Confindustria-Srm: si è passati dai 3,7 milioni del 2017 ai 4,5 milioni del 2018, in numero più elevato per il Mezzogiorno. Contestualmente, aumenta anche la spesa sostenuta dai viaggiatori non italiani nella nostra regione: si passa dagli 1,7 mld del 2017 agli 1,9 mld del 2018 (+12,7%). Ma, nonostante i miglioramenti, il settore registra ancora valori troppo bassi rispetto al potenziale di cui dispone: infatti, la spesa è pari ad appena il 4,7% dei 41,7 mld spesi in Italia
PALERMO – Nel 2018 sono aumentati gli arrivi di turisti nella nostra regione. Secondo i dati contenuti all’interno del rapporto Check-Up Mezzogiorno, realizzato congiuntamente da Confindustria e Srm (Studi e ricerche per il Mezzogiorno), si sfiora quota cinque milioni (esattamente 4.998.055), pari al 2,9% in più rispetto all’anno precedente (4.857.542). Oltre un arrivo su cinque osservato nel Mezzogiorno ha come terra di approdo proprio la nostra regione (21,6%).
In generale, questo andamento di crescita è riscontrabile in tutte le regioni meridionali, anche se a ritmi differenti. In Basilicata si rileva un incremento a doppia cifra (da 786.775 a 892.087, pari al +13,4%), così come in Campania (da 5.641.166 a 6.234.863, corrispondente al +10,5%), regione con il numero di arrivi più elevato per il Mezzogiorno.
In Sicilia, oltre al numero di arrivi, aumentano anche le presenze, ovvero le notti di permanenza: infatti, si passa dalle 14.704.926 del 2017 alle 15.135.259 del 2018 (+2,9%), con un incremento superiore rispetto a quello osservato mediamente a livello nazionale (+2%). Anche in questo caso, l’incremento percentuale più sostenuto si osserva in Campania (da 20.449.600 del 2017 a 21.689.412 del 2018, corrispondente al +6,1%). Mentre, ammonta mediamente a tre il numero di notti di permanenza per soggiorno, indicatore più contenuto rispetto a quello medio italiano (3,5 notti di permanenza) e meridionale (3,7).
Seppure si tratti di valori in deciso miglioramento, risultano ancora sottodimensionati rispetto al potenziale siciliano: infatti, la domanda turistica risulta troppo limitata, rappresentando appena il 3,9% degli arrivi e il 3,5% delle presenze. Stesso discorso vale anche per il Mezzogiorno nel suo complesso: infatti, le otto regioni che compongono la circoscrizione raggiungono appena il 18% degli arrivi turistici nazionali e il 20% delle presenze complessive.
Aumenta in modo significativo il numero di turisti stranieri: nell’Isola si è passati dai 3,7 milioni del 2017 ai 4,5 milioni del 2018 (+21,9%), ovvero la quota più consistente nell’intero Mezzogiorno. A seguire troviamo la Campania (4,4 milioni di viaggiatori stranieri). Rispetto al 2017, sono Sardegna e Basilicata le regioni con percentuali di crescita maggiori (rispettivamente +36,9% e +33,1%). Complessivamente nel Mezzogiorno è possibile rilevare un incremento pari al 14,9%, ben superiore rispetto al +3,4% osservato a livello nazionale. Molise (-44,8%), Calabria (-8,6%) e Abruzzo (-3,5%) sono le uniche tre regioni meridionali in cui si rilevano decrementi.
Anche con riferimento alla spesa dei turisti stranieri, si evidenzia un trend crescente in Sicilia tra il 2017 e il 2018 (+12,7%) ed in tutto il Mezzogiorno più in generale (+8,8%); in ogni caso superiore rispetto all’aumento registrato al Centro-Nord (+6,1%). In termini numerici, ammonta a 1,9 miliardi di euro la spesa sostenuta dai viaggiatori stranieri in Sicilia (era di 1,7 miliardi nel 2017), appena pari al 4,7% dei 41,7 miliardi di euro complessivamente spesi in Italia. Anche in questo caso, gli incrementi più sostenuti si osservano in Basilicata (+13,4%) e Sardegna (+18%). Mentre, ancora una volta, valori negativi si evidenziano in Abruzzo (-10,8%) e Molise (-10,5%).