Giorgia parte per Borgo Egnazia, sede del G7 con il tailleur estivo d’ordinanza. Sarà un’altra Meloni e non più l’iconica Giorgia
Dopo i toni decisi, autoreferenziali, da lotta&sovranismo, Giorgia parte per Borgo Egnazia, sede del G7 con il tailleur estivo d’ordinanza. Sarà un’altra Meloni, e non più l’iconica Giorgia, a gestire il dopo elezioni. Intanto la materna rassicurazione della coalizione, state tranquilli, nonostante io abbia allungato solo con l’evocazione del mio nome non ci sarà un rimpasto, squadra che vince non si cambia. Poi ci saranno gli incontri europei, è vero che la destra non sfonda, e c’è una maggioranza possibile senza di loro in parlamento europeo, ma la Commissione i deboli Macron e Scholtz non potranno farla senza di lei.
Diventa la Meloni, l’unica governante dei grandi paesi a non perdere consensi, anzi a rafforzarli, l’ago della bilancia per scegliere la Commissione, ed il suo Presidente, dentro il Consiglio europeo. Ad oggi il suo candidato dovrebbe essere Ursula, molto più debole e bisognosa di appoggio, ma domani chissà. Ci sono le elezioni in Francia, e le scelte si faranno a luglio, o più avanti. I giochi ancora non sono fatti, il doppio turno francese può dare sorprese, il problema vero non è chi, ma cosa. Continuare su Ucraina o morte, su green o default, su tecnocrazia che ha stancato le fasce deboli europee che hanno spinto il vento di destra?
L’Europa ha bisogno di profondi cambiamenti, di meno finanza e più Welfare, di investimenti e debito comune, difficilmente si potrà galleggiare su un Ursula bis, ci vorranno commissari di maggior peso decisionale. non è escluso che il pallino possa rimanere in mano al primo partito, i Popolari, ma con un profilo differente, magari non tedesco. Occhi puntati su Metsola, leader maltese, paese piccolo che però potrebbe essere un punto di equilibrio e di sguardo a Sud, dove altre crisi ci attendono.
Così è se vi pare