Asp Trapani, piano di investimenti da 20 milioni per ospedali più moderni - QdS

Asp Trapani, piano di investimenti da 20 milioni per ospedali più moderni

redazione

Asp Trapani, piano di investimenti da 20 milioni per ospedali più moderni

giovedì 23 Gennaio 2020

Il direttore generale Fabio Damiani: “Prioritaria la drastica riduzione delle liste d’attesa”. “Più assunzioni e attrezzature all’avanguardia per i nosocomi della provincia”

TRAPANI – Ridurre drasticamente o addirittura azzerare le liste d’attesa, incrementare le assunzioni e rendere gli ospedali ancora più moderni e a portata di cittadino. Sono alcuni degli obiettivi che l’Asp di Trapani si pone per il 2020. Per farlo è già pronto un piano di investimenti da 20 milioni di euro, destinati principalmente alla ristrutturazione dell’ospedale San’Antonio Abate e alla fornitura di attrezzature all’avanguardia per gli altri nosocomi della provincia.

“I soldi non mancano, puntiamo adesso a spenderli tutti”, dice il direttore generale dell’Azienda sanitaria, Fabio Damiani.
Tra le priorità c’è anche la riduzione delle liste d’attesa nella radiologia di Trapani: “Per fare una Tac o una risonanza magnetica non si possono aspettare dieci mesi o un anno”, osserva Damiani. Per questo nascerà una task force di cui faranno parte dirigenti medici e radiologi.

Stiamo completando le procedure per le assunzioni, lunedì convocheremo i medici per iniziare dal 15 febbraio – spiega il manager -. Si tratterà di una mini equipe che non va in corsia, non è dedita al degente, ma sarà dedicata esclusivamente alle attività ambulatoriali. Inoltre, firmeremo contratti con orari non classici, si lavorerà i pomeriggi e certamente tutto il sabato. Vedremo l’effetto, ma potremo così azzerare le liste d’attesa”.

Altra iniziativa che va nella stessa direzione è stata quella di “acquistare dai dipendenti delle prestazioni aggiuntive, lavorare oltre l’orario di lavoro, in modo da aumentare le agende delle visite”, dice Damiani.

Resta però ancora critica la situazione nei piccoli ospedali per pediatria e neonatologia: “Purtroppo di pediatri e neonatologi non ce ne sono o preferiscono altre mete, ne abbiamo assunti meno dei posti messi a bando – dice Damiani -. Ma siamo riusciti a mantenere i servizi”.

Le criticità riguardano anche ortopedia, anestesia/rianimazione e medici di pronto soccorso. “Ci siamo inventati due soluzioni per salvare i pronto soccorso – racconta Damiani -. Dall’1 febbraio, a Marsala, avvieremo una gara d’appalto per il servizio domiciliare. Il paziente a cui viene assegnato un codice verde, se accetta, viene rimandato a casa e nel giro di 40-60 minuti riceve la visita del nostro medico. Questo perché circa il 30% di prestazioni richieste è inappropriato. Al pronto soccorso si dovrebbe andare per le vere emergenze”.

A metà febbraio, invece, sarà inaugurata la “sala verde” al pronto soccorso del Sant’Antonio Abate per i codici verdi. Si guarda al futuro. L’Asp di Trapani ha attivato una serie di Cup che permettono prenotazioni semplici e intuitive da casa ma anche in farmacie e sanitarie: “è questa la direzione che stiamo seguendo e che stiamo cercando di trasmettere con un’adeguata comunicazione. Fare la coda negli sportelli, che sono sempre meno, è incomprensibile al giorno d’oggi”, sottolinea Damiani.

“Margini di miglioramento però ce ne sono tantissimi – conclude il manager -: l’ospedale di Trapani è brutto, con sale di degenza non adeguate, con la chirurgia senza bagni in camera. Assolutamente inaccettabile”. Per questo il Sant’Antonio Abate verrà sottoposto quest’anno a un ampio restyling per il quale verranno investiti 4-5 milioni.

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