Dopo le polemiche, prolungato di 60 minuti l’orario di consegna dei rifiuti, ma la Giunta non tornerà indietro sui cassonetti. Cantarella: “Stiamo consegnando i mastelli alle famiglie. Poi toccherà a San Giovanni Galermo”
CATANIA – È partita a marzo e già necessità dei primi correttivi. È la raccolta differenziata porta a porta, avviata dalla ditta che effettua il servizio, la Dusty, per conto dell’amministrazione comunale nel centro storico. In particolare, nella zona della Civita, di Piazza dei Martiri, via Dusmet e nelle aree limitrofe il passaggio alla nuova modalità di raccolta dei rifiuti differenziati ha suscitato non poche polemiche. A cominciare dall’orario del conferimento, dalle 5 alle 8 del mattino.
Molti residenti, nei giorni scorsi, hanno evidenziato come per molti sia difficile riuscire a rispettarli e come sarebbe preferibile riuscire a conferire i rifiuti nelle ore notturne, anche per evitare gli stessi restino sul marciapiedi o lungo le strade in ore diurne, offrendo uno spettacolo poco decoroso. Non solo. Alcuni proprietari di strutture ricettive e di altre attività commerciali, hanno sottolineato l’impatto negativo sui turisti e per chi si troverà a visitare la città. Al contrario, invece, c’è chi lavora prevalentemente nelle ore notturne e che, nel momento in cui dovessero cessare le norme anticovid, potrebbe non condividere il conferimento in tali ore, come nelle altre zone della città.
Tra tutti questi interessi, segnalazioni e richieste, si è dovuto muovere l’assessore all’Ambiente del Comune di Catania, Fabio Cantarella. “Abbiamo raccolto le richieste dei cittadini e abbiamo prolungato di un’ora – afferma – cioè dalle 5 alle 9 del mattino. Il centro storico sarà oggetto di movida sempre – continua – speriamo il prima possibile, e quindi è difficile immaginare di conferire i rifiuti alle 22:00 o alle 23:00 come in altre realtà. Abbiamo pensato di conciliare così le richieste”.
L’assessore comunica anche che è in corso la consegna dei contenitori nei quali conferire la differenziata, evitando di lasciare i sacchi sui marciapiedi. “I mastelli li stiamo consegnando a tutti porta a porta” – conferma, prima di illustrare il prossimo step: la raccolta domiciliare a San Giovanni Galermo. “Stiamo procedendo gradualmente – dice il delegato del sindaco Pogliese – e contiamo di finire tuto il quartiere entro aprile: si tratta di circa ventimila famiglie, sessantamila abitanti”. In questo modo, spiega ancora, il sistema porta a porta coinvolgerà circa la metà degli abitanti dell’aerea urbana di Catania. Anche se restano molti nodi da sciogliere.
“Il problema – tuona Cantarella, riferendosi ai problemi legati alla limitata capacità della ditta che ha vinto l’appalto di accogliere la frazione organica prodotta a Catania – è sempre il conferimento dell’umido. C’è una mancanza di impianti cronica che, purtroppo, colpisce soprattutto le grandi città. Noi stiamo cercando di ampliare il più possibile la differenziata e con il nuovo appalto, estenderemo il porta a porta tutta la città, ma resta il problema di dove conferire l’umido. Non si può pagare il doppio per portare fuori la frazione umida”.