Giuseppina Di Raimondo, Filippo Romano e Leonardo Richichi guideranno il Comune per 18 mesi
Con la decisione del Consiglio dei ministri stop anche alle elezioni del prossimo 28 aprile
SAN CATALDO (CL) – Niente elezioni per il Comune, sciolto per infiltrazioni mafiose con apposita delibera del Consiglio dei ministri, su proposta del ministro dell’Interno Matteo Salvini. “All’esito di approfonditi accertamenti – si legge nella nota del Governo – sono emerse forme di ingerenza da parte della criminalità organizzata che compromettono il buon andamento dell’azione amministrativa”. Per questo la gestione è stata affidata a una Commissione straordinaria per un periodo di diciotto mesi.
Una decisione giunta a seguito dell’operazione “Pandora”, condotta dalla Forze dell’ordine, che ha interessato il settore dei rifiuti e quello edile. Irregolarità, quelle emerse negli otto mesi di intense indagini riguardanti la gara per l’assegnazione del servizio di igiene urbana (20 milioni di euro per sette anni) e l’iter per riqualificare il rione Santa Fara per 5 milioni di euro con il contratto di quartiere.
La Commissione straordinaria si è già insediata: a curare la gestione dell’Ente saranno Giuseppina Di Raimondo, vicario del prefetto di Caltanissetta dal 2007 al 2015, Filippo Romano, attuale vice prefetto vicario a Siracusa, e Leonardo Richichi, già funzionario della Prefettura di Regio Calabria. A loro sono stati conferiti i poteri spettanti a sindaco, Giunta e Consiglio comunale. “Agiremo– hanno affermato Di Raimondo e Richichi subito dopo l’insediamento – nella massima trasparenza e collaborazione”.
Tante le priorità che dovranno essere affrontate ci sono l’organizzazione della Settimana Santa, il Piano finanziario dei rifiuti e le tariffe Tari, il dissesto finanziario. “Ancora è presto per fissare obiettivi” hanno evidenziato i commissari.
Intanto l’ormai ex sindaco Giampiero Modaffari, dopo un primo momento di silenzio, ha voluto affidare a un comunicato stampa le sue riflessioni. “Quella che si è scritta in queste ore – ha affermato – è senza dubbio una delle pagine più tristi e nere nella storia di questa città. Dal punto di vista personale e della Giunta in carica sono fermamente convinto che abbiamo operato con rigore morale e trasparenza, lontanissimi da certe logiche e frequentazioni, lavorando nell’esclusivo interesse della collettività e nel pieno rispetto della legalità. Al momento non possiamo che prendere atto della situazione e della decisione del Consiglio dei ministri, rimanendo in attesa delle motivazioni”.
“Leggeremo le carte con attenzione – ha concluso – per capire effettivamente quali siano state le motivazioni, quali siano i fatti individuati e se ci siano elementi concreti, univoci e rilevanti, ovvero anzitutto capire se il provvedimento è contestabile o meno. Al momento non posso che ritenerlo un atto di somma ingiustizia nei confronti della città e ritengo che qualora ve ne siano i motivi ricorreremo senza indugio al Tar: più che per una difesa personale, è la città di San Cataldo che merita di essere difesa strenuamente e lo faremo con tutte le nostre forze”.
Annalisa Giunta