In Italia cala l'uso del contante, sempre più usate le carte di pagamento

In Italia cala l’uso del contante, sempre più utilizzate le carte di pagamento

In Italia cala l’uso del contante, sempre più utilizzate le carte di pagamento

lunedì 28 Marzo 2022

L'utilizzo del contante in Italia è diminuito dal 2016 al 2019, sebbene rimanga lo strumento più utilizzato presso i Pos, mentre le carte di pagamento sono gli strumenti cashless più utilizzati

L’utilizzo del contante in Italia è diminuito dal 2016 al 2019, sebbene rimanga lo strumento più utilizzato presso i Pos, mentre le carte di pagamento sono gli strumenti cashless più utilizzati. Il contante viene utilizzato principalmente nei micropagamenti e l’elevato utilizzo della tecnologia contactless, che si pone come concorrente diretto in questo segmento, sembra aver spinto a un maggiore utilizzo delle carte, anche se nel 2019 questa tecnologia era disponibile solo per la metà della popolazione. I risultati del 2020 supportano queste tendenze, confermando che i consumatori italiani consumano meno contanti rispetto a prima della pandemia e manterrebbero sicuramente questo atteggiamento quando la crisi sarà finita.
E’ quanto emerge dal report della Banca d’Italia sulle abitudini di pagamento dei consumatori in Italia, secondo le evidenze delle indagini Bce.

In Italia più di una transazione su tre regolata in contanti

Le carte e altri strumenti cashless sarebbero preferibili nel caso in cui l’individuo potesse scegliere il metodo di pagamento senza alcun vincolo, sebbene la maggior parte di essi consideri ancora importante o molto importante l’opzione di pagare in contanti. L’utilizzo di strumenti alternativi dipende principalmente dall’accettazione da parte del destinatario del pagamento mentre in Italia, in più di una transazione su tre regolata in contanti, il contante è l’unico mezzo di pagamento accettato. Inoltre, gli strumenti senza contanti sono poco utilizzati nelle transazioni P2P, dove il contante rimane lo strumento dominante. Il contante viene utilizzato maggiormente al Centro e al Sud, dalle donne, dai giovani e dai redditi più bassi. Anche i lavoratori autonomi, le casalinghe, gli studenti ei disoccupati utilizzano principalmente contanti. Il ricorso a strumenti alternativi, in particolare le tessere, è invece maggiore per gli intervistati con titolo di studio più elevato, le persone con reddito medio-alto, gli impiegati ei pensionati.

Pagamenti a distanza e in bolletta

Da questo quadro si evince che, escludendo i lavoratori autonomi, le categorie che evidenziano un maggiore impiego di denaro contante sono solitamente economicamente dipendenti da altri, pertanto possono essere inclini ad utilizzare gli strumenti con cui vengono finanziate. Al contrario, i gruppi che utilizzano più strumenti alternativi hanno maggiori probabilità di essere finanziariamente autosufficienti avendo la possibilità di esprimere la propria propensione a utilizzare qualsiasi strumento di pagamento. Osservando altre transazioni, come i pagamenti a distanza e le bollette, il ruolo del contante appare più limitato.

Le carte (sia di credito che di debito) e PayPal sono gli strumenti più utilizzati per i pagamenti a distanza, mentre nel regolamento dei pagamenti in bolletta il contante, le carte o gli addebiti diretti hanno un ruolo quasi uguale. Attualmente i pagamenti più innovativi, come i mobile payments, sono ancora poco diffusi in Italia, fatta eccezione per gli strumenti di pagamento via internet che però si limitano all’e-commerce e agli acquisti a distanza.

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