Il vicesindaco Salvatore Mondello, con delega a Infrastrutture e lavori pubblici, Edilizia pubblica e privata, offre un punto sui lavori dopo i pareri positivi dall'Autorità di bacino regionale.
Il degrado e lo stato di generale incuria continuano a lasciare spazio a Messina a nuovi progetti di riqualificazione urbana. Dopo l’abbattimento delle baracche insistenti in alcune zone della città e che sul QdS abbiamo raccontato nel recente passato, proseguono le opere di risanamento per consentire ad alcune zone di tornare a una vivibilità mai avuta in passato. Sono infatti arrivati i pareri positivi rilasciati dall’Autorità di bacino-Distretto idrografico della Sicilia, dalla Sovrintendenza e dal Genio civile in relazione al Lotto 1 di Bisconte e Lotto 2 di Fondo Fucile, nell’ambito del Progetto pilota Pinqua gestito dal Comune di Messina.
Con le aree di Bisconte e Fondo Fucile che saranno di fatto oggetto di una generale riprogrammazione del territorio mandando in soffitta temi come quello del disagio abitativo protrattosi da oltre cento anni in riva allo Stretto.
Il sì alla riqualificazione dei Lotti Bisconte e Fondo Fucile a Messina
Bisconte e Fondo Fucile, zone storicamente caratterizzate da un alto tasso di degrado e marginalità, hanno vissuto per decenni in condizioni precarie proprio per la presenza di baraccopoli. Abitazioni fatiscenti, carenza di servizi essenziali e scarsa attenzione istituzionale hanno contribuito a creare un contesto di emarginazione sociale e difficoltà economiche nei dintorni delle quali ha fatto affari d’oro tanto la classe politica quanto quella criminale. Le amministrazioni che si sono susseguite hanno più volte promesso interventi risolutivi, ma è solo negli ultimi anni che si è assistito a un concreto cambiamento di rotta con Cateno De Luca, prima, e Federico Basile, poi.
Il progetto
Il piano di risanamento attuale, sostenuto dall’amministrazione comunale e finanziato con fondi europei, rappresenta un progetto ambizioso e articolato. L’obiettivo principale è quello di restituire dignità e vivibilità a queste aree, attraverso un intervento che prevede la demolizione delle strutture più degradate e la successiva costruzione di nuovi alloggi.
Questi non saranno semplici case, ma abitazioni moderne e sostenibili, dotate di tutte le infrastrutture necessarie per garantire una qualità della vita adeguata.
Quando inizieranno e come procederanno i lavori
In prima linea il vicesindaco Salvatore Mondello, con delega a Infrastrutture e lavori pubblici, Edilizia pubblica e privata: “I lavori dovrebbero partire nelle due aree il prossimo autunno. Il Comune di Messina è risultato primo in Italia nella graduatoria del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti per quel che concerne il bando “Qualità dell’abitare”.
“Il Comune ha chiesto al Commissario di indire la conferenza di servizio, ancora non conclusa, per ridurre i tempi”, spiega invece al Qds il Subcommissario regionale al risanamento, Marcello Scurria. Le ruspe torneranno presto al lavoro per eliminare strutture fatiscenti che ancora insistono nelle aree in questione. In parallelo, sono già in fase di avanzata progettazione le nuove infrastrutture, che comprendono non solo abitazioni, ma anche spazi verdi, servizi pubblici e aree dedicate alla socializzazione e allo sport.
Il successo di questo piano mira a divenire modello applicativo utile da replicare in altre realtà urbane simili, non solo in Sicilia ma in tutto il territorio nazionale. Se portato a termine con efficacia, il risanamento di Bisconte e Fondo Fucile potrebbe diventare un esempio di rigenerazione urbana che coniuga innovazione, inclusività e rispetto per la storia locale”.
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“Apprendo la notizia secondo cui sarebbero stati rilasciati i pareri favorevoli per quel che concerne i due progetti Pinqua a Bisconte e Fondo Fucile e che i relativi lavori potrebbero già partire dal prossimo autunno – afferma il Presidente della Terza Municipalità nella quale ricadono i lavori di riqualificazione, Alessandro Cacciotto – È indubbiamente un fatto positivo nella misura in cui, oltre a offrire nuovi alloggi e anche servizi, si eliminano due sacche di degrado nei due popolosi villaggi”.
Le modalità attraverso le quali questi progetti dovrebbero essere realizzati sul territorio restano critiche per il sindacato dell’Unione Inquilini. “Vigileremo per comprendere se le nostre richieste di evitare di ghettizzare le persone in palazzoni di cemento stile Scampia siano davvero state accolte. Preferiamo prenderci qualche giorno per comprendere meglio quanto accaduto nelle ultime ore”, ha spiegato ai nostri microfoni il componente della segreteria nazionale, Antonio Currò.