Occorre poi irrobbustire gli ammortizzatori sociali garantendo tempi certi per le migliaia di famiglie interessate
La Cna (Confederazione nazionale dell’artigianato e della piccola e media impresa) di Siracusa lancia l’allarme per le gravi conseguenze che le restrizioni, contenute nel recente DPCM, comporteranno per gli oltre duemila operatori della ristorazione e dei bar di tutta la provincia aretusea. Ad essi si debbono aggiungere i molti operatori di quei settori che saranno costretti a incrociare le braccia per le restrizioni dovute al diffondersi dei contagi da Covid-19.
Si tratta di una situazione, a detta di Cna Siracusa, che “Impatta da subito su comparti strategici per il territorio, alcuni fortemente stagionali. Non sfugge l’intero indotto che colpisce tanto gli artigiani quanto i produttori agricoli, vinicoli e zootecnici”.
“Siamo estremamente preoccupati – dichiarano i vertici di Cna Siracusa guidati dal presidente territoriale, Innocenzo Russo, – per il quadro che si sta delineando. L’assunzione di responsabilità degli imprenditori è stata pressoché totale con attenzioni, sanificazioni e controllo. Pensare di applicare di fatto una serrata senza aver chiarito anticipatamente le azioni correttive mette a serio rischio la coesione sociale. È tempo di esser chiari, di porre in essere tutte le azioni possibili per scongiurare il crollo di settori che determinano parte rilevante del Prodotto interno lordo dell’intero Paese”.
“A questo punto – proseguono – non possiamo che richiedere l’immediato stop alle scadenze fiscali per i settori più colpiti con la previsione di una eliminazione di una parte della tassazione prevista e la corresponsione di un significativo contributo a fondo perduto. A questo, occorre aggiungere un irrobustimento degli ammortizzatori sociali, garantendo tempi certi per le migliaia di famiglie interessate.
Alcune di queste azioni sono state anticipate dal Governo centrale ma occorre passare immediatamente alle determinazioni per dare subito riscontro, l’esperienza di questa primavera ci impone di essere conseguenti alle dichiarazioni e di condividere rapidamente processi per sostenere un pezzo fondamentale del Paese”.
“Questo richiamo – concludono i vertici di Cna Siracusa – vale per tutti i livelli istituzionali, da quello nazionale a quello regionale. Al presidente Musumeci chiediamo immediato riscontro in merito alle agevolazioni ancora ferme al palo, partendo dal famigerato Bonus Sicilia oltre ad ulteriori misure della finanziaria regionale che da maggio ancora non produce effetti, ai sindaci infine chiediamo coesione con le organizzazioni delle imprese e le parti sociali, al fine di evitare che alcune determinazioni siano prese senza un costruttivo confronto con chi sostiene l’economia locale”.
Anche il primo cittadino aretuseo, Francesco Italia, si sta spendendo per far pervenire al Governo nazionale le richieste degli esercenti colpiti dalle restrizioni che impongono la chiusura alle 18 di bar, pizzerie e ristoranti e la chiusura totale per cinema, teatri e palestre. A tal fine il sindaco ha chiesto un incontro con la deputazione nazionale siracusana per ottenere dal Governo un allentamento delle misure restrittive contenute nel DPCM.