Rapporto confermato da intensi interscambi - QdS

Rapporto confermato da intensi interscambi

Nicole Demoustier

Rapporto confermato da intensi interscambi

martedì 23 Novembre 2010

Forum con Ben Mansour Abderahmen, Console di Tunisia in Sicilia

Come evolvono i rapporti diplomatici tra la Sicilia e la Tunisia?
“Il rapporto tra Italia e Tunisia è ormai da anni amichevole ed intenso: la prossimità geografica, la comune appartenenza all’area mediterranea e il continuo contatto tra le comunità italiana e tunisina, le affinità culturali, il fiorente interscambio commerciale sono gli elementi che, più di altri, hanno contribuito ad un eccellente sviluppo delle relazioni bilaterali, sancite nel 2003 dal Trattato di Buon Vicinato, Amicizia e Collaborazione, che prevede la realizzazione di periodici incontri e consultazioni al più alto livello politico. Italia e Tunisia hanno tradizionalmente un intenso dialogo politico ed hanno instaurato un ampio partenariato in vari settori: economico-commerciale, energia, lotta al terrorismo internazionale ed alla criminalità organizzata, contrasto all’immigrazione clandestina ed al traffico di esseri umani”.
Qual è il ruolo della Tunisia nell’ambito dell’economia del Mediterraneo e dell’Italia in particolare?
“Tunisi rappresenta per l’Italia un partner di grande importanza in considerazione anche della consistente comunità tunisina legalmente residente nel vostro paese, dell’importante ruolo giocato dalla Tunisia nel contesto Mediterraneo e della crescente collaborazione tra l’Unione Europea e le Autorità tunisine, nel cui ambito il vostro paese può giocare un ruolo di particolare rilievo. La cooperazione con l’UE costituisce per Tunisi una priorità ed una scelta strategica, i cui risultati possono essere considerati molto positivi, anche in relazione alle strategie di adeguamento dell’apparato istituzionale e legislativo tunisino. Per la sua posizione geografica, la Tunisia è inoltre attivamente impegnata nell’ambito dell’integrazione sub-regionale, in particolare nel quadro dell’Unione del Maghreb Arabo (UMA), non solo per motivi di sicurezza ma anche come presupposto di una più fattiva e profonda collaborazione con l’UE, e di buoni rapporti con tutti i paesi dell’area”.
Qual è attualmente il peso della Tunisia sul traffico commerciale dei prodotti italiani nel Mediterraneo?
“I rapporti economici e commerciali sono particolarmente intensi, in quanto la Tunisia rappresenta da sempre un paese chiave per gli interessi economici italiani e siciliani in particolare. Sperimentando una crescita particolarmente sostenuta, il nostro paese offre numerose opportunità alle aziende italiane, e soprattutto siciliane, sia dal punto di vista dell’import/export, sia per quanto riguarda gli investimenti diretti o la delocalizzazione. Negli ultimi anni i rapporti tra Sicilia e Tunisia si sono largamente migliorati ed espansi, sfruttando un’ospitalità tunisina unica e riversa su numerosi settori come quello commerciale, industriale, dell’agricoltura e della pescicoltura. Stando alle stime del MAE, l’interscambio commerciale tra Italia e Tunisia si assesta oltre i 5 miliardi di euro, e l’Italia rappresenta il secondo partner commerciale tunisino, sia come cliente sia come fornitore, e il secondo mercato di sbocco più importante del Mediterraneo per i prodotti italiani.
L’import verso l’Italia è fatto soprattutto di prodotti tessili, oli e grassi vegetali ed animali, ed articoli in pelle, mentre l’export italiano è diviso principalmente tra macchinari agricoli ed industriali, prodotti petroliferi raffinati ed idrocarburi (attraverso la Tunisia passa il gasdotto TTPC, che partendo dal deserto algerino passa per la Tunisia e la Sicilia per poi arrivare in val Padana, arriverà ad una capacità di oltre 30 miliardi di metri cubi all’anno in seguito ad una serie di espansioni che termineranno nel 2012). La Tunisia gioca anche un ruolo importante nel traffico di perfezionamento dei prodotti italiani semilavorati perché venga completata la lavorazione in impianti fuori dal territorio nazionale e proseguano poi verso altri paesi del Maghreb e dell’Africa, dove gli accordi nel quadro dell’Unione dei Paesi arabi permettono alle merci di circolare e transitare senza frontiere e senza certificato d’origine”.
 


Gli investimenti in Tunisia favoriti da incentivi e manodopera a basso costo

La Tunisia è, dunque, una delle mete preferite dalle imprese siciliane?
“Sì, la Tunisia è una delle destinazioni favorite per quanto riguarda l’export temporaneo dei prodotti e la delocalizzazione, cioè lo spostamento di stabilimenti industriali facenti capo ad imprese italiane al di fuori dei confini nazionali, che permette principalmente l’abbattimento dei costi di gestione e della mano d’opera. Nonostante il già solido partenariato economico, vi è comunque da entrambe le parti un forte interesse all’ulteriore consolidamento della presenza dell’imprenditoria italiana in Tunisia, in tutti i settori; sono, in effetti, circa 700 le aziende italiane operanti nel paese. La Tunisia presenta caratteristiche ideali per gli investitori italiani, grazie alla vicinanza geografica, alla stabilità politica e sociale, ad una normativa particolarmente favorevole in materia di incentivi ed al basso costo dei fattori di produzione. Gli investimenti italiani sono diretti in diversi comparti dell’economia locale, con prevalenza nei seguenti settori: chimico e gomma, idrocarburi, elettrico ed elettronico, edilizia, trasporti, turismo, meccanico e metallurgico, agro-alimentare e agricolo, cuoio e calzature”.

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