente parlando. Basta dargli un’occhiata dal di fuori e subito saltano all’occhio le transenne collocate alcuni anni fa per impedire alla gente di passargli vicino. Il motivo è semplice: i cornicioni sono pericolanti (qualche pezzo è pure cascato), il prospetto si sgretola come se nulla fosse.
E all’interno non va affatto meglio. È già capitato che, a causa delle infiltrazioni d’acqua, dal soffitto di qualche stanza siano venuti giù dei calcinacci. Per non parlare delle pareti di alcuni d’uffici: ammuffite per colpa dell’umidità.
“Lavoriamo – ci ha detto, arrabbiato, uno degli agenti in forza al Comando – in ambienti tutt’altro che sicuri e a dir poco malsani. Abbiamo paura. La nostra incolumità è quotidianamente messa a repentaglio”.
E come dargli torto. Guardandolo bene, storpio com’è, non ci vuole chissà quale cataclisma per far fare una brutta fine al complesso San Domenico e quindi per trovarsi di fronte all’ennesima tragedia annunciata. Che la parte in cui trova posto il Comando Giovanni Fazio non sia in perfette condizioni strutturali, infatti, si intuisce facilmente. Lo avrebbero certificato anche i funzionari dell’Ufficio tecnico comunale, i quali, nei mesi scorsi, allertati dal Comandate della Polizia municipale, Francesco Calia, hanno effettuato un sopralluogo. Peraltro, pare che Calia, fin dal suo insediamento, avvenuto meno di un anno fa, a seguito delle lamentele del personale, abbia più volte scritto agli uffici e all’amministrazione comunale, denunciando le gravi carenze strutturali della sede e prospettando l’improcrastinabile necessità di un trasferimento. Ma al Comune l’appello non è stato del tutto recepito.
Si sono fatti dei tentativi per trovare dei locali, ma sono falliti. È il caso dell’ex motel Agip, sede degli uffici amministrativi delle Terme di Sciacca. Per un momento era stata presentata l’ipotesi di destinarne un piano ai vigili urbani. Ipotesi accantonata poiché, alla luce della prossima privatizzazione della stazione termale, si sarebbe trattato di un trasloco temporaneo. Tra le altre cose, il Municipio per tenere lì dov’è il Comando della Polizia municipale pagherebbe perfino un canone d’affitto al ministero dell’Economia. Una cifra irrisoria (siamo nell’ordine di qualche migliaio di euro all’anno), ma la verserebbe, visto che quella porzione del complesso San Domenico, infatti, è di proprietà dello Stato. La restante parte, invece, del Comune e della Provincia regionale di Agrigento e i due enti da anni lavorano a dei progetti per ottenere dei fondi per la sua messa in sicurezza e riqualificazione. Altra prova provata che il San Domenico è in rovina e rischia di crollare su se stesso.
E quindi che cosa aspettano l’assessore alla Polizia municipale, Carmelo Brunetto, e l’assessore al Personale, Alberto Sabella, a trovare un luogo idoneo per far sì che il Comandate Calia e i 50 agenti che lavorano con lui facciano le valigie?
“Si diano una mossa – ribadisce un altro vigile urbano in servizio a Sciacca – perché non possiamo aggrapparci alla fortuna”. E poi non bisogna dimenticare che ci sono delle leggi da rispettare. Il decreto legislativo numero 81 del 2008, per esempio, stabilisce che gli ambienti di lavori (siano essi pubblici o privati) devono avere dei precisi requisiti in modo da salvaguardare l’incolumità degli impiegati e, non per ultimo, degli utenti. Fra questi figurano la stabilità di pavimenti e soffitti. E nel caso del Comando della Polizia municipale di Sciacca non si può certo dire che sia così.
 

 
L’infinita ricerca di un’alternativa
 
SCIACCA (AG) – L’amministrazione comunale è al corrente dei disagi e dei pericoli in atto al Comando Giovanni Fazio.
L’ennesima riprova è rappresentata dalle dichiarazioni rilasciate alla stampa dall’assessore al personale, Alberto Sabella, a margine di un incontro avuto con i vertici della Polizia municipale, convocato per analizzare la carenza di personale di cui soffre il Corpo.
“Quelli del complesso San Domenico – ha detto – sono locali molti precari e non si può arrivare in queste condizioni al prossimo inverno. Stiamo vedendo di trovare dei locali idonei per le esigenze della Polizia Municipale. Stiamo cercando sia fra le nostre proprietà che fra quelle di altri enti pubblici, con cui eventualmente stipulare un accordo per allocarvi la sede del Comando della Polizia municipale”.
Era il 9 giugno scorso quando Sabella ha pronunciato queste frasi. Se la vertenza relativa ai posti vacanti nella pianta organica, Sabella, dopo aver messo in moto la procedura di mobilità (interna ed esterna) l’ha definita “risolta in 24 ore”, lo stesso non si può certo dire per il discorso “sicurezza”.
Dalle dichiarazioni dell’assessore al personale sono passate diverse settimane e i vigili urbani sono ancora nella topaia del Complesso San Domenico. E ogni giorno incrociano le dita e pregano perché non gli succeda nulla, perché, per esempio, il soffitto sotto il quale lavorano non perda pezzi.

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