Coronavirus, a Siracusa un’impresa su tre chiusa - QdS

Coronavirus, a Siracusa un’impresa su tre chiusa

Coronavirus, a Siracusa un’impresa su tre chiusa

martedì 14 Aprile 2020

I risultati dell’indagine realizzata da Piccola industria di Confindustria Siracusa in seguito alla pandemia. Per una su quattro i mancati ricavi per il mese di marzo sono nell’ordine di almeno il 90%

SIRACUSA – Piccola Industria di Confindustria Siracusa, a seguito delle restrizioni imposte dal DPCM del 22 marzo, ha realizzato un’indagine tra le pmi associate per valutare l’impatto che l’emergenza sanitaria Covid 19 ha avuto. All’indagine, che si è svolta nel periodo che va dal 31 marzo al 4 aprile, hanno partecipato aziende rappresentative delle diverse categorie merceologiche.

Dall’analisi dei dati, e soprattutto dal confronto con le aziende, risulta confermata la percezione che quasi tutti i settori merceologici sono stati, più o meno, colpiti negativamente dall’emergenza e ciascuno con caratteristiche specifiche. Con altrettanta specificità ogni settore sta cercando di reagire.

Molte aziende, pur potendo utilizzate la cassa integrazione per tutti i lavoratori, hanno mantenuto l’attività produttiva al minimo, nel pieno rispetto della massima sicurezza dei lavoratori stessi, per essere pronti a ripartire e comunque con un notevole utilizzo dello smart working.

“È quasi l’unanimità degli intervistati a chiedere – dice Sebastiano Bongiovanni, presidente della Piccola Industria di Confindustria Siracusa – immediata liquidità per affrontare questa emergenza, il differimento del pagamento di contributi e tasse anche per le aziende che superano i 2 milioni di fatturato, ponendo comunque un tetto massimo e con la possibilità di pagarli con rate senza interessi e more nell’arco di 12 mesi e la possibilità di accedere a prestiti e finanziamenti con garanzia del 100% da parte dello Stato con tempi di erogazione veloci e costi di interesse bassi”.

“Da questo punto di vista il recente D.L. 23 dell’8.04.2020 è un buon provvedimento che viene incontro alle esigenze di liquidità, anche se recepisce solo parzialmente le aspettative delle aziende intervistate, in quanto parla di massimo 5 rate per il versamento di contributi e tasse e per i prestiti e i finanziamenti non per tutti viene garantita la copertura dello Stato al 100%”.

“Dall’indagine è emerso, tra le aziende associate, la voglia di resistere ed affrontare le criticità, cercando di pianificare il ‘dopo Corona Virus’ con la voglia di ricominciare a pieno ritmo nel più breve tempo possibile”.

“È il costante confronto con le aziende che ci permette di dare indicazioni e suggerimenti alle istituzioni locali, regionali e nazionali per il tramite di Confindustria, con il fine di salvaguardare le aziende e i lavoratori del nostro tessuto produttivo e superare le innumerevoli pastoie burocratiche che spesso rallentano o bloccano i processi decisionali”

“Dal 27 al 30 aprile – conclude il Presidente della Piccola Industria di Confindustria Siracusa- l’indagine verrà riproposta per avere un quadro aggiornato della situazione”.

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