Abbattere i muri che ancora circondano chi soffre di disturbi alla salute mentale - QdS

Abbattere i muri che ancora circondano chi soffre di disturbi alla salute mentale

redazione

Abbattere i muri che ancora circondano chi soffre di disturbi alla salute mentale

mercoledì 14 Ottobre 2020

Presentato nei giorni scorsi lo spot “Si cura”, realizzato per sensibilizzare su patologie che spesso rappresentano un tabù

in collaborazione con ITALPRESS

ROMA – Un uomo e una donna passeggiano in un parco, l’uno accanto all’altra, e parlano. “C’è questo mio amico – le confida lui un po’ preoccupato – che dice che quando passa di qua, questa statua si gira e lo fissa”. Lei subito lo tranquillizza: “Si cura”. L’uomo precisa: “Sicuro! Lui è sicuro. La statua si gira e lo fissa”. La donna nuovamente lo rasserena: “Si cura. Il disturbo mentale è una malattia come le altre. Può capitare, ma si può curare”. Infine gli rivolge un invito: “Se senti che qualcosa non va, parlane con il medico”. È lo spot “Si cura”, presentato al ministero della Salute per celebrare la Giornata mondiale della salute mentale del 10 ottobre. Protagonisti dello spot gli attori Anna Foglietta e Paolo Calabresi.

Secondo il Rapporto sulla Salute mentale 2018, gli utenti psichiatrici assistiti dai servizi specialistici sono 837.027 (mancano i dati della Pa di Bolzano), con il 53,8% dei casi di sesso femminile e con il 68,3% di pazienti al di sopra dei 45 anni. In entrambi i sessi risultano meno numerosi i pazienti al di sotto dei 25 anni mentre la più alta concentrazione si ha nella classe 45-54 anni: 25,0% nei maschi, 23,1% nelle femmine.

Nel 2018 i pazienti entrati in contatto per la prima volta durante l’anno con i Dipartimenti di Salute mentale sono stati 323.707. Per quanto riguarda le patologie, i tassi relativi ai disturbi schizofrenici, ai disturbi di personalità, ai disturbi da abuso di sostanze e al ritardo mentale sono maggiori fra gli uomini rispetto alle donne, mentre l’opposto avviene per i disturbi affettivi, nevrotici e depressivi. In particolare, per la depressione il tasso degli utenti di sesso femminile è quasi doppio rispetto a quello del sesso maschile: 29,2 per 10.000 abitanti nei maschi e 48,6 per 10.000 abitanti nelle femmine).

Sul fronte delle prestazioni erogate dai servizi territoriali, nel 2018 ammontano a 11.039.492, con una media di 14,2 prestazioni per utente. Complessivamente il 76,3% degli interventi è effettuato in sede, l’8,2% a domicilio e il resto in una sede esterna. Gli operatori prevalenti sono medici (32,5%) e infermieri (44,2%).

Nel 2018 si registrano inoltre 107.662 dimissioni dalle strutture psichiatriche ospedaliere (pubbliche e private), per un totale di 1.374.710 giornate di degenza, con una degenza media di 12,8 giorni. Il numero complessivo di accessi al Pronto Soccorso per patologie psichiatriche ammonta nel 2018 a 617.326, che costituiscono il 3,0% del numero totale di accessi al pronto soccorso a livello nazionale. Per quanto riguarda i dati che si riferiscono all’anno 2019, sono 1.965 le strutture residenziali psichiatriche attive pubbliche e private e 881 quelle semiresidenziali psichiatriche attive pubbliche e private.

“Per abbattere il muro che ancora circonda queste patologie – ha dichiarato la sottosegretaria di Stato alla Salute, Sandra Zampa – dobbiamo indirizzarci verso una salute mentale di comunità, attraverso servizi di prossimità, investendo nella sanità territoriale e mettendo sempre il paziente al centro, e dare una risposta appropriata ed efficace alla complessità dei problemi connessi ai disagi psichici anche attraverso il budget di salute”.

Il budget di salute è la sintesi delle risorse economiche, professionali e umane necessarie per innescare un processo volto a ridare a una persona, attraverso un progetto terapeutico riabilitativo individuale, un funzionamento sociale accettabile, alla cui realizzazione partecipano il paziente stesso, la sua famiglia e la sua comunità. “Si tratta – ha spiegato Fabrizio Starace, direttore del Dipartimento di Salute mentale e Dipendenze patologiche dell’Ausl di Modena e componente del Consiglio superiore di Sanità – di uno strumento integrato socio-sanitario a sostegno del progetto terapeutico personalizzato di persone affette da disturbi mentali gravi costituito da risorse individuali, familiari, sociali e sanitarie al fine di migliorare la salute della persona, nell’ottica della sua possibile guarigione, del benessere, del funzionamento psico-sociale, dell’inclusione e della partecipazione attiva alla comunità mediante l’attivazione di percorsi evolutivi”.

Il budget di salute vuole permettere a quanti sono affetti da malattie mentali gravi e persistenti di sviluppare le abilità emotive, sociali e intellettuali necessarie per vivere, studiare e lavorare nell’ambiente sociale di scelta, migliorando di fatto le proprie possibilità di avere successo in maniera autonoma, all’insegna della salute e del benessere della persona.

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