Il neodirettore generale dell’Azienda, Giuseppe Capodieci, ha fatto il punto in merito alle strategie per implementare l’offerta sanitaria in provincia. Tra i primi obiettivi, le case di comunità
AGRIGENTO – Nella splendida cornice del Fai – Giardino della Kolymbethra l’Azienda sanitaria provinciale di Agrigento ha presentato il “Piano della Salute 2024/2026”, evento che ha permesso al neodirettore generale Asp, Giuseppe Capodieci, e ai direttori di diverse Unità operative aziendali di fare il punto, tra presente e futuro, sulle strategie avviate per implementare l’offerta sanitaria in provincia.
“Presentiamo tutte le attività della nostra azienda, che riguardano tutto il territorio, tutti i dipartimenti, riguarda l’area della prevenzione, l’area amministrativa, con le assunzioni che stiamo facendo”, ha dichiarato il direttore generale dell’Asp di Agrigento, Giuseppe Capodieci. “Una delle notizie, che forse aspettavamo da tempo, è l’inizio dei lavori al pronto soccorso dell’ospedale San Giovanni di Dio. I nostri problemi rimangono legati all’acquisizione delle risorse umane, come ad esempio per il reparto di ortopedia dell’ospedale di Sciacca dove in tutti i modi, stiamo tentando di reclutare specialisti per garantire la giusta assistenza sanitaria alla popolazione”, ha continuato il neo direttore dell’azienda ospedaliera di Agrigento.
Dal 18 luglio, così come annunciato nei giorni scorsi dallo stesso Capodieci e dall’assessore regionale Margherita La Rocca, il reparto di ortopedia verrà riaperto grazie all’attivazione di una convenzione con l’ospedale ‘Buccheri La Ferla’ di Palermo finalizzata a garantire l’esecuzione di sedute operatorie presso l’Unità operativa di ortopedia del ‘Giovanni Paolo II’ di Sciacca, convenzione che è già attiva e sarà immediatamente operativa a seguito dell’immissione in servizio di nuovi dirigenti medici che garantiranno la continuità assistenziale nel post-operatorio.
“Ogni sforzo è in atto, compresa la razionalizzazione delle risorse aziendali in atto in servizio, per sopperire alla mancanza di personale e garantire la funzionalità del reparto. Per ciò che concerne l’assistenza ambulatoriale ospedaliera ortopedica a Sciacca, dice il manager, si continua a garantire la consueta erogazione di prestazioni e l’esecuzione delle visite grazie alla disponibilità di un professionista appartenente all’assistenza territoriale”.
Dopo l’attivazione delle Cot, Centrali Operative Territoriali, con quattro sedi nella provincia di Agrigento, tra gli obiettivi da portare a compimento entro il 2026 ci sono le 19 case di comunità, strutture dove il cittadino potrà essere seguito da medici di base, pediatri e infermieri in un percorso di cura, effettuare prelievi o esami diagnostici come ecografie o elettrocardiogramma.
“Noi facciamo una scommessa, e cercheremo di raggiungere questo obbiettivo entro il 31 marzo del 2026 – ha continuato il direttore Capodieci, che sullo stato di salute della sanità agrigentina in generale ha dichiarato – ci sono delle zone di criticità, e ci sono le zone di eccellenze e mi viene da pensare al reparto di emodinamica, è chiaro che dobbiamo lavorare tanto per risolvere in primis il problema del personale, ed evitare le zone di criticità”, ha concluso.