Presentato al Presidente della Repubblica la richiesta di conferimento del titolo di “Cavaliere del lavoro” per Giuseppe Romano, il lustrascarpe più famoso del capoluogo nisseno.
«Con la pioggia, con il freddo o con il sole cocente da 77 anni è stato sempre presente in Corso Umberto di Caltanissetta a lustrare le scarpe a bambini, donne e uomini che volevano sempre le scarpe ben lucide».
Con questa motivazione, Lodovico Gallo, a nome e per conto dell’Associazione Kalat Nissa e del Comitato Civico ‘Con Caltanissetta’, ha presentato al Presidente della Repubblica la richiesta di conferimento del titolo di “Cavaliere del lavoro” per Giuseppe Romano, il lustrascarpe più famoso del capoluogo nisseno.
Un comodo sedile e una cassetta per poggiare il piede per il cliente, uno sgabello per lui e la cassetta degli attrezzi fornitissima di spazzole, anilina e lucido, questi – da quasi 80 anni – gli attrezzi del mestiere con i quali scende in campo ogni giorno a Corso Umberto I nella sua Caltanissetta.
L’artigiano novantenne è, infatti, uno dei pochissimi lustrascarpe rimasti in Sicilia: dei 32 che a metà degli anni Quaranta erano operativi nel capoluogo nisseno, oggi in attività ci sono solo Giuseppe Romano e Michele Romano, suo fratello.
«Avevo 13 anni quando ho
iniziato, all’epoca la pulitura delle scarpe veniva sei soldi. Ormai sono 77
anni che faccio questo lavoro», racconta fiero della sua attività di “lustrino”
(questo il nome degli “sciuscià” nel nisseno, ndr). Per più di mezzo secolo ha visto passare
sotto le sue mani sapienti le scarpe e le storie di uomini e donne di ogni tipo
e classe sociale e ha visto gradualmente svuotarsi quelle strade del centro
storico sostituite nel cuore dei nisseni da centri commerciali e altri luoghi
di svago.
«Ogni giorno, da anni, mi posiziono nello stesso posto – aggiunge – mentre mio fratello è qualche centinaio di metri più in là». Un mestiere, quello dei fratelli Romano, un tempo così richiesto da dover distribuire i numeretti ai clienti in attesa e che ha permesso a Giuseppe di metter su famiglia e far sposare i suoi quattro figli.
Il 12 gennaio, in occasione del novantesimo compleanno, i suoi concittadini e il sindaco Roberto Gambino hanno voluto omaggiarlo con una medaglia al lavoro in segno di riconoscimento per la sua attività.
«Oggi – conclude – ho 90 anni e sto bene, anzi benone. Sono in forma grazie anche al mio lavoro». Anche se oggi la mole di lavoro non è più quella di un tempo, infatti, la routine e il contatto con la gente lo aiuta a rimanere attivo e vitale e a non lasciarsi andare. A fermarlo, ma solo per il momento, la pandemia e l’entrata di Caltanissetta in “zona rossa” ma, promette, appena possibile tornerà al suo posto nella sua piazza al servizio dei suoi concittadini.
Valentina Ersilia Matrascia