Aggressione ai ciclisti al Parco dell'Etna, le indagini - VIDEO

Colpi di casco e insulti, “svolta” nelle indagini sull’aggressione al Parco dell’Etna – VIDEO

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Colpi di casco e insulti, “svolta” nelle indagini sull’aggressione al Parco dell’Etna – VIDEO

Redazione  |
giovedì 16 Marzo 2023

L'esito delle indagini sul gesto di violenza avvenuto nella zona B dell'area naturale catanese.

Gli investigatori hanno individuato i presunti autori dell’aggressione avvenuta nella pineta di Linguaglossa (Catania) ai danni di due ciclisti nella zona B del Parco dell’Etna.

Ecco l’esito delle indagini coordinate dalla Procura della Repubblica di Catania e svolte dal NIPAAF Carabinieri di Catania e dal NORAS del Corpo Forestale di Catania. L’episodio si è verificato lo scorso 17 dicembre.

L’aggressione ai ciclisti al Parco dell’Etna

Le indagini coordinate dalla Procura etnea e svolte dal NIPAAF Carabinieri di Catania e dal NORAS del Corpo Forestale di Catania hanno portato all’individuazione dei presunti autori dell’aggressione compiuta il 17 dicembre scorso all’interno della pineta di Linguaglossa, in Zona B del Parco dell’Etna. Vittime due ciclisti che avevano fatto notare di avere danneggiato, assieme a un numeroso gruppo di motociclisti, le aree boschive in area soggetta a stringenti vincoli naturalistici.

Le indagini hanno preso avvio dopo una denuncia del Presidente del Parco dell’Etna, corredata da un video dell’aggressione, ripresa dalla go-pro di uno dei due ciclisti. Dal filmato è emerso che i due ciclisti erano stati insultati e colpiti con il casco, pugni e calci.

La denuncia e le indagini

Nelle prime ore di oggi, i carabinieri Forestali, gli agenti del Corpo Forestale della Regione Siciliana e della stazione di Zafferana Etnea hanno eseguito un decreto di perquisizione nelle abitazioni di S.A., 26 anni, e P.K., 45 anni. I militari hanno trovato le moto e l’abbigliamento utilizzato dai due nel giorno dell’aggressione e hanno posto tutto sotto sequestro.

Per i due è scattata un’indagine. Le accuse sono di violenza privata, deturpamento di bellezze naturali, deturpamento di beni paesaggistici e violazione della legge sulle aree protette. Gli inquirenti hanno accertato anche che il passaggio dei motociclisti fuoristrada aveva lasciato evidenti e profondi solchi sul terreno, scavato dagli pneumatici tassellati. Questo, in un’area sottoposta a vincolo idrogeologico, ha creato non pochi danni alla vegetazione e alla stabilità del suolo.

I presunti autori dell’aggressione, quindi, dovranno pagare anche delle sanzioni amministrative per violazioni al Regolamento del Parco per un totale di oltre 1.300 euro.

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