Migranti in fuga ad Agrigento, tre agenti feriti e tante polemiche - QdS

Migranti in fuga ad Agrigento, tre agenti feriti e tante polemiche

Patrizia Penna

Migranti in fuga ad Agrigento, tre agenti feriti e tante polemiche

giovedì 08 Ottobre 2020

Tensione nel centro d'accoglienza del Villaggio Mosé, dove gli ospiti hanno appiccato un incendio. Il sindacato di polizia Fsp, “Cambiare sistema di sorveglianza, così è un massacro”. Il sindaco Firetto, "Ora basta, forse ho alzato poco la voce"

ROMA – “Esprimo la mia solidarietà alle Forze dell’ordine e ai tre agenti di Polizia del Reparto mobile di Palermo che sono stati feriti la scorsa notte nel tentativo di sedare la rivolta degli immigrati ospitati nel villaggio Mosè di Agrigento per osservare la quarantena. Un governo incapace di gestire i flussi migratori mette a rischio la salute pubblica e dall’altra limita le libertà degli italiani con la app Immuni. Viviamo ormai una situazione paradossale e pericolosa. Il governo e la sua maggioranza vadano a casa”.

Così in una nota il deputato di Fratelli d’Italia Carolina Varchi.
E’ successo di nuovo, dunque. Ad Agrigento, i migranti del centro di accoglienza di viale Cannatello al Villaggio Mosè che ospita circa 65 persone hanno appiccato un incendio nella notte di martedì, aggredito i poliziotti con un lancio di oggetti di ogni genere ferendone tre, prima di allontanarsi nonostante fossero in quarantena.

“Queste vicende – denuncia Valter Mazzetti, Segretario Generale della Federazione sindacale della Polizia di Stato – , si verificano con una frequenza allarmante, ma invece sono ormai vissute come fossero normali, e questo è inaccettabile. La situazione attuale in tante zone del territorio italiano dovrebbe costringere a rivedere completamente i sistemi di sorveglianza in queste strutture che sono bombe ad orologeria sul piano anzitutto sanitario considerata l’emergenza coronavirus, ma anche sociale e dell’ordine e sicurezza pubblica. Ciò che più ci preme è l’apparente assoluta indifferenza per le condizioni di lavoro in cui operano le forze dell’ordine in questo settore, abbandonate completamente a rischi elevatissimi senza che si riesca a nascondere che la problematica della gestione dei migranti, aggravata enormemente dall’emergenza Covid 19, viene scaricata totalmente sulle loro spalle. La politica dell’immigrazione compete a chi ci governa, ma non è ammissibile fingere di poterla sostenere a prezzo della salute degli operatori in divisa”.

“Praticamente ovunque, in queste strutture – conclude Mazzetti – i migranti rifiutano di rimanere in quarantena. Le rivolte e le fughe di massa sono continue, e noi non siamo numericamente in grado di affrontarle, né abbiamo protocolli chiari in tal senso. Rischiamo sistematicamente il massacro, mentre vengono commessi reati gravissimi”.

“Ora basta – ha tuonato Lillo Firetto, sindaco di Agrigento – , sono mesi che segnaliamo alla prefettura che il centro di accoglienza si trova in una zona dove non dovrebbe stare, perché è una zona ad alta densità commerciale. è accaduto più volte che da quel centro di accoglienza venissero gettati dei materiali dai balconi, mentre le persone si recavano nelle attività commerciali. Forse ho alzato troppo poco la voce, ora rappresenterò in forma ancor più energica lo stato di sofferenza che stanno vivendo quelle attività commerciali”.

“Adesso la situazione è rientrata – spiega Firetto -. A più riprese abbiamo segnalato che un posto di questo tipo lì non può stare, con i blindati dei carabinieri che sostano costantemente. Ci sono una serie di incompatibilità che vanno eliminate. L’abbiamo fatto presente alla prefettura da mesi, è evidente che bisogna trovare soluzioni diverse. Ci sono stati anche problemi per la cittadinanza. Da sindaco mi prendo la responsabilità di non essere salito sui tavoli a gridare, ma adesso dopo questo ulteriore episodio è evidente che il livello di tensione anche del Comune sale e rappresenteremo in forma ancor più energica lo stato di sofferenza che stanno vivendo quelle attività commerciali. Episodi come questo diventano non sopportabili”.

Sui flussi migratori il sindaco di Agrigento sostiene che “tra il 2006 e il 2009 ci sono stati dei flussi migratori davvero vertiginosi. Quindi non mi sentirei di dire che adesso ci sia il momento di massima acme. Covid? In una realtà come la nostra i positivi non sono arrivati con i barconi perché vengono seguiti e gli vengono fatti i test. Sono invece arrivati dai nostri concittadini che sono tornati da luoghi di villeggiatura. In città di positivi legati al fenomeno migratori abbiamo avuto un solo caso che è poi andato su Palermo”.

Musumeci parla di Sicilia abbandonata dallo Stato. “In un momento particolare della crisi estiva, con quei numeri che ci sono stati e la difficoltà a reperire aree per fare la prima accoglienza e il triage, sono stato tra quelli che più hanno alzato la voce. Se poi penso all’ordinanza che ha fatto sui centri di accoglienza, lì secondo me ha pigiato troppo l’acceleratore per andare sui panni della militanza politica anziché quelli istituzionali”, conclude il sindaco.

Il ministro dell’Interno Luciana Lamorgese ha espresso la propria “solidarietà e vicinanza” ai tre agenti e ha parlato di “aggressioni intollerabili” nei confronti di chi, “in questa difficile situazione, sta operando con dedizione e professionalità anche sul fronte della gestione del fenomeno migratorio per garantire la sicurezza dei cittadini”.

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