Il caso della Palermo-Messina e della Messina-Catania. L'allarme di Federconsumatori, la risposta del Cas.
Le chiamano “le autostrade della vergogna” e sono l’inferno in terra per gli utenti della strada in Sicilia. Le richieste di interventi e le segnalazioni dei disagi affrontati giorno dopo giorno da chi attraversa queste due infrastrutture siciliane sono ormai innumerevoli. Sono le autostrade A18 (Messina-Catania-Siracusa-Gela) e A20 (Messina-Palermo).
Un problema storico per la Sicilia, che rientra nella più grande questione delle carenze infrastrutturali di cui l’Isola è vittima dalla notte dei tempi. E che Federconsumatori Sicilia ha messo nero su bianco, in una serie di denunce inviata al Consorzio per le Autostrade siciliane (Cas) al quale ha chiesto più volte un confronto.
I problemi su A18 e A20
Quali sono i problemi delle due infrastrutture autostradali? Cosa rende così complicato viaggiare lungo la Messina-Catania e la Messina-Palermo? Chi si è trovato in coda almeno una volta o ha corso dei pericoli viaggiando lungo le due autostrade, non ha difficoltà a rispondere. Federconsumatori Sicilia, nelle sue segnalazioni, dà voce agli utenti della strada elencando alcuni disagi:
- Barriere spartitraffico da riqualificare;
- Gallerie poco sicure e aree a rischio frana;
- Poca prevenzione nelle aree a maggior rischio incidenti;
- Continua presenza di cantieri e limitazioni alla circolazione, con conseguenti code;
- Condizione di dissesto e incuria manutentiva generale sia su A18 che A20;
- Segnalazione di cantieri assente, poco visibile o insufficiente.
Un elenco che “fa paura”. E che da anni spinge Federconsumatori a richiedere al CAS interventi per “l’efficientamento degli impianti di illuminazione autostradali, l’installazione di colonnine SOS funzionanti, l’adeguamento delle gallerie autostradali, il rinnovo delle barriere di sicurezza e, in generale, la messa in sicurezza della rete viaria e dei ponti e dei viadotti” che compongono le due infrastrutture.
A18 e A20 poco sicure, storia di denunce e segnalazioni
Dietro il “dramma” delle autostrade A18 e A20 in Sicilia c’è una lunga storia fatta di segnalazioni e denunce, interventi e tentativi di ripristinare l’ordine. Eventi che si sono moltiplicati nel corso degli ultimi due anni, ripercorsi all’interno del documento di AGCOM (Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato) con i provvedimenti sanzionatori ai danni del CAS risalenti a dicembre 2022. Una delibera che ha stabilito per il Consorzio una sanzione amministrativa pecuniaria di 500mila euro per aver applicato – su A18 e A20 – una “pratica commerciale scorretta” ai sensi del Codice di Consumo, tale da provocare disagi “ascrivibili a gravi carenze da parte del Professionista [cioè il CAS] nella gestione e nella manutenzione ordinaria delle infrastrutture a esso affidate in concessione, senza che a tale peggioramento del servizio abbia fatto seguito alcuna riduzione o sospensione dei pedaggi”.
Federconsumatori, nello specifico, tra aprile e settembre 2021 aveva segnalato in più occasioni “gravi criticità riscontrate in termini di viabilità e sicurezza”. A settembre 2021, poi, si sono aggiunte altre denunce da parte di un consumatore: queste hanno posto l’accento sulla questione del tratto Messina-Villafranca Tirrena sulla A20, sottolineando come il procrastinarsi di cantieri e disagi per la circolazione non abbiano portato a una riduzione del pedaggio a carico degli utenti.
A18 e A20, questione di sicurezza e manutenzione
Nel documento di AGCOM si evidenzia come “i disagi nella viabilità (imposizione di limiti di velocità, chiusura di corsie di marcia e restringimenti di carreggiata), oggettivamente riscontrabili per lunghi tratti delle Autostrade” apparissero “riconducibili alla consistente mole di cantieri di lavoro, la cui apertura si è resa necessaria in conseguenza della pluriennale assenza di manutenzione delle infrastrutture da parte di CAS”, gestore di A18 e A20. Si tratta di disagi ben noti, anche allo stesso Consorzio, ma che ad oggi attendono ancora una risoluzione.
Per quanto riguarda la scarsa sicurezza di cavalcavia e gallerie lungo A18 e A20, in più occasioni sono intervenute le autorità. In particolare, l’8 aprile 2020 e il 5 marzo 2021, la Procura di Messina ha disposto il sequestro – per rischio crollo – di due cavalcavia lungo l’A20 (tra Rometta e Milazzo) e di altri 22 poi (tutti in provincia di Messina). E sempre tra marzo e aprile 2021, le ispezioni del Ministero delle Infrastrutture e della Mobilità Sostenibili avevano rilevato le condizioni “molto critiche” delle due autostrade. Al tempo, il Consorzio aveva attivato una serie di interventi per la mitigazione del rischio, ma per Federconsumatori – nel 2023 – il problema non è risolto.
