Lavoro. Bilanci appesantiti dalle stabilizzazioni.
Patto di stabilità. Corte dei conti: “Gli enti pubblici possono assumere solo rispettando a priori il Patto di stabilità e il tetto di spesa del personale”, di fatto nulla la Legge regionale 24 del 2010.
Naturale sfogo. Il personale dei Comuni sovradimensionato. I 205.000 precari siciliani potrebbero trovare occupazione stabile nelle migliaia di cantieri ancora chiusi o bloccati in giro per l’Isola.
Sicilia regina di un mercato del lavoro precarizzato. L’Annuario Statistico pubblicato da Regione e Istat ha dato della Sicilia uno spaccato probabilmente ancor più preoccupante rispetto a quello già conosciuto.
Nel 2010, ultimo anno censito, risultano esserci ben 204.780 occupati dipendenti a tempo determinato, una quota che sfiora il 10 per cento del totale in Italia. Neanche a dirlo ad incidere maggiormente su questo numero così alto di precari è senza ombra di dubbio il numero di lavoratori inseriti all’interno delle pubbliche amministrazioni. Tra Regione, Stato, Comuni e Province, Asp, Cooperative e Ato rifiuti, nell’Isola si ingrossa sempre di più il numero degli occupati nel settore dei “servizi”. Un settore peraltro già abbondantemente coperto, praticamente saturo. (
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