Amazon è sul punto di mettere in atto una campagna di licenziamenti tra le più importanti della sua storia, che coinvolgerà circa 30mila dipendenti diretti. Le prime lettere dovrebbero già partire nelle prossime ore, le altre a inizio anno. E a fare il lavoro di chi andrà via sarà l’intelligenza artificiale, sulla quale il colosso dell’e-commerce punta molto per garantire al contempo una riduzione dei costi e una velocizzazione del servizio.
A lanciare la notizia è l’agenzia di stampa Reuters, che ricorda anche le parole del CEO di Amazon Andy Jassy – pubblicate solo qualche mese fa – sull’impatto dell’IA nel lavoro e nella gestione dell’azienda.
Amazon, via ai licenziamenti: ecco perché
Secondo quanto riportato da Reuters, che cita fonti non meglio specificate ma comunque a conoscenza della situazione aziendale della multinazionale, la scelta di avviare il licenziamento collettivo dovrebbe garantire sia di ridurre le spese sia di compensare le troppe assunzioni effettuate nel periodo Covid per rispondere all’aumento repentino della domanda degli utenti durante la pandemia. Amazon ha 1,55 milioni di dipendenti in tutto e i primi a subire gli effetti dei licenziamenti saranno proprio i dipendenti negli uffici. In base alle previsioni del New York Times, entro il 2027 i posti di lavoro tagliati potrebbero essere ben 160mila. Praticamente un record. E a prendere il posto dei lavoratori licenziati potrebbe essere l’intelligenza artificiale.
L’impatto dell’intelligenza artificiale
Lo scorso giugno il CEO di Amazon, Andy Jassy, aveva condiviso in una nota ufficiale alcune riflessioni sull’intelligenza artificiale generativa che oggi – di fronte alla campagna di licenziamenti che sta per iniziare – assumono un significato particolarmente importante per comprendere la direzione del colosso del commercio online.
“Man mano che sviluppiamo nuovi strumenti di intelligenza artificiale generativa e agenti AI, questo strumento è destinato a cambiare il modo in cui svolgiamo il nostro lavoro. Avremo bisogno di meno persone per fare alcuni lavori e di più persone che ne facciano altri. Dire esattamente in cosa si traduce ciò nel tempo è difficile, ma nell’arco dei prossimi anni ci aspettiamo una riduzione della nostra forza lavoro complessiva man mano che guadagniamo in efficienza grazie al largo uso dell’intelligenza artificiale all’interno della compagnia”.
Si specifica che sulla campagna di licenziamenti, Amazon non sembra aver ancora rilasciato dichiarazioni ufficiali. Nella nota dello scorso giugno sopra citata, però, Jassy aveva incoraggiato i dipendenti a mostrare interesse verso l’IA e le sue potenzialità. Sintomo che, forse, le competenze con l’intelligenza artificiale potrebbero salvare e/o trasformare molti dei posti di lavoro aziendali.
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