Agrigento, bambino morto trafitto da palo in auto: la scoperta

Agrigento, bambino morto trafitto da un palo in auto: ecco cosa hanno scoperto

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Agrigento, bambino morto trafitto da un palo in auto: ecco cosa hanno scoperto

Redazione  |
mercoledì 05 Aprile 2023

A travolgere l'auto della famiglia Castelli fu un'altra vettura, l'urto la sballottò contro la barriera posta a presidio della strada

E’ di concorso in omicidio stradale l’accusa mossa a sei indagati rinviati a giudizio per la tragedia che, il 16 agosto del 2018, tra via degli Oleandri e la strada provinciale 50 di Menfi (Agrigento), determinò la morte di Marco Castelli, il bambino di 7 anni che era in auto con i genitori. Originario di Turate (Como), il piccolo era sul sedile posteriore della Nissan Qashqai guidata dal papà, durante una vacanza in Sicilia. Il bimbo era seduto nel suo seggiolino con la cintura di sicurezza allacciata, precauzioni che purtroppo non sono bastate per salvargli la vita. 

Scena raccappricciante

A travolgere l’auto della famiglia Castelli fu un’altra vettura, l’urto la sballottò contro la barriera posta a presidio della strada, barriera che entrò dentro la macchina trafiggendo mortalmente il piccolo. Il gup del tribunale di Sciacca, Antonio Cucinella, accogliendo le richieste del pm Michele Marrone, ha disposto il rinvio a giudizio di dirigenti e tecnici del Libero consorzio di Agrigento, ma anche per un ispettore della polizia municipale e di un capo cantoniere.

Autista camion assolto

Fu verso la fine del 2022 che, il giudice Cucinella del tribunale di Sciacca, aveva assolto, perché il fatto non sussiste, dall’accusa di omicidio stradale Pierluigi Badano, 40enne di Palermo, autista dell’auto che si è scontrata con quella della famiglia Castelli. Adesso il gup ha disposto il rinvio a giudizio di Achille Contino, direttore ad interim del settore “Ambiente e territorio e infrastrutture stradali”; Michelangelo Di Carlo, dirigente dell’ufficio infrastrutture stradali; Filippo Napoli, responsabile di sezione; Eduardo Salemi, tecnico del Libero consorzio di Agrigento. Rinvio a giudizio anche per l’ispettore della polizia municipale di Menfi Enzo Alonge, quale responsabile del controllo segnaletica, e per Giuseppe Prestia, capo cantoniere provinciale.

Carenze e inadeguatezza della sede stradale

Le indagini avrebbero fatto emergere carenza e inadeguatezza della segnaletica, ma anche omissione dei dovuti controlli e della vigilanza sullo stato di conservazione e sull’efficienza tecnica delle barriere poste sulla strada provinciale 50. Le difese avevano chiesto il non luogo a procedere, sostenendo che nessuna omissione può essere addebitata ai sei imputati, assistiti dagli avvocati Antonino e Vincenza Gaziano, Maurizio Gaudio, Pasquale Marchese, Anna Macaluso e Antonio Provenzani. La prima udienza del processo dinanzi al giudice monocratico si terrà il prossimo 11 luglio. La famiglia si è costituita parte civile.

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