Obbligo Istruzione formazione, ecco il Piano - QdS

Obbligo Istruzione formazione, ecco il Piano

Michele Giuliano

Obbligo Istruzione formazione, ecco il Piano

sabato 05 Novembre 2011

Approvato il decreto dall’assessore Centorrino, al momento restano ammessi con riserva due enti: si tratta di Cas e Cefop. In tutto sono 202 i percorsi formativi ma non ci sono grandi novità sui profili professionali

PALERMO – Arriva il Piano provvisorio dell’offerta formativa per l’Oif 2011-2012, l’obbligo di istruzione e formazione. La Regione lo ha adottato attraverso il decreto numero 4300 e che riguarda il settore dell’offerta formativa. Ad avere avuto il via libera, temporaneamente (successivamente dovrà essere emanato il decreto con il piano definitivo, ndr), sono 202 iniziative formative per 26 enti, di cui 2 ammessi con riserva. In quest’ultimo caso di tratta degli enti Fondazione Cas e Cefop. Ad essere state coinvolte da questo piano formativo tutte e nove le province siciliane. I percorsi che sono stati approvati per la maggior parte porteranno a qualifiche abbastanza diffuse e comuni nel mercato del lavoro: figurano infatti operatori del benessere, della ristorazione, grafico, elettrico, meccanico ed amministrativo-segretariale.
Poche novità quindi in vista dell’approvazione definitiva di questi percorsi. La tanto auspicata formazione innovativa e spendibile sul mercato del lavoro, con qualifiche più specifiche, dovrà evidentemente ancora attendere un po’ in Sicilia per diventare tale. Come un po’ tutto il sistema formativo anche per l’Oif si sta patendo con enorme ritardo. Infatti questo tipo di percorsi sulla carta dovrebbero partire di pari passo con l’avvio delle scuole ma così non è stato per varie vicissitudini legate proprio all’assetto della formazione in Sicilia, alla ricerca di una sua dimensione nel tentativo di debellare quel sistema clientelare e costosissimo che non ha prodotto negli ultimi decenni buoni risultati su territorio in chiave occupazionale.
Proprio per questi ritardi non sono mancate le polemiche con le denunce pubbliche ai salesiani di Catania e di tanti altri enti siciliani per il mancato avvio dei nuovi percorsi dell’obbligo formativo. Secondo le organizzazioni di categoria sindacali in Sicilia ci sono ancora tanti problemi da dovere superare: “Manca la programmazione – scrive in una nota l’Ugl Scuola – e l’esecuzione di un progetto organico di omogeneizzazione del settore della pubblica istruzione. La confusione regna sovrana. A nostro avviso occorre rivedere l’impegno sin qui profuso da parte del Governo Regionale nell’affrontare le problematiche di questo settore delicato, così come serve maggiore competenza e capacità di programmazione dei soggetti responsabili”. Non sono mancati nel frattempo i momenti di tensione e i risultati sono stati anche di vedere i più importanti centri di formazione in difficoltà: “I soggetti attuatori dei percorsi dell’obbligo formativo – protesta il direttore dell’opera salesiana Don Carmelo Umana, don Enzo Ferrarella – denunciano l’aumento della dispersione scolastica, tanti giovani rischiano di scegliere la delinquenza alla scuola. Inoltre succede che spesso accada che, dopo la perdita di tempo nell’avvio dell’attività didattiche, si assista al proliferare di enti fantasma, inutili e dannosi, che dovrebbero sostituirsi al servizio degli enti che lo svolgono da anni con serietà e competenza. Infine non si riesce a programmare alcuna attività a causa di decreti incomprensibili e che obbligano i soggetti attuatori ad adeguarsi a norme tampone di emergenze”.
 


La novità di quest’anno: coinvolti gli istituti professionali
 
Quest’anno l’Oif presenta una grande novità che consiste nel coinvolgimento degli istituti professionali. Ciò è stato possibile in base alla delibera della giunta regionale dello scorso gennaio del 2010, la numero 341, con la quale è stato stabilito che, a decorrere dall’1 settembre di quest’anno, gli Istituti Professionali di Stato funzionanti nel territorio della Regione Siciliana possono realizzare l’offerta formativa sussidiaria prevista dall’articolo 8, comma 2, del decreto del presidente della Repubblica del 15 marzo 2010, il numero 87. Oltretutto un’altra delibera del governo regionale, la numero 342 dell’1 ottobre del 2010, ha recepito l’accordo del 29 aprile 2010 tra il Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca, il Ministero del Lavoro e delle Politiche sociali, le Regioni e le Province autonome di Trento e Bolzano riguardante il primo anno di attuazione 2010/2011 dei percorsi di istruzione e formazione professionale, a norma dell’articolo 27, comma 2, del decreto legislativo 17 ottobre 2005, numero 226. Potranno essere realizzati, dagli stessi istituti, percorsi di istruzione e formazione professionale di durata triennale, in regime di sussidiarietà.

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