Abitudini di spesa, il Covid cambia tutto - QdS

Abitudini di spesa, il Covid cambia tutto

Michele Giuliano

Abitudini di spesa, il Covid cambia tutto

domenica 17 Gennaio 2021

L’indagine Nomisma sulle tendenze 2021: “Emergenza sanitaria e restrizioni rimescolano le carte”. Meno acquisti in abbigliamento e calzature, più attenzione verso casa e arredamento

ROMA – Con le restrizioni legate all’emergenza sanitaria, e la conseguente crisi economica, cambia anche la mentalità del consumatore. Nascono quindi nuove “abitudini” e già emergono quelle che appaiono le nuove tendenze per questo 2021 che si è appena affacciato alle porte.

NUOVE TENDENZE PER IL 2021

No a pay tv, trasporti pubblici da evitare per lo spettro dei contagi, e la minor liquidità spinge anche a fare meno acquisti in abbigliamento e calzature. Sì invece a più o meno piccoli investimenti legati alla casa e alla sua vita quotidiana: questo perché le restrizioni spingono a vivere di più le quattro mura domestiche. Questo è il quadro tratteggiato dalla ricerca intitolata “2021, l’anno che verrà” svolto in collaborazione tra Coop e Nomisma.

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Nella nuova realtà del ‘next normal’ le intenzioni di spesa degli italiani sembrano privilegiare alcune categorie di consumo e penalizzarne altre. A pagare più di tutti il prezzo della pandemia, delle nuove paure o delle mutate abitudini, saranno soprattutto i trasporti pubblici, l’ambito in cui gli italiani pensano di ridurre più di tutto le spese rispetto al 2019. Ma oltre ai trasporti pubblici pesanti tagli alle spese riguarderanno anche l’abbigliamento, le calzature, gli abbonamenti e la pay tv per timore della riduzione dei redditi.

La casa rimane invece uno dei caposaldi nel post-Covid; uno su cinque sogna la domotica, quasi quattro su 10 ragionano su ristrutturazioni o efficientamento energetico, e ai primi posti nella lista dei desideri compaiono anche le spese per rinnovare l’arredamento, i grandi elettrodomestici (lavatrice, lavastoviglie…) e persino i robot da cucina.

Il ‘digital jump’ non si interrompe, trova invece nuova linfa anche nelle previsioni 2021: quasi un italiano su 2 investirà su un nuovo smartphone, tablet, pc, smart tv; anche i pagamenti on line, l’e-grocery e il delivery saranno sempre più frequenti. Gli italiani sembrano sempre più alla ricerca di nuove soluzioni effettivamente smart.

Il 2021 della grande distribuzione sarà ancora segnato dalla pandemia: “Gli italiani sono tornati a privilegiare i consumi indoor e la Gdo ha fatto segnare un incremento dell’8% delle vendite nella settimana di Natale .- si legge nel rapporto di Coop e Nomisma -. Un’accelerazione finale che ha spinto le vendite 2020 della rete fisica della grande distribuzione a un +4,2% sull’anno precedente, e oltre il +5% considerando anche il canale e-commerce. Settore quat0ultimo che, che con una variazione che sfiora il +140%, contribuisce con quasi un punto percentuale alla crescita complessiva del settore”.

Le difficoltà economiche hanno certamente favorito la crescita del discount (+9,1%) e degli specialisti drug (+8,1%). Inoltre, le limitazioni agli spostamenti hanno fatto crescere il libero servizio che, con un’inversione di tendenza rispetto allo scorso anno, segna una variazione positiva del +5,8%.

Continua invece a soffrire il canale degli ipermercati (-2,8%). Il 2020, sempre secondo l’indagine, si chiude invece con una contrazione dei consumi pari al -10%. Parliamo della più ampia contrazione dei consumi dal dopoguerra e il 2021 vedrà certamente una ripresa (stimabile in un + 4,9%) che non consentirà però di riguadagnare i livelli e la composizione della spesa pre-Covid. Il 21% degli italiani infatti prevede oggi di spendere più del 2019, peraltro con un maggiore ottimismo rispetto ad un analogo sondaggio realizzato nello scorso agosto (erano il 16% allora, ndc).

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