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Catania – Sì alla valorizzazione turistica ma mancano progetti concreti

Cristina Cali

Catania – Sì alla valorizzazione turistica ma mancano progetti concreti

sabato 14 Gennaio 2012

Il capoluogo etneo aderisce al Distretto del Sud Est fra numerose perplessità

CATANIA – Anche il capoluogo entra a far parte della rete di Comuni e associazioni, pensata dalla Regione, per rilanciare il settore turistico. È questa, infatti, la filosofia alla base dei 26 Distretti turistici – 15 a carattere territoriale e 11 a carattere tematico – istituiti dall’assessorato regionale al Turismo, Sport e Spettacolo, tra i quali c’è appunto quello Sud Est, al quale la città etnea ha aderito, con l’approvazione da parte del Consiglio comunale (maggioranza risicatissima con appena 18 consiglieri).
Si tratta di una società consortile, un raggruppamento di soggetti pubblici (tra i quali Comune e Provincia di Siracusa e i Comuni di Caltagirone e Piazza Armerina) e privati che dovrà, attraverso la redazione di Piani triennali di sviluppo turistico “attuare iniziative di Governance mirate alla creazione di reti sinergiche tra soggetti pubblici e privati operanti nelle aree individuate”, così come recita il Regolamento.
Uno strumento utile per la città, secondo l’assessore al Bilancio, Roberto Bonaccorsi,che ha esposto la delibera, per far parte del quale l’Ente comunale dovrà investire una cifra irrisoria, 1.500 euro, di fronte, però, alla possibilità di ricevere, insieme agli altri distretti, oltre 40 milioni di euro di finanziamenti regionali.
Una notizia positiva, sembrerebbe, eppure tra gli scranni di Palazzo degli Elefanti non sono mancate le polemiche e le invettive contro un’amministrazione che, a detta dei consiglieri, e non solo da quelli dell’opposizione, mancherebbe di volontà nel programmare il settore turistico e culturale, come dimostrerebbe l’assenza di un assessore alla Cultura dopo le dimissioni di Marella Ferrera e il doppio ruolo dell’assessore al Turismo Rita Gari Cinquegrana, più presente al Teatro Massimo Vincenzo Bellini, del quale è sovrintendente, che al Palazzo comunale.
Non solo assenza di programmazione in ambito culturale e di richiamo turistico, però, sono state le accuse lanciate dai consiglieri comunali all’amministrazione. Puccio La Rosa, per esempio, ha sottolineato come l’assenza di altri soggetti istituzionali, come la Camera di Commercio, potrebbe portare a minori vantaggi, non solo a livello economico, o Nello Musumeci, capogruppo de La Destra – Alleanza siciliana – secondo cui l’adesione al Distretto non porterà nessun vantaggio, di fronte al vuoto di idee e progetti di Catania.
Il rischio che si corre, infatti, è che i fondi a disposizione possano essere indirizzati verso i territori aderenti al Consorzio maggiormente organizzati, pronti e appetibili dal punto di vista turistico, come per esempio la provincia di Siracusa e il Val di Noto.

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