Democrazia digitale in Sicilia, i cittadini si avvicinano alla istituzioni

La “Democrazia digitale” in Sicilia, ecco come i cittadini si avvicinano alla Pa

Antonino Lo Re

La “Democrazia digitale” in Sicilia, ecco come i cittadini si avvicinano alla Pa

Michele Giuliano  |
mercoledì 21 Dicembre 2022

Decisioni e provvedimenti degli enti pubblici a portata di click effettuando ricerche per singole parole chiave

La pubblica amministrazione siciliana si sta sempre più digitalizzando. Sono ben 19 i Comuni dell’Isola che utilizzano la tecnologia Cedat85, che permette ai cittadini di conoscere decisioni e provvedimenti effettuando ricerche per singole parole chiave. Grazie a questo risultato, la Sicilia è al quinto posto fra le regioni dove questi strumenti sono più diffusi.

I numeri nazionali e provinciali

A livello provinciale, è il territorio di Palermo a detenere il primato, seguita da Siracusa (4), Catania (3), Messina e Trapani (2) e infine Enna e Ragusa (1). A livello nazionale, è la Lombardia la regione con il maggior numero di Comuni (60) che utilizzano le soluzioni del gruppo Cedat85; a seguire, ex aequo da Puglia e Veneto (27) e dall’Emilia-Romagna (20). In totale, sono circa 250 i Comuni italiani che adottano servizi e soluzioni tecnologiche per esercitare la “democrazia digitale” attraverso un sistema che dispone resoconti delle sedute consiliari, basato sul riconoscimento automatico della voce, la trascrizione, archiviazione e indicizzazione in tempo reale dei contenuti.

Accedere facilmente all’archivio audio e video

Ai Comuni si aggiungono i sei consigli regionali di Emilia-Romagna, Lazio, Puglia, Sardegna, Umbria e Veneto oltre a numerosi enti centrali dello Stato tra cui la Camera dei deputati, dove questo sistema è in uso dal 2015. Il brevetto italiano si sta affermando anche in altri Paesi Ue e non solo, dando vita a Digital4Democracy, una soluzione dedicata alla pubblica amministrazione messa a punto dal gruppo Cedat85. Grazie a Digital4Democracy i Consigli e le assemblee della Pa diventano vere e proprie “piazze” digitali, aperte alla partecipazione attiva dei cittadini che, sul sito dell’ente, possono anche accedere all’archivio audio e video delle sedute consiliari ed effettuare ricerche per parole chiave o oratore, proprio come si farebbe su Google, e scoprire, in un’ottica di totale trasparenza, come i consiglieri si sono espressi sui temi oggetto del dibattito. Previa autorizzazione, inoltre, possono attivare un segnale di allerta per essere avvisati quando l’assemblea tratta un argomento di particolare interesse per loro.

Come funziona Digital4Democracy

Digital4Democracy consente di seguire le sedute consiliari in diretta streaming o in differita, la verbalizzazione e l’indicizzazione di tutti i dibattiti parola per parola, l’archiviazione in tempo reale dei contenuti di quanto discusso in assemblea, la creazione di un file di testo multimediale con la registrazione audio-video sincronizzata; inoltre, è anche possibile elaborare brevi ritagli delle sedute assembleari da condividere in tempo reale sui social network. Ancora, Cedat85 ha sviluppato un software proprietario al fine di realizzare una vera e propria aula consiliare multimediale dotata di regia automatica dei dispositivi audio-video presenti nell’aula; microfoni e telecamere sono collegati in modo che all’attivazione del microfono venga immediatamente inquadrato il consigliere che sta intervenendo, il quale può prenotare i propri interventi e visualizzare il tempo a disposizione per parlare. È possibile anche integrare sistemi di votazione elettronica certificata. 

Mazzoccoli (Cedat85): “Qualità e affidabilità ai massimi livelli”

“In politica, non può esistere la trasparenza senza la partecipazione e il coinvolgimento diretto dei cittadini nei processi democratici”, afferma Gianfranco Mazzoccoli, fondatore del gruppo Cedat85. “È la tecnologia a fare la differenza in questo senso; grazie al nostro impegno costante nella ricerca e sviluppo, con Digital4Democracy siamo riusciti a rendere disponibile un sistema di verbalizzazione che garantisce qualità e affidabilità ai massimi livelli, migliora l’efficienza delle sedute assembleari, consente una riduzione dei costi e, soprattutto, avvicina i cittadini alle Istituzioni”.

Michele Giuliano

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