Immettere liquidità nel sistema, l’Isola non può più aspettare - QdS

Immettere liquidità nel sistema, l’Isola non può più aspettare

Lucia Russo

Immettere liquidità nel sistema, l’Isola non può più aspettare

giovedì 23 Settembre 2010

L’appello dell’Unione delle Camere di commercio siciliane al presidente della Regione Lombardo. Pace, presidente Unioncamere: “Stare vicino alle aziende e a chi vuole investire”

Palermo  – Al di là degli accordi di partito e delle nuove alleanze, la Sicilia e gli imprenditori aspettano delle risposte dal governo regionale. Non si può più perdere tempo ma iniziare ad agire nel bene dell’Isola e dello sviluppo economico. È l’appello che il consiglio di Unioncamere Sicilia, riunito martedì a Palermo, lancia al presidente della Regione Raffaele Lombardo e alla nuova giunta. “Ci sono troppi aspetti dell’economia regionale che non possono più essere trascurati” dice il vertice di Unioncamere Sicilia, Giuseppe Pace, a nome di tutti i presidenti delle Camere di commercio siciliane. “Prima di tutto – aggiunge Pace – è necessario dare più vigore alla spesa dei fondi Por dando così la possibilità agli imprenditori di partecipare ai bandi. Bisogna stare vicino alle aziende e a chi vuole investire”.
L’immobilismo è sotto gli occhi di tutti. Del Po Fesr 2007/2013 non si fanno bandi e così nello stesso sito dell’Unione delle Camere di commercio, anche se è presente la voce Po Fesr  2007/2013, c’è solo un comunicato dello Staff Unioncamere del 02 Novembre 2009 con cui le Camere di commercio di Sicilia avvisano che “in relazione ai finanziamenti previsti dalla linea di intervento 5.2.1.1 del po fesr 2007/2013, stanno predisponendo (in forma singola o in aggregazione di piu’ camere e in partenariato con le imprese) le proposte progettuali che verranno sottoposte a procedura valutativa e graduatoria. L’obiettivo della strategia – è scritto inoltre – è quello del rafforzamento della competitività dei sistemi produttivi locali per una maggiore espansione degli stessi in termini di migliore accesso ai mercati internazionale”. Dal 2 novembre 2009 nient’altro, in conseguenza dell’immobilismo della Regione.
E poi la tanto discussa questione dei Fondi per le aree sottoutilizzate: 4 miliardi di euro che la Sicilia aspetta ancora da Roma. Nel corso della riunione Unioncamere si è parlato anche della necessità di investire queste risorse nelle infrastrutture che da sempre sono il punto dolente del sistema-impresa in Sicilia. “Bisogna creare- , aggiungono i nove presidenti delle Camere di commercio, – tutti i presupposti affinché le aziende non decidano di abbandonare la Sicilia. Piuttosto gli imprenditori, sia locali che nazionali o stranieri, devono guardare alla nostra regione come una terra dove conviene investire”.
Tra le richieste di Unioncamere Sicilia alla nuova giunta pure il recupero dei centri storici e la riqualificazione degli edifici pubblici. Ma anche un alleggerimento della pressione fiscale come la fiscalità di vantaggio, interventi legislativi in materia di accesso al credito e iniziative in favore del microcredito. “Gli imprenditori -, dicono da Unioncamere Sicilia, – vengono da un periodo di crisi economica. Molte aziende hanno chiuso i battenti e chi è rimasto a galla lo ha fatto tra mille difficoltà. Per questo bisogna mettere in atto tutte le iniziative possibili per aiutare il tessuto imprenditoriale che, è bene ricordarlo, è fatto perlopiù da piccole imprese”.

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