Baraccopoli a Messina, commissariamento prorogato al 2025 - QdS

Baraccopoli a Messina, commissariamento prorogato al 2025

Lina Bruno

Baraccopoli a Messina, commissariamento prorogato al 2025

sabato 17 Febbraio 2024

Con l’emendamento al Milleproroghe si avrà più tempo per concludere le opere di risanamento delle baracche e la riqualificazione dell’area, in particolare dei parchi di Camaro e Giostra

MESSINA – Tanti fronti aperti con tempi che non possono essere brevi. Per questo era quasi scontata la proroga al 2025 del commissariamento per portare avanti le complesse opere di risanamento delle baraccopoli di Messina.

Con l’emendamento al Milleproroghe approvato dalle Commissioni Affari costituzionali e bilancio della Camera dei deputati si dà più respiro “per continuare il percorso virtuoso intrapreso, – ha ricordato la sottosegretaria per i rapporti con il Parlamento Matilde Siracusano – senza rallentamenti e potendo contare su una semplificazione burocratica indispensabile per giungere in tempi ragionevoli all’obiettivo che ci siamo prefissati. Grazie a questa proroga – conclude la deputata messinese – il commissario, il presidente Renato Schifani, e il sub commissario Marcello Scurria, avranno un arco temporale certo e consono ai gravosi impegni che li attendono”. Uno spazio di rilievo in questo percorso verso il risanamento, abitativo e sociale, lo occupano gli interventi di riqualificazione, perché c’è una esigenza oggettiva e perché la stessa “legge Garfagna” pone questo elemento come prioritario. L’Ufficio del Commissario, prima con il Prefetto Cosima Di Stani, adesso con Marcello Scurria, sta seguendo questa linea. Insieme quindi alla ricerca di nuove case da assegnare, alla demolizione e sgombero dei resti delle baracche, si vuole ridare bellezza a quei luoghi simbolo di degrado, riconsegnandoli ai cittadini per la socialità, l’aggregazione o la semplice fruizione magari per ammirare un albero monumentale o i resti di un’antica dimora, oscurati in questi anni da rifiuti o casermoni abitativi.

I Parchi urbani e le aree attrezzate a verde e servizi sono quindi tornati al centro dell’interesse con un’accelerata nelle procedure per la realizzazione o completamento. Su due casi particolari si è tornato a discutere per la loro rilevanza sociale, collocati in due ambiti rilevanti, Camaro e Giostra. La vecchia piazza di Sant’Antonio a Camaro fu liberata dalle baracche nel 2003. Qui si era previsto un grande Parco con strutture di aggregazione per giovani e anziani del rione ma non solo. I lavori sono iniziati, andati avanti, anche con l’ultimazione del grande Anfiteatro da 500 posti, ma poi tutto si è bloccato, i cantieri si sono fermati, e l’area è diventata preda di vandali e degrado. Lo hanno denunciato in questi anni abitanti del quartiere, consiglieri comunali e circoscrizionale e lo documentano le immagini, speriamo archiviate per sempre, perché le aree esterne sono state adesso ripulite e consegnati per gli interventi. Sorgerà un parco giochi per bambini, ci sarà un nuovo impianto di illuminazione e le sedute avranno i colori dell’arcobaleno.

“La cromia giocherà un ruolo fondamentale”, ha spiegato l’architetto Grazia Marullo nella relazione. “Sarà utilizzato molto colore per coprire le parti incompiute e lasciate in cemento. I colori dell’arcobaleno che utilizzeremo e il verde delle piante e del prato saranno simbolo di rinascita, in contrasto al grigiore delle città e del cemento delle aree di risanamento”.
I lavori dovrebbero concludersi ad aprile e durare in tutto 45 giorni. Per completare l’anfiteatro, rimasto incompiuto dieci anni fa, ci vorrà qualche mese. Lo stesso è avvenuto a Giostra, anche se qui nell’area dove domina il monumentale Ficus di 200 anni, albero posto sotto vincolo dalla Regione siciliana, il cantiere non è mai partito e non c’è ancora la consegna dei lavori.

Il progetto è stato aggiornato come ha dichiarato Scurria, e ora si dovrà procedere con la conferenza di servizi per acquisire i pareri, in particolare quelli di Soprintendenza e Forestale perché nell’area, oltre all’albero monumentale, sono presenti i ruderi di Villa De Gregorio. I lavori dovrebbero durare sette mesi e l’obiettivo è aprire il parco entro l’anno. Si tratta di un Parco archeologico che è stato per errore inglobato all’interno di un condominio di palazzine popolari e che quindi può essere osservato solo attraverso le sbarre di un cancello.

Ci si chiede dove fosse la Sovrintendenza quando si costruivano a ridosso case popolari e si tolleravano stalle abusive e falò vicino all’albero. Si dovrà lavorare anche per creare percorsi di memoria e valorizzazione storica su questo sito come chiedono comitati e associazioni da tempo. La riqualificazione dei parchi di Giostra e di Camaro costerà intorno a 2 milioni di euro, con due periferie che entro un anno dovrebbero cambiare volto.

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