Salasso imposte locali. Le più convenienti? Due sono in Sicilia - QdS

Salasso imposte locali. Le più convenienti? Due sono in Sicilia

Liliana Rosano

Salasso imposte locali. Le più convenienti? Due sono in Sicilia

martedì 24 Aprile 2012

I risultati del puntuale monitoraggio della Cgia di Mestre: i contribuenti onesti pagano sempre più per gli evasori. A Caltanissetta si pagano 789 € l’anno pro capite, ad Agrigento 767 € contro i 1.230 € in media

Palermo –  Se la pressione fiscale si abbatte come una scure sui cittadini, i siciliani, non sono di certo risparmiati, ma possono dire di essere “più fortunati” rispetto agli abitanti di certe regioni del Nord Italia, con in testa la Lombardia. Il conto presentato ai cittadini dal Fisco sotto forma di imposte locali parla di un salasso da 1.230 euro l’anno per ogni cittadino. Oltre 100 euro al mese. Sono i dati presentati dall’ufficio studi della Cgia di Mestre. I più colpiti sono i lombardi con otto comuni nei primi 10.
Al top dalla graduatoria 2011, Varese con una pressione tributaria locale pro capite pari a 1.714 euro, seguita da Lecco, con 1.681 euro. Sul gradino più basso del podio, a pari merito Bergamo, Monza e Bologna a 1.665 euro. Va meglio al Sud che vanta i tre comuni con la pressione tributaria più bassa: Caltanissetta, con 789 euro pro capite, Agrigento, con 767 euro e Lanusei (in Sardegna), con 671 euro.
La Cgia di Mestre, che da anni fa un monitoraggio molto puntuale sull’andamento della pressione fiscale “reale”, è giunta a questo risultato ricordando che il nostro Pil nazionale, include anche la cifra imputabile all’economia sommersa prodotta dalle attività irregolari che, non essendo conosciute al fisco, non pagano né tasse né contributi. Secondo l’Istat, l’economia in nero si aggirerebbe tra i 255 e i 275 mld di € l’anno. Ricordando che la pressione fiscale ufficiale è data dal rapporto tra le entrate fiscali/contributive ed il Pil prodotto in un anno, nel 2012 la pressione fiscale ufficiale dovrebbe attestarsi sul 45%.
Tuttavia, se “storniamo” dalla ricchezza prodotta la quota addebitabile al sommerso economico che non produce nessun gettito per l’Erario, il Pil diminuisce (quindi si “contrae” il denominatore) e, pertanto, aumenta il risultato che emerge dal rapporto. Quindi, la pressione fiscale “reale” che grava su coloro che pagano correttamente le tasse è molto superiore a quella ufficiale che viene calcolata dall’Istat che, è bene sottolinearlo, rispetta fedelmente le disposizioni metodologiche previste dall’Eurostat.
 Ebbene, se nel 2011 la pressione fiscale “reale” che pesa sui contribuenti italiani ha sfiorato una ipotesi massima del 52%, con gli effetti delle manovre estive di Berlusconi e gli interventi del Governo Monti, il raggiungimento del pareggio di bilancio nel 2013 farà impennare il carico fiscale sui contribuenti onesti sino ad una ipotesi massima del 54,5%
"Il nostro sistema fiscale è basato sul principio della progressività – dice il segretario della Cgia di Mestre, Giuseppe  Bortolussi – e quindi dove si versano più tasse i livelli di reddito sono mediamente più elevati e, quasi sempre, qualità quantità dei servizi sono più alte. La pressione tributaria locale della Lombardia è più alta per il carico fiscale riconducibile all’Irap che, applicata dalle Regioni, viene pagata dalle imprese e non dai cittadini".

Tuttavia, spiega la Cgia, lo studio si riferisce al 2011, prima quindi delle manovre estive e del decreto salva Italia che hanno introdotto l’Imu e aumentato dello 0,33% l’aliquota base dell’addizionale regionale Irpfef con un maggior gettito per le casse dello Stato di 12,8 miliardi. Dal 2012, poi, gli enti locali potranno aumentare le loro aliquote: "Alla luce di questo . prosegue Bortolussi – assisteremo ad una impennata impressionante della tassazione locale".

Se nel 2012 la pressione fiscale ufficiale è prevista al 45%, quella reale, sempreché sia confermato l’ulteriore aumento dell’ Iva previsto per il prossimo autunno, dovrebbe toccare il 54,5%. Un record che, purtroppo, non ha eguali al mondo”.
Dopo le dichiarazioni rilasciate dal Presidente della Corte dei Conti, Luigi Giampaolino, sul carico fiscale record che peserà quest’anno sui contribuenti italiani, il segretario della Cgia di Mestre, Giuseppe Bortolussi, ha voluto puntualizzare che, come riportato più sopra, una cosa è la pressione fiscale ufficiale e un’altra cosa è quella “reale”.

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