Il 12 dicembre è una giornata di sensibilizzazione e di ricordo di tutte quelle persone e quelle famiglie rimaste senza verità dopo la sparizione improvvisa.
Il 12 dicembre ricorre la Giornata dedicata agli scomparsi, istituita nel 2019 dal Commissario Straordinario per le Persone Scomparse per sensibilizzare la popolazione, aiutare a diffondere le storie di tutti coloro che sono svaniti nel nulla nel tempo e, infine, ricordare le vittime di un fenomeno atroce contro il quale, in silenzio ma costantemente, lavorano in migliaia tra attivisti, forze dell’ordine e associazioni.
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La Giornata per le persone scomparse in Italia
La Legge del 14 novembre 2012 n. 203 ha introdotto per la prima volta il concetto di persona scomparsa, con l’obbligo di denunciare per avviare le ricerche. Il 75% degli scomparsi viene ritrovato, ma il fenomeno “non è recessivo”: per questo le forze dell’ordine, con il supporto di associazioni dedicate al sostegno delle famiglie di persone scomparse e impegnate nella divulgazione di appelli (come Penelope Onlus o Manisco World), ogni anno lanciano una campagna di sensibilizzazione il 12 dicembre al fine di diffondere consapevolezza sul fenomeno e contribuire alla risoluzione di casi rimasti senza risposte per anni.
I casi siciliani
In Sicilia la Giornata delle persone scomparse è una delle tante occasioni per ricordare quei cittadini – molti dei quali, e questo è un dato particolarmente allarmante, bambini – svaniti nel nulla. Vittime di rapimento, persone con depressione e/o bisognose di cure, uomini e donne cadute nelle mani di sette e manipolatori, persone segregate e sottoposte alle più atroci violenze… La giornata del 12 dicembre è per tutti loro.
Elencare tutti gli scomparsi in Sicilia dei quali non si sa più nulla da settimane, mesi o anni, è praticamente impossibile. Ci sono dei casi, però, che più di altri hanno colpito l’opinione pubblica. Si tratta di casi di bambini, come la piccola Denise Pipitone, la palermitana Santina Renda o la catanese Stefania Puglisi svanita nel nulla più di 40 anni fa.
Ma non solo. Tra gli scomparsi ci sono anche uomini e donne adulti, “inghiottiti” da una nube di domande senza risposta e incertezze. Da citare, a titolo di esempio, Gessica Lattuga: madre di 4 figli, scomparsa a 27 anni a Favara (AG) nel 2018, di lei non si hanno più notizie e si teme il peggio. I suoi piccoli non sanno che fine abbia fatto, così come i suoi cari e i tanti amici. C’è poi anche l’84enne Giuseppe Fallea, anche lui dell’Agrigentino, che dal 13 maggio 2020 è oggetto delle ricerche delle forze dell’ordine.
Cosa fare in caso di scomparsa
Nella Giornata nazionale dedicata alle persone scomparse 2023 è importante informare. Cosa si fa in caso di scomparsa? “Quando qualcuno scompare… il tempo è prezioso”, recita il titolo della campagna delle forze dell’ordine. Chiamare il 112 è la prima cosa da fare. La seconda è fornire tutti i dettagli utili alle indagini. Vestiti, descrizione fisica, ultimi avvistamenti, patologie, possibili motivazioni della scomparsa: tutti questi dettagli sono fondamentali.
Utilizzare i social può essere un secondo strumento valido. Diffondere la foto con dei contatti utili è un metodo per far diventare virale un caso e allertare la popolazione. Infine, per casi più complessi, è possibile avvalersi del supporto di associazioni e attivisti con professionisti pronti ad analizzare – con il dovuto supporto delle forze dell’ordine e delle autorità giudiziarie competenti – i casi più difficili per dare risposte a famiglie “sospese” in attesa della verità.
Immagine di repertorio