Agrigento, controlli in crescita e reati in diminuzione - QdS

Agrigento, controlli in crescita e reati in diminuzione

redazione

Agrigento, controlli in crescita e reati in diminuzione

martedì 31 Dicembre 2019

I militari dell’Arma hanno illustrato i risultati conseguiti nel corso dell’anno che si sta per concludere. Lotta alla criminalità organizzata, al caporalato, all’inquinamento e all’abusivismo commerciale

AGRIGENTO – Quasi settecento arresti, reati più allarmanti in calo e autori dei quattro omicidi avvenuti in provincia (ad Alessandria della Rocca, Lampedusa, Ribera e Canicattì) e sui quali indagavano i Carabinieri finiti dietro le sbarre. Il 2019 si chiude con un bilancio positivo per l’Arma nella Città dei Templi, guidata dal comandante provinciale Giovanni Pellegrino.

Giro di vite anche contro l’abusivismo commerciale, con il litorale di San Leone liberato da bancarelle di fortuna, e contro l’abbandono dei rifiuti con oltre trecento “sporcaccioni” sanzionati e decine di discariche abusive sequestrate con oltre centomila tonnellate di immondizia.

Si è registrata una sensibile flessione dei reati più inquietanti, con una riduzione, rispetto all’anno precedente, di circa il 28 per cento delle estorsioni, di quasi il 15 per cento delle rapine e del 30 per cento degli atti incendiari. Nel 2019 i carabinieri di Agrigento hanno fatto scattare le manette ai polsi di settecento persone, la maggior parte dei quali arrestati in flagranza di reato.

Attenzione massima anche sul fronte dell’antiterrorismo con circa 120 mila ore di pattuglie e perlustrazioni svolte dall’inizio dell’anno. Oltre a un grande impegno nel settore dei reati contro la Pubblica amministrazione, ingenti risorse sono state investite nella lotta alla criminalità organizzata e nell’aggressione dei suoi patrimoni illecitamente accumulati.

Ancora, lotta alla corruzione e contrasto del fenomeno della violenza sulle donne, spesso anticamera di veri e propri femminicidi. Monitoraggio dei flussi migratori e tutela della proprietà privata, con il contrasto, su un piano preventivo e repressivo, dei reati predatori, e dell’ambiente e della salute pubblica in tutte le sue forme.

I Carabinieri di Agrigento si sono poi concentrati sulla lotta al caporalato e le attività di contrasto alle organizzazioni criminali. Dopo aver colpito con un blitz antimafia la parte occidentale della provincia, con l’operazione “Opuntia” di Sciacca, l’indagine “Montagna” ha portato sul versante Nord di Cammarata a quasi cento arresti e allo smantellamento di 16 famiglie e di tre mandamenti mafiosi. Poi, il contributo fornito all’operazione “Kerkent” di Agrigento e, infine, i colpi assestati a Cosa nostra con i vari filoni, a Licata, dell’operazione “Assedio” e “Halycon”.

Incessante, infine, anche l’attività preventiva e repressiva per contrastare il fenomeno dello spaccio di droghe di varia natura, quali hashish e marijuana, ma anche cocaina ed eroina. Oltre 130 gli spacciatori arrestati in provincia.

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