App d’incontri, un italiano su 5 le utilizza - QdS

App d’incontri, un italiano su 5 le utilizza

Gabriele DAmico

App d’incontri, un italiano su 5 le utilizza

venerdì 06 Dicembre 2019

Altroconsumo: da Badoo a Tinder e Meetic, i forti utilizzatori stanno online anche 2 ore al giorno. Le chat si concretizzano in circa due incontri al mese e due su tre restano delusi

CATANIA – Da parecchi anni ormai, sempre più persone si affidano alle app o ai siti d’incontri per riuscire a trovare la propria anima gemella. Altroconsumo, ha condotto un’indagine su un campione di oltre 9 mila italiani con un’età compresa tra i 18 e i 69 anni.

Da questo studio è emerso che la piattaforma dedicata agli incontri più utilizzata dai cittadini del Bel Paese, è Badoo, che viene utilizzato dal 35% degli italiani. A seguire, sul podio, troviamo Tinder (27%) e Meetic (21%).

Queste tre piattaforme, sono solo una piccola parte di quelle che ognuno di noi può trovare visitando lo store del nostro smartphone. Infatti, ne esistono svariate e alcune sono dedicate a un pubblico molto specifico, come Romeo o Grindr che si rivolgono principalmente a omosessuali e bisessuali.

Dall’indagine, è risultato che un italiano su cinque, almeno una volta nella vita, ha usato un’app o ha visitato un sito di incontri. Tuttavia, solo l’11% degli utenti può essere classificato come “forte utilizzatore”, ovvero che frequenta queste piattaforme dai cinque ai sei giorni a settimana dedicandogli più di due ore al giorno.

Secondo lo studio, gli uomini, rispetto alle donne, fanno un uso più accanito delle app dedicate agli incontri, ma comunque, in media, non vengono utilizzate per più di cinque anni e mezzo. L’utente tipo, secondo Altroconsumo, ha un’età compresa tra i 25 e i 45 anni, è single, ha un livello d’istruzione elevato e vive in grandi aree urbane. Le finalità per cui si scarica una simile app sono molteplici: avere appuntamenti romantici, fare nuove amicizie, avere rapporti sessuali occasionali o incontrare un partner stabile.

Il concetto che sta alla base del funzionamento di ognuna di queste app, è quello di esprimere interesse verso gli altri utenti. Un’operazione che risulta essere molto facile e intuitiva, che avviene con modalità differenti a seconda se si usi Tinder piuttosto che Badoo: dallo swipe al cuore, dal saluto al messaggio.

In media, in un mese, gli utenti ricevono meno manifestazioni di interesse rispetto a quante ne esprimono: ne ricevono una decina e ne esprimono circa 16. Tuttavia, il passo dal digitale alla realtà è un fattore di selezione molto drastico. Sono solamente un paio, infatti, gli incontri che al mese un utente riesce a fare. Addirittura, il 34% degli utilizzatori, in 30 giorni, non riesce ad avere un faccia a faccia con un potenziale partner.

Spesso, quando si riesce ad ottenere un incontro, la persona non corrisponde all’immagine che aveva creato di sé sull’app. Basti pensare che il 43% degli italiani che si affidano a queste piattaforme ha ammesso di avere pubblicato informazioni non veritiere sul proprio profilo. Per questo motivo, solo un terzo degli utenti si è dichiarato soddisfatto degli appuntamenti e, addirittura, il 19%, ha sostenuto di sentirsi frustrato. Questo sentimento è riscontrabile soprattutto nei giovani con un’età compresa tra 18 e 34 anni, i quali lamentano di sentirsi, quando usano le app di incontri, solo “un pezzo di carne”.

Questo avviene principalmente perché spesso le discussioni che vengono intavolate in chat, prima dell’incontro vero e proprio, sono a sfondo sessuale.

Secondo Altroconsumo, infatti, il 47% degli utenti ha scambiato messaggi a contenuto erotico, inviando anche foto sessualmente esplicite. Un comportamento che risulta essere molto rischioso, in quanto il 14% degli utilizzatori è stato vittima di ricatti o di qualche forma di estorsione. Il beneficio che si trae da queste app, come appare evidente dallo studio condotto da Altroconsumo, non è elevato e a conti fatti, solamente il 24% degli utenti ha avuto una relazione sentimentale di lunga durata.

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