Sistema di monitoraggio in Sicilia, fondi dal Pnrr - QdS

Dagli incendi alle frane, la Regione presenta al Governo la “lista della spesa” per il sistema di monitoraggio

Dagli incendi alle frane, la Regione presenta al Governo la “lista della spesa” per il sistema di monitoraggio

Simone Olivelli  |
sabato 13 Gennaio 2024

I soldi provenienti dal Pnrr serviranno a costruire, pezzo dopo pezzo, una rete fondamentale per contrastare i disastri ambientali e idrogeologici sull'Isola. Ecco quali misure verranno prese.

Idrometri nei pressi delle dighe, strumenti per tenere sotto controllo le frane, il potenziamento della rete radar meteo, e poi aggiornamenti dei sistemi informativi geografici e interventi per contrastare i piromani. La lista della spesa presentata dalla Regione Siciliana al ministero dell’Ambiente e della Sicurezza energetica è lunga. Le richieste sono finite nel censimento che il governo Meloni finanzierà, a livello nazionale, con mezzo miliardo di euro. Soldi provenienti dal Pnrr e legati al progetto di realizzazione di un sistema avanzato e integrato di monitoraggio e previsione nell’ambito delle misure da intraprendere per affrontare gli effetti del cambiamento climatico.

Sviluppato il progetto esecutivo, la sfida adesso sarà quella di riuscire a rendere operativa la rete entro i tempi previsti, un tema questo che quando in ballo c’è il Piano nazionale di ripresa e resilienza acquisisce un’importanza fondamentale: sulla carta, la rete di monitoraggio, che punta a coprire almeno il 90% delle regioni meridionali, dovrebbe essere utilizzabile entro settembre.

Pnrr e sistema di monitoraggio in Sicilia, la delega a Cocina

Sarà il capo del dipartimento regionale della Protezione civile Salvo Cocina il referente della Regione Siciliana. L’ingegnere avrà il compito di sottoscrivere l’accordo con il Ministero. A deciderlo a inizio settimana è stato il governatore Renato Schifani, con un decreto nel quale si fa riferimento alle schede relative a due progetti che interessano l’isola: Inbo e Insidro.

Si tratta dei programmi di investimento sul fronte del contrasto agli incendi boschivi e all’instabilità idrogeologica. Due dei sei campi applicativi che interesseranno il sistema di monitoraggio da finanziare con i fondi del Pnrr: oltre ai roghi e alle frane, infatti, l’investimento interesserà anche l’agricoltura di precisione, il controllo dell’inquinamento marino, l’identificazione degli illeciti ambientali e il supporto alla gestione dei disastri naturali.

Per ognuna delle applicazioni negli anni scorsi sono stati creati tavoli tecnici, sotto la regia di una task force interna al Mase. L’elenco delle amministrazioni e degli enti coinvolti è lunghissimo: dai principali ministeri e dipartimenti dello Stato all’Istituto geografico militare, dall’Agea al Consiglio per la ricerca in agricoltura, dall’Ispra all’Enea, e poi ancora l’Istituto idrografico della Marina, l’Agenzia ItaliaMeteo, il Cnr e i comandi della guardia costiera, guardia di finanza, aeronautica militare, vigili del fuoco e l’unità forestali, ambientali e agroalimentari dell’Arma.

Investimenti in nuove tecnologie

Il progetto preliminare – aggiudicato per 719mila euro da un raggruppamento di imprese guidato da Telecom – e l’affidamento da oltre 54 milioni di euro a una decina di imprese avente come mandataria la Enterprise Services Italia sono soltanto alcune delle gare d’appalto aggiudicate per dotarsi delle forniture necessarie al progetto. Altrettanto ambizioso è l’obiettivo di avvalersi di tecnologie avanzate per accrescere il livello di informazioni su un territorio, come l’Italia, in cui le criticità dal punto di vista ambientale sono plurime, come dimostrato dalla Sicilia negli ultimi anni.

Il sistema di monitoraggio sarà articolato in quattro diverse componenti: la prima riguarda il telerilevamento e prevede la raccolta dei dati sfruttando sistemi di osservazione satellitare, velivoli senza pilota e sensori di precisione a terra; la seconda incentrata sui miglioramenti nei sistemi di telecomunicazione, la terza che punta al potenziamento delle sale di analisi e controllo dei dati in arrivo e infine l’ultima direttrice che tiene conto dei servizi che dovranno garantire adeguate difese dai possibili attacchi informatici.

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L’attenzione rivolta agli incendi

Dei 500 milioni di euro a disposizione, 150 saranno investiti in misure di contrasto agli incendi boschivi. A disporlo è stato il Decreto Legge 120 del 2021 con cui il Governo nazionale prese atto dell’elevato numero di roghi che colpì l’Italia in estate “anche in conseguenza di condizioni meteo eccezionali”. Eventi che, lo scorso anno, la Sicilia ha conosciuto da vicino e che hanno portato a un’emergenza durata diversi mesi e che ha causato più morti.

Nel progetto approvato dal Ministero, in riferimento all’isola si fa riferimento a una serie di misure che saranno finanziate: si va dal potenziamento della rete radio alla costruzione di nuove postazioni di avvistamento, dalla demolizione delle vecchie torrette in legno – attività a cui il Qds ha dedicato un approfondimento dedicato alla provincia di Siracusa – all’installazione di nuovi ripetitori. Scorrendo, invece, la tabella sul fabbisogno presentato dalla Regione si trova anche l’installazione di una rete di telecamere di vigilanza da posizionare nei punti sensibili più sensibili del territorio.

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