Sulla questione pedaggi (concernente il tratto Messina-Villafranca Tirrena della A20), Federconsumatori Sicilia in passato ha dichiarato che “non corrisponderebbe al vero quanto asserito dal Consorzio circa l’impossibilità di ribassare le tariffe in assenza di una specifica previsione di legge”. Da novembre 2021, inoltre, l’ASPI (Autostrade per l’Italia) ha attivato il rimborso automatico del pedaggio per gli utenti in caso di disagi e allungamento dei tempi a causa dei cantieri. Il CAS, però, non avrebbe adottato una simile iniziativa.
Federconsumatori e CAS, la “svolta” del dialogo
Federconsumatori Sicilia – lo scorso 1 febbraio – ha tentato di avviare una corrispondenza con il CAS, richiedendo un “incontro urgente per la Sicurezza e la Qualità del servizio offerto, alla luce della disastrosa situazione delle tratte autostradali A18 Messina-Catania e A20 Messina-Palermo, che continuano a produrre enormi disagi ai viaggiatori che la percorrono”. Sembrava l’ennesimo appello senza risposta, un nuovo “buco nell’acqua”. Tuttavia, la replica del CAS è arrivata e nelle parole del suo presidente Filippo Nasca c’è l’intenzione di stabilire un dialogo.
“Considero le organizzazioni rappresentative di consumatori e imprese, come anche gli enti locali, i nostri naturali interlocutori, anzi importanti alleati di Autostrade Siciliane nella sfida per migliorare la nostra rete. Lavoriamo tutti per un obiettivo comune. Nessuna polemica quindi e nessuna chiusura al dialogo”. Questo ha detto, in una nota, il presidente del Consorzio Filippo Nasca in risposta al recente comunicato di Federconsumatori.
“Abbiamo dedicato il mese di febbraio alle interlocuzioni con i sindacati. A marzo in agenda ci saranno gli incontri con le comunità locali e le realtà associative impegnate sul fronte della qualità dei servizi pubblici. Siamo consapevoli che c’è molto da fare e lo faremo sicuramente meglio se le soluzioni ai problemi verranno anche dal confronto con chi usa ogni giorno le autostrade”.
Qualcosa si muove, finalmente, sul fronte A18/A20. Alfio La Rosa, in qualità di presidente di Federconsumatori Sicilia, accoglie con soddisfazione l’apertura del CAS su una questione molto particolare per i viaggiatori delle autostrade siciliane.
“Il CAS ha iniziato il confronto. Per noi è una risposta positiva: è importante vedere la volontà del confronto. Apprezziamo soprattutto il cambiamento d’atteggiamento. Ad aprile 2021 non c’è stata questa stessa volontà di confronto. Sì, certo, al tempo c’era molta tensione, soprattutto dopo le ispezioni del Ministero; tuttavia, la situazione ora è altrettanto complicata (specialmente in relazione alla Messina-Catania) ma c’è un atteggiamento diverso”, spiega La Rosa.
“Porteremo avanti le istanze dei consumatori – promette il presidente di Federconsumatori Sicilia – e ci aspettiamo che con il CAS si possa parlare di investimenti, ma anche fare un ragionamento specifico sui diritti dei consumatori e come tutelarli”.
IV Commissione Ambiente e Territorio in riunione
Ma il problema ormai è anche politico. Non a caso, la IV Commissione Ambiente e Territorio dell’Assemblea Regionale si è riunita ieri nella sede CAS di Messina per discutere proprio di sicurezza e viabilità su A18 e A20. Tra i temi discussi c’è stato anche quello dei lavori per il tratto autostradale colpito dalla frana di Letojanni, la cui conclusione è prevista per il 5 ottobre.
All’incontro erano presenti il presidente del CAS Filippo Nasca, la vice presidente Patrizia Valenti, il consigliere Massimo Brocato e il direttore generale Salvatore Minaldi. Inoltre, c’erano l’assessore regionale alle Infrastrutture e alla Mobilità, Alessandro Aricò, e i deputati Giuseppe Galluzzo, Bernadette Grasso e Giuseppe Lombardo. Solo 3 deputati su 13 parlamentari che compongono la commissione, ma comunque pronti a una presa di posizione.
In particolare, a margine dell’incontro, Giuseppe Lombardo (“Sud Chiama Nord”) ha definito l’audizione come evento atteso arrivato dopo anni di poca attenzione al tema infrastrutture. “L’incontro di oggi era un atto dovuto. Stupisce che nessuno in questi 7 lunghi anni abbia sentito la necessità di intervenire in maniera incisiva e decisa per arrivare a una soluzione”, dice.
Il caso Palermo-Catania
Ma quello delle infrastrutture autostradali è un tema caldo, e non riguarda solo A18 e A20. Proprio ieri il governatore Schifani — in una nota inviata all’Anas – si è detto allarmato dal “preoccupante stato di abbandono e di degrado” in cui versa la Palermo-Catania. Altra autostrada in condizioni tali da richiedere interventi immediati e mirati.
Interventi che, a quanto pare, potrebbero essere pianificati presto. L’Anas – responsabile del tratto Palermo-Catania – ha già convocato per il prossimo 8 marzo il dirigente generale del dipartimento regionale delle Infrastrutture, Salvo Lizzio, per discutere del delicato argomento e delle soluzioni da adottare